La Russia (che perdeva 1-5) raggiunge la Jugoslavia: 5-5

La Russia (che perdeva 1-5) raggiunge la Jugoslavia: 5-5 STRETTE DI MANO DOPO I TEMPI SUPPLEMENTARI La Russia (che perdeva 1-5) raggiunge la Jugoslavia: 5-5 tygi ffli azzurri affrontano l'Ungheria sul campo di Helsinki Helsinki, lunedì mattina. Tutto può succedere nel giuoco del calcio, anche l'incredibile e l'inimmaginabile. A Tampere è avvenuto questo. L'undici della Jugoslavia ha fatto quello che ha voluto della squadra russa per tutto il primo tempo e per la prima mezz'ora del secondo. A metà tempo conduceva per tre a mero, due minuti dopo l'inizio della ripresa il suo vantaggio aveva preso le proporzioni di quattro a zero. Subiva, sempre la Jugoslavia, una rete di sorpresa all'8' per il primo errore del suo fisicamente e tecnicamente gigantesco mediano, ma si riprendeva subito e riportava con immediatezza il distacco alle proporzioni di prima. A un quarto d'ora dal termine dell'incontro la situazione era: Jugoslavia 5, Russia 1. I sovietici erano battuti e soverchiati sotto ogni aspetto e {n ogni particolare del giuoco, In tecnica, in fattiva, in velo cita, in varietà e genialità di temi, in stile e in classe. Pareva tutto finito, e i primi a mostrare, più che questa impressione, questa convinzione erano i jugoslavi. Cessarono, se non proprio di giuocare, certo di impegnarsi a fondo: come se in ispirilo già stessero celebrando la loro sensazionale vittoria. E di colpo, approfittando della loro distrazione, i russi segnavano due volte, al SO" e al 3S° minuto. Fu come se l'intera squadra jugoslava ricevesse allora una legnata sulla testa. Si guardò attorno instupidita, non capì più nulla. Essa che aveva giuocato così bene, che aveva fatto da padrone assoluto fino allora prese a girare a vuoto, st lasciò carpire l'iniziativa, non ne azzeccò più una. Ciò mentre i loro avversari crescevano di statura ad ogni minuto che passava. Bolwk e compagni riuscivano comunque a vivere sul vantaggio che aveva ancora sempre proporzioni notevoli per una dozzina di minuti. Poi, noli' orgasmo subivano una quarta rete evitabilissima al il minuto. Il distacco si riduceva così al minimo. Gli occhi dei giuocatori correvano nervosamente ad ogni istante alla grande tabella con l'orologio impiantato in un angolo del campo. Quarantaquattresimo minuto, quarantaquattresimo e mezzo. Calcio d'angolo contro i jugoslavi. Respinta, ripresa, un russo, con una gran testata, spedisce la palla in rete a lato delle braccia protese di Beara che non ha visto più nulla. Cinque a cinque. Palla al centro, una schermaglia e l'arbitro fischia il termine dei tempi regolamentari. Giuocatori e spettatori parevano tutti increduli, come se si svegliassero da un sogno. Pare una cosa impossibile. Si tira avanti per due volte quindici minuti senza che le squadre escano dal campo e naturalmente non si combina più nul la, che il nervosismo regna so vrano e il lavoro di intelligenza e di precisione più nessuno è capace di farlo. Qualche pericolo di là, qualche pericolo di qua, una caterva di errori, e fi niscono in parità anche i tempi supplementari. L'incontro non ha dato luogo a scorrettezze plateali. Tecnicamente la Jugoslavia ha sur¬ classato la Russia. Praticamente si è messa la vittoria in tasca e poi se l'è lasciata portar via perchè inebbriata dal successo ottenuto. Un caso che farà epoca negli annali del calcio internazionale. Dopo quanto si è detto balzerà ancor più evidente dalla cronaca il drammatico interesse della partita. Le due squadre sono scese in campo nelle seguenti formazioni: Jugoslavia: Beara; Stamkovic, Cernovic; Ciaicowski, Horvat, Boskow; Ognianov, Mitic, Verkas, Bobek, Zebec. Russia: Ivanov; Krizhevski, Nyrkov; Netto, Bashaskin, Petrov; Trofinov, Nikolaev, Bobrov, Beskov, Uarhutin. Mólti si attendono una certa acrimonia nel gioco, invece questo assume subito un aspetto cavalleresco, anche se le opposte compagini si muovono con grande velocità e decisione. Il terreno bagnato per la pioggia sembra favorire i jugoslavi che al 4' hanno già un calcio d'angolo di vantaggio. La Russia avanza con azioni in contropiede e all'8' Èeara, il portiere-ballerino, è impegnato Il primo goal dei jugoslava è realizzato al ST: su calcio d'angolo battuto da Zebec Io palla giunge a Afitic. L'interno destro non ha difficoltà a deviarla in rete. Cinque minuti dopo Ognianov, ben lanciato da Vukas, segna il secondo goal e prima che termini l'incontro Zebec infila raso a terra nell'angolo a destra del portiere russo. Tre a zero: c'è da considerare irrimediabilmente battuta la squadra russa, tanto più che al primo minuto della ripresa l'attivo dei jugoslavi aumenta. E' Ognianov che viene ad ottenere il quarto punto. I russi cercano di diminuire il distacco, ottengono un goal all'8' con il centravanti Brobov, il miglior uomo della loro squadra, che sfrutta un errore del centromediano Horvat, ma la Jugoslavia non resta-passiva e Lebeo al 10'. realizza ancora. Un minuto dopo Mitic ha sul piede il pallone del sesto goal ma lo sbaalia. E' il segno della sorte. I russi si riversano all'attacco con una furibonda serie di azioni. Hanno riserve di fiato insospettate. I jugoslavi invece incominciano a cedere. Al 30' incassano una rete di Trofinov;. al 32', su calcio d'angolo, Brobov segna ancora. Tredici minuti sembrano pochi per agguantare il pareggio ma la squadra russa ci riesce: Nikolaev ottiene il quarto goal al 41', e proprio allo scadere del tempo il centromediano Petrov raccoglie di testa un calcio d'angolo. E' il pareggio con lo straordinario punteggio di 5 a S. I russi si abbracciano con una foga tutta latina. Il loro stato d'animo è comprensibile. I tempi supplementari, disputati con grande accanimento, non mutano il risultato. Alla fine dell'incontro i giocatori delle due squadre si stringono la mano. L'arbitro Ellis, che ha diretto la gara ha dichiarato negli spogliatoi: < E' stata la partita la più straordinaria che io abbia mai visto. Se essa si fosse protratta per altri cinque minuti, ritengo che i russi avrebbero vinto >. Dopo le emozioni di Tampere speriamo che oggi la partita Italia-Ungheria si svolga in modo meno complicato. II vero collaudo dei calciatori azzurri alle Olimpiadi avrà luogo oggi ad Helsinki. Le partite in programma per il torneo di football, nella giornata, sono quattro: Svezia-Norvegia, a Tampere (favorita la Svezia), Polonia-Danimarca, a Turku (favorita la Danimarca), Turchia-Antille, a Lahati (favorita la Turchia che è guidata dal nostro Puppo) e Ungheria-Italia a Helsinki Ora si tratta dell'Ungheria. Hanno avuto i loro grattacapi di questi giorni i magiari, come già detto. La loro famosa mezzala destra Kocsis è uscita indenne, per il rotto della cuffia, dall'impiccio in cui era andata a mettersi. Non è stato squalificato, ma semplicemente — per quanto in modo molto severo — ammonito. Si è tenuto conto, nei riguardi suoi, del fatto che gli avevrsari dell'Ungheria nell'incontro di qualificazione, i romeni, si sono portati molto male, e come provocazione e come violenza. Tanto che l'Ungheria, la sua punizione l'avrà senz'altro nel fatto che qualche elemento suo, come l'ala destra Budai, non potrà scendere in campo contro l'Italia, e Puskaas, la mezz'ala sinistra, risulta seriamente menomato. Ma si è molto più preoccupati nel nostro campo, a dire il vero. E' arrivato dall'Italia il centromediano Azzini del Brescia, ed egli prenderà senz'altro il posto tenuto da Cade contro gli Stati Uniti. Ma altri cambiamenti nella formazione non ve ne saranno. Cardarelli sta meglio, si riprende, non partirà isolatamente per l'Italia, e mangia ora come un lupo, ma come giocatore la cosa non vuol dire nulla. I/atleta non è disponibile. Boniperti migliora, fa bagni di luce sull'arto leso, prova e riprova, ma sarebbe un gran rischio il mandarlo in campo. La squadra, per metà, una buona mefd, c'è: e tutt'assieme può anche fare cose belle. Bisognerà però che essa faccia cose eccezionali, cose superiori a quelle che è ritenuta in grado di fare, per uscire vittoriosamente dalla prova. Questa la convinzione diffusa, questa l'opinione generale. L'incontro sarà diretto dall'arbitro olandese Van der Meer. Vittorio Pozzo