La lezione delle Olimpiadi e l'avvenire della nostra scherma di Carlo Filogamo

La lezione delle Olimpiadi e l'avvenire della nostra scherma La lezione delle Olimpiadi e l'avvenire della nostra scherma Benché ancor fresche e palpi tanti nel ricordo, le Olimpiadi di Helsinki vanno allontanandosi „„, , 0 ed „ v(1,ari0 de, Bllen. ,zjo ftndrà stPnd,,nda,i su di esse !ron incalzare dj nuovi eventi ,.,,„ n.^crnrvnn l'attenzione e Ince ,„nnno ^interesse deeli sportivi, Grnvf nr,,,re pere, sarebbe dimon ,;,.„,.„ ,„ |P7.mnP rhe accorti e sa ffarj osservatori possono trarre dn pgsa „ cullarsi gUB|| nitori rag B1„mii proprio all'inizio del nuo v0 rk.|n quadriennale che dovrà progressivamente condurci al nuov0 traguardo di Melbourne, Q|„.slr, il pericolo che potrebbe insidiare io sport che più di orni „),',.„ rnn lP gue trp medaglie d'oro, altrettante d'amento e una dj bronzo ci ha consentito di rientrare a testa alta dai ludi di Helsinki, fedeli ad una luminosa tradizione che rappresenta orso g|iog0. altissimo vanto della scherma italiana, ; Esultiamo giustamente, dunque, de! primato collettivo alle tre ar „,,, conquistato nonostante gli e vldcntl progressi dell'Unchorin 1ìnì fioretto e nella spada e la perdurante supremazia olimpica della Francia nell'arma classica. „ia non nascondiamo la testa nel ia sabhia come gli struzzi, sordi al monito eh.- ci giunge dal pa digitane di Wostend. Chi ha fatito la parte del leone, costituen'do l'autentica spina dorsale di i questo glorioso primato è, stala la spada, con le prodezze d'i Edoori do, Dario Manglarottl, Pavesi, 1Bettinelli, Delfino, fra le quali si è inserita, quale perla inattesa e perciò più gradita della collana, la smagliante vittoria di Irene Icamber, che per la prima volta ! ha scritto sull'albe d'oro delie - competizioni femminili il nome di j una fiorettista azzurra, e! Sull'c en plein > dei nostri spa¬ disti si è un po' troppo sottilizza-1 ato da parte di alcuni, parlando di rcrollo del loro rivali, eoprattutto • sdei francesi la cui clamorosa «depishacle» e risultata Indubbiamente ' lsenza precedenti, tanto da indur-1 pre i dirigenti transalpini — se- enndo (pianto appara da una re-|ocente intervista del presidente ImBontemps — a studidare un ap- ; zposilo piano di reclutamento e di dpotenziamento per la rinascita ndell'arma trianeolare. Potenzia mento che potrebbe essere facilitato dal fatto che la Krancia. stando olle Affermazioni dello stes- vlte "na massa di ben cinquemila spa so sig. Bontemps. possederebbe |s, disti. E sono, senza dubbio, molti. I' tonfo abissale di Bougnol e compagni non deve però far sottovalutare la constatazione che in loro vece sono cresciuti e si sono moltiplicati gli avversari, dalla quadrata Svizzera allo spericolato Lussemburgo e all'insidiose Ungheria e Danimarca, accanto alla granitica Svezia, ultimo robusto baluardo al risonante trionfo degli azzurri. Osserviamo di passaggio che proprio in questo alternarsi e sopraffarsi dei concorrenti di vaglia nella specialità già di per so stessa aperta alle più impensate sorprese, risiede uno dei motivi della sua diffusione e del suo incremento, sempre più intenso in questi ultimi anni, anche a spese delle altre due branche schermistiche, troppo racchiuse forse n gli eterni duelli Italia-Francia e Italia-Ungheria. La vittoria dell'Italia deve piuttosto essere esaltata quale coronamento di un'intelligcnte e lungimirante opera di rinnovamento dei quadri (porrlo l'esclusione di Anglesio per far posto onorifico all'anziano Battaglia aveva provocato le nostre critiche), di una preparazione seria e progressiva favorita dalla presenza dei più forti campioni In Lombardia e Piemonte, di un'indiscussa superiorità di classe dei fratelli Mangiarolti. di un affiatamento e di una lattila di gara In cui si notava il prezioso concorso dell'astuto ed esperto capitano di squadra Ragno. Nessuna «lotteria» quindi, come si temeva alla vigilia, frastornati dal contrastanti risultati dell'annata, ma bensì l'affermarsi della nazione e degli uomini più forti e maggiormente meritevoli senza lo zampino della Dea bendata. Sia pure in proporzioni ridotte riteniamo che anche il successo della Camber possa considerarsi un premio equo alla tenace attività di una parte dei dirigenti della Federazione per valorizzare le nostre migliori esponenti del fioretto femminile, sulla cui ottima impostazione tecnica non potevano sussistere dubbi, ma la cui esiziale fragilità psichica andava pazientemente temprata dall'esperienza e dalla fiducia nei propri mezzi. Il terzo posto ai «mondiali» a squadre di Copenhaghen alle spalle dell'Uneheria e della Francia per la differenza di poche stoccate quindici giorni prima di Helsinki è, altrettanto significativo dell'eccezionale primato della sorridente «mula» triestina e potrebbe darci solide e lusinghiere garanzie anche per l'avvenire se non ci preoccupasse il troppo forte divario tra le sei prime attrici che da anni dominano le scene nostrane e 11 ridotto numero di aspiranti alla successione. Bisogna inTensiflcare quindi la propaganda e trovare nuove proseliti, sfruttando al massimo e senza indugi la tonificante risonanza di questa grande affermazione che dovrebbe aprire nuovi orizzonti alla scherma femminile cstdmcssstnora relegala in Italia al ruolodi Cenerentola più tollerata che 1 altro, soprattutto per non toglie re un cespite di entrate ai mae • stri, I quali continueranno del reisto ad essere 1 più validi asser ' lori e a trarne i più immediati, 1 provvidenziali benefici, Nel settore della spada, Inve|oe, occorre perseverare nel oam Imino felicemente intrapreso, sen ; za, farsi eccessive illusioni sulle deficienze c sui guai ni Irui. data nn facilitft. di capovolgimenti fa voriti dalle caratteristiche dell'arma e dall'eco fragorosa di certi tonfi che frustano gli orgogli e spingono alla reazione. Attenti |specialmente alla faciloneria con o a o e o e i n e e cui viene sovente abbordata que sta specialità dai falliti delle al tre armi e dall'eccessivo spirito di improvvisazione foriero di amari risvegli, tanto più ora che con le innovazioni tecniche in vigore dal prossimo anno (esten-1 sione dei match da tre a cinque stoccate, ecc.) si tendo a ridare un substrato più sostanzioso e meno avventuroso ed aleatorio anche alla spada. Abbiamo ritenuto doveroso, sia pure senza abbandonarci all'euforia, esaminare la faccia più fulgida della medaglia, dando a Cesare...: sarebbe ora la volta del rovescio della medesima, del Ho-1 retto e della sciabola, punti dolenti su cui dobbiamo porre il dito lasciando da parte il medico pietoso e addentrandoci in una disamina che superi i motivi contingenti e si attenga alla realtà. E' quello che faremo prossimamente. Carlo Filogamo

Persone citate: Anglesio, Camber, Dario Manglarottl, Ince, Irene Icamber