Il terzo successo

Il terzo successo Dopo i trionfi nei 5000 e 10000 metri Il terzo successo Il cecoslovacco migliora il record olimpico - Il lottatore sordomuto Fabra secondo in finale ostro servizio particolare Helsinki, lunedi mattina. I/atletica leggera ha vissuto un'altra giornata di trionfo. Lia maratona, regina delle gare di corsa podistica, ha richiamato più di duecentomila persone lungo le strade, che hanno vitto in azione il più fenomenale atleta della storia del fondo, Èmil Zatopek. 1/tuomo cavallo > aveva promesso solennemente che avrebbe corso i cinquemila, i diecimila e la maratona e che avrebbe vinto tutte e tre le gare. Gli esperti, anche quelli dell' Europa orientale, avevano scosso il capo increduli. Eppure Zatopek ha mantenuto la promessa. La cronaca della gara vive tutta della meravigliosa impresa del vincitore. La maratona seguiva il tracciato dei SO km. di marcia; fondo asfaltato, non arduo, ma frequenti i dislivelli. Vn timido sole, che a mala pena scaldava l'aria umida e fredda dopo tanti giorni d'acqua, rallegrando la scena della partenza. Al segnale del via balzava in testa il pakistano Aslam, ben riconoscibile per i suoi piedi nudi. Dopo tre giri di pista, i corridori lasciavano lo stadio nell' ordine: Peters, Aslam, Jonsson e Cocks. Zatopek veniva in decima posizione. Le varie fasi della competizione erano segnalate con appositi tabelloni allo stadio. Ai cinque chilometri erano in testa gli inglesi Peters e Cocks; ai 10 Peters resisteva, guidando la gara, davanti a Jonsson e Zatopek; ai SO Zatopek passava all'attacco, prendendo il comando, mentre gli argentini Corno e Cabrerà, campione olimpionico quest'ultimo, tentavano una controffensiva. La fredda logica delle cifre traduceva le asperità della lotta. Il cecoslovacco resisteva ad ogni azione avversaria, accelerando anzi il ritmo della sua corsa verso il meritatissimo trionfo; alle sue spalle vi finivano nell'ordine l'argentino Corno, lo svedese Jonsson ed il coreano Cho%. Gli Stati Uniti hanno battuto invece ogni rivale nella staffetta 4x100. Dean Smith, Dillard, Stanfield e Remigino hanno saputo superare la Russia di due decimi di secondo con il tempo di 40", per quanto avessero denotato nei turni precedenti una notevole imprecisione nei cambi. Hanno confermato il difetto: quando Dillard ha dato il cambio a Remigino i due si sono fiancheggiati per troppo tempo, ed anche il passaggio del bastone a Stanfield non è stato felice. Ma il negro ha ricuperato fulmineamente il lieve vantaggio russo e ha dato a Soukharev tre metri di distacco. Gli azzurri, dopo le eliminatorie di ieri, si erano ritirati per un incidente a Leccesi. La Giamaica ha demolito il primato olimpico della staffetta 4x400 dominando con 1 suoi giganti negri. Il tempo migliore è stato segnato in terza frazione da McKenley, e George Rhoden ha fatto tesoro del vantaggio precedendo al tra¬ guardo un Whitfield lanciato sul piede dei 45"S. Le ragazze americane hanno sbalordito al pari delle tedesche nella staffetta 4x100, ed hanno conquistato al loro Paese la quindicesima medaglia d'oro di atletica leggera di questa olimpiade —un primato assoluto. L'Australia che partiva favorita con le sue Strickland e Jackson e Cripps è finita quinta, sfiancata dalla formidabile azione delle americane, fulminee e perfette nei cambi. Le tedesche sono state classificate nello stesso 45"9, e pur avendo perso la gara tornano quindi nella tabella dei primati mondiali, da cui qualche ora prima le australiane le avevano cancellate con un magnifico 46"1. La marcia, Cenerentola delle Olimpiadi, ha visto ieri la vittoria nei diecimila metri di John Mikaelsson. Lo svedese ha cosi confermato la supremazia dimostrata a Londra nel 1948. Nella lotta greco - romana avevamo una speranza di medaglia d'oro. Ignazio Fabra è stato sconfitto invece dal russo Gourevitch. Afa la medaglia d'argento del ventiduenne sordomuto palermitano resta sempre una grande consolazione; e buono è anche il quarto posto di Umberto Trippa nei piuma. La greco-romana ha visto il trionfo dei russi, che hanno conquistato quattro medaglie d'oro, una d'argento e due di bronzo. Elvezio Bianchi L'abbraccio della moglie a Zatopek dopo 11 tento trionfo alle olimpiadi. (Telefoto)

Luoghi citati: Australia, Helsinki, Londra, Russia, Stati Uniti