L'arbitro Palmieri non ricorda più se fu percosso o se ha inciampato

L'arbitro Palmieri non ricorda più se fu percosso o se ha inciampato COLPO DI SCENA ALPROCESSO DEL CALCIATORE CAPPELLO L'arbitro Palmieri non ricorda più se fu percosso o se ha inciampato {Nostro servizio particolare, , Bologna, 9 settembre. saStamane, quando Gino Cap- chpello è entrato nell'aula del voTribunale e si è andato triste- glmente a sedere in un angolo sulla panca degli imputati, gli occhi arrossati, il nasone an cora più affilato dall'ansia, co me un atleta lasciato negli spo suchsejgigiiatoi o un disoccupato dimen-1 io ticato in un'anticamera, gli sportivi bolognesi si sono sentiti gonfiare il cuore dalla commozione. I guai di Cappello cominciarono la sera del 5 luglio scor-jpiso allo Stadio Comunale di Bo liromio"•logna quando egli, sotto il no- Panie di Montanari, giocò nella lasquadra del Centro Felsina 0MBar Otello, contro la squadra riaclel S. Mamolo. Si tratta di un|iepalio calcistico che vanta una!«Sanzianità ormai rispettabile e che, ogni estate, per i premi di ingaggio piuttosto cospicui e per la accesa rivalità tra i rioni cittadini, attira giocato DPPcoC.ri di fama nazionale ed euro-'lopea, vecchie e nuove glorie eistdà vita a una sorta di cara- ,apionato notturno intenso e ru- mmorosissimo, onde ne vibra, 'nsul colle vicino, la cupola del i . santuario di San Luca. Quella lnsera Montanari-Cappello (U ì mdepseudonimo, un segreto di pul cinella, doveva servire per e ludere il veto della presidenza del Bologna), irritato per un errore dell'arbitro si scontrò con lui secondo alcuni, lo aggredì secondo altri e la partita fu sospesa a pochi minuti dalla fine. Aula gremita L'arbitro, Walter Palmieri, un piccolo impiegato bolognese riportò la frattura di un piede, fu ricoverato all'Istituto Rizzoli e il Palio 1952 si concluse con la sconfitta del islecesiMresetetrclteMPpstutrCentro Felsina e soprattutto, iPin seguito ai rapporti dell'ar- |pbitro e all'inchiesta della Le-|° ga nazionale di calcio, con la squalifica a vita del capitano'vdel Bologna. Una severissima |Pcondanna che è stata ribadita |sudalla C.A.F. (Commissione di |Mappello federale) la notte dikdomenica a Firenze, quasi im- cprovvisamente, quando tutto Llasciava credere ormai che il *tribunale calcistico avrebbe at- bteso la sentenza del pretore, ubolognese per la causa già reIscritta a ruolo e si sarebbe ; Pgiovato, tra l'altro, dei risultati dell'inchiesta condotta da un organo ineccepibile quale è l'arma dei carabinieri. Ma tanfè: 1 giudici del cal-l»ciò hanno voluto battere «inIQtapue tagcontropiede» il magistrato to-fgate,. Con un esito, 8»e ^raoggi, che se può sodd sfare tcerti ambienti sportivi, lascia1 tuttavia adito alle supposizioni più maligne e apre addirittura le porte allo scandalo. Assistito dall'avv. Tommaso Destito, oggi Gino Cappello è comparso dinanzi al pretore dott. Alfredo Testoni, come imputato del « delitto di cui all'art. 582 Codice Penale, per avere colpito volontariamente con un calcio l'arbitro Palmieri, cagionandogli lesioni guarite in quindici giorni e la incapacità di attendere alle sue ordinarie occupazioni per altri quindici giorni ». E' un reato che, se accertato, può comportare una pena da tre mesi a tre anni. Altri capelli bianchi per l'ex-capitano dei rosso-blu bolognesi ed ex-nazionale che, in quindici anni di attività sportiva aveva accumulato soltanto due domeniche di squalifica. Questa prima giornata del vero processo, come dicono i tifosi, si è conclusa peraltro in modo soddisfacente per Cappello e in modo addirittura penoso per l'arbitro, suo antagonista. La versione che Cappello ha dato dell'incidente (una versione confermata dai carabinieri e da altri testimoni) è assai semplice e vale la pena di riferirla giacchè essa tornerà chissà quante altre volte nelle cronache sportive o non sportive dei prossimi giorni. Oggi infatti l'aula era piena di cronisti e di tecnici sportivi, di inviati, di fotografi, di cinematografari e di giuristi dilettanti di calcio, un parler re rumoroso e agitato che ave va eRl'nndvdul'mdsPtepnddpvMrdrttm,.__l„ jj ófTcnHorn ormai idlana di auenaere ormai i più ì responsi calcistici di ao-• mani che non la sentenza del,alppretore. « Ci ho ripensato... » Secondo l'imputato, dunque, egli si trovava nell'area di ri- ! pgore del S. Mamolo, quando, lpressato da due avversari, per- imv.,„ ,„ „„,,„ /„„_] i_ Joio : ddette la palla (anzi a pala kcome dice alla veneta) che Qvenne respinta. Cappello prò- ltesta per il fallo non conces- jn60 poi fa un brusco dietro- tfr'ont, urta contro l'arbitro, lo p• * _„_v,_ „iii<._!„ „ i__!lmanda a gambe aliarla e pro-ièsegue la corsa senza accorger- ; esi di nulla. mDopo la partita va a trova- dre Palmieri nello spogliatolo | aper scusarsi e questi gli dice:1'^ „. . -„_„■„ a_° , , : l< Che vuoi farci? Sono incl- Mdenti del nostro mestiere ». La j lussazione, o meglio la dlstor- ssione riportata dall'arbitro sa-1drebbe dunque una disawentu- (dmcra pura e semplice. La sorpresa grossa, il < ro vesciamento di ftonte > si han no quando è chiamato a depor re Walter Palmieri, una parte c1(1lesa che. per le sue reticenze ! ce contraddizioni rischia di fi- ^„:_. „. „.„ i„_i = c,;„„ „„„„i. onire parte lesissima, marcatoLcome e dal pretore da una par- cte, dal difensore e dallo stesso dPubblico Ministero aw. Balla- rini dall'altra. L'arbitro, che iappare spaventato da questo ! J"1_ „„„,,„„ ' „iT,j;_i__i„ l«caso» sportivo e giudiziario adi tanta risonanza, comincia |tcon un'affermazione che spazientisce il magistrato: «Non ho nessuna intenzione di infierire contro nessuno. Confermo di essere stato colpito ma non posso giurare se l'atto sia stato volontario o no>. E' un colpo di scena, giac-l»che fu proprio ìi Palmieri alprecisare nei suol rapporti la deliberata volontà di Cappel-i lo di colpirlo con un pugno e| una pedata e a provocare quindi l'inchiesta e la squalifica del giocatore. Pretore — Lei sta ritrattando le deposizioni precedenti. E' forse successo qualcosa che le ha fatto mutare giu- AsBrdizio? ecc , Palmieri - No. Ci'ho ripen-lnsato meglio. Non sono sicuro a che Cappello mi abbia colpito jg volontariamente. Nello spo-| gliatoio gli dissi quelle parole jsugli incerti del mestiere per-[che non sapevo se egli mi avcs-ise colpito apposta Preture. Lei si sta rimanjgiando tutte le deposizioni e 1 io mi riservo ulteriori provve jpiù vasta limenti contro di lei — Non è finita per il povero arbitro, un « piccolo stru .mento»tuona 1 avv. D3sti- io d una «camorra» ben "•u vasta. Su domanda del difensore il j Palmieri infatti viene a par- lare dell ultima seduta della M»' a Firenze, la interini- riabile seduta notturna duran- |ie la quale fu confermata la !«S«AU"!<» a.. vita a Cappello. |Dopo un colloquio con il prof. Pasquine'li della Federazione, Palmieri si recò a Firenze: cominciò con il fare alla C.A.F. una dichiarazione ana- 'loSa a quella di oggi, manifeistando cloe ' propri dubbi sul ,a volontarietà dell'atto com me?f°, da Cappello, finche fu 'nY,',ato. a. "acre dalla sala i . lnentJ° e ,?" fu r'vol*a UIla d° ì manda alla quale rispose_per della riunione. Poi Palmieri n l iscritto. Quale domanda? Quale risposta? Palmieri si trincera dietro il segreto professionale, la difesa e il Pubblico Ministero protestano, il pretore consulta il codice. Non essendo l'arbitro nè un sacerdote, nè un medico, nè una levatrice ecc., il magistrato conclude esortando formalmente il teste a parlare chiaro. Breve sospensione della seMuta per tirare il fiato, poi Palmieri con voce esitante riprende' «Dichiarai che ero stato colpito a un piede e a una spalla e presumevo che si trattasse di un calcio e di un , iP"gn°. ma non feci alcun ap- |prezzamento sulla volontarietà -|° meno dell atto >. a 11 pretore, scattando: «In o'verità è una dichiarazione un a |P0' equivoca. E su queste ria |sultanze Cappello e stato squai |Minato a vita? Non esiste duniku| l'insufficienza di prove alla - c-, o L,L arbitro seguita a contradl *"■}. e 8 buscarsi altri rab- buffi mSnireJ Iavv' ?esi'„0' e, usando abbondantemente della à regola del vantaggio, lo sottoe ; P°"e a una «marcatura» spie- a è -l» ^todi' nIQal lauo U1 tata. Tra l'altro si viene a sapere che il povero Palmieri è un arbitro con i « piedi piatti » e che la sua distorsione è stata presuin.bilmente agevolata avere le estremità già attaccate dall'artrite. I ti- -f gongolano, il pretore si ^rabbuia, finché l'avi, Dcstito, e t,ft , , rultima freca1 o è e r e e i i i l i n eia: « Palmieri, mentre era al Rizzoli, ricevette la visita dell'ing. Bernardi, arbitro internazionale di calcio. Questo Bernardi, alla presenza di due medici, disse testualmente che era venuto finalmente il momento di colpire per sempre Cappello, una creatura del comm. Dall'Ara, presidente del Bologna». Il seme dello scandalo Palmieri si difende debolmente, ma il seme deilo scandalo è ormai gettato. I cronisti sportivi ne fanno tesoro. Poi è cominciata la sfilata dei testimoni. Note liete, per Cappello. Il capitano dei carabinieri Bianco, che esegui le indagini, convalida la tesi della difesa e lo stesso fanno il capitano degli automobilisti Salvi, il capitano di artiglieria Mazza. 11 tenente dei carabinieri Franco, il brigadiere Naddeo, gli sportivi Tommasi, Marescalchi, Marcheselli, altrettanti testimoni oculari. Scontro casuale, Cappello in corsa, mentre l'arbitro cade e nessu- lno sul primo momento se ne accorge: le versioni si susse jguono e si confermano a vicen|da. Anche le deposizioni dei jdue segnalinee, Balistrieri e [Ragionieri, non possono dirsi idei tutto sfavorevoli al gioca- tore La sfilata si conclude in gloria con l'arrivo * dei nostri >. I Da una porticina entra spedi-!tissimo Amedeo Biavati, l'ex- „,_ . . r~. ™Ji . j„, ala des.ra de, campioni del .inondo, che viene a dare man- ! forte a Gino. I visi si spiana- no, i vecchi pensano con no- s.algia al celebre tpasso dop-| jpio » di Medco 1 capelli bian-1 cni <ji Cappello che esce a brac cetto del padre sono dimenti cati Domani altri testimoni Gio vedi la sentenza Poi la pa |rola ana Cassazione del gioco del Calcio, Giorgio Vecchietti mmMillimiiiiiimmillllllimtiiiiiiiiiiiiiiiimm Cappello dinanzi al pretore di Bologna nel processo per lesioni all'arbitro. (Telefoto)

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Scena