I complici di Casaroli di Gigi Ghirotti

I complici di Casaroli I complici di Casaroli Pioggia di accdse sul De Lucca e sul "ragionierino,, considerato dalla P. C. lo stratega della banda Bologna, lunedì mattina. Gli oratori di questo processo non temono la calura. Parlano con esuberanza e svolgono da principio a fondo i loro temi; senza che la pigrizia dc-ll'ora li scoraggi mai, si entusiasmano della loro tesi, sicché le arringhe si allungano. « Sarò brevissimo » premettono in partenza; poi dimenticano l'inesorabile corso delle lancette e ci si trova alla fine con il calendario tutto scombinato. Stamane l'avv. Mauceri, uno dei patroni del Banco di Sici lia, termina la sua arringa iniziata sabato. Dopo avei mes- ! so a nudo le finzioni del Ca- ! Gaasaroli falso matto, dopo aver sostenuto che egli non merita nessuna attenuante, l'avvocato tratta oggi delle minori responsabilità degli altri assoc ati alla banda q.nfuocata delle accuse cadrà soprattutto sul capo del solito De Lucca e del solito rag onierino Grandi, due personaggi che si sono attirati, in questo dibattimento, l'ira e l'antipatia universali. Del primo è r'masta indelebile — dal racconto dei testi e principalmen» te del rag. Civitetti che ne fu la vittima brigante corto di intelligenza e di intu.zione, pronto solo 8,1 ^ crudeltà che è propria de gli imbelli e dei vili i Benché, per le sue doti poco Inevitabilmente, la pioggia; , o e i - I1 immagine del "', brillanti, avesse indubbiamen te una particina di comparsa sotto la vigorosa regia di Casaroli e Ranuzzi. è probabile che l'Accusa Pubblica chieda per il De Lucca l'ergastolo. Nel mentre l'avv. Mauceri e l'on. Bellavista (che parlerà subito dopo, sempre per il Banco di Sicilia' precseran - ': no il pensiero dell'Accusa pri- -lvata su ogni responsabilità di- questo imputato. j Anche la posizione del rag. I ! essere il Grandi il ! operante della banda Grandi, al lume delle prove, appare tra le più pericolose. Andò a Roma con Casaroli, Ranuzzi e Parris, frequentava la loro casa di Bologna, forni ai gangsters le lettere commendatizie della sua falsa agenzia pubblicitaria, con lo scopo dichiarato di fuorviare l'attenzione della polizia, e, infine, arruolava ladruncoli per la sua misteriosa banda di rapinatori. La sua cartella penale è per nulla tranquillante: rapine, estorsioni, tentativo di evasione. La fatica dei privati accusatori — in particola!- modo degli avv. Mauceri e Bellavista — è oggi di dimostrare cervello lo stra- tega da tavolino non meno pericoloso dei materiali esecutori. E' un compito d fficile quello dei patroni perchè le prove sono piuttosto incerte, tant'è che il giudice istruttore » u a o ; le ritenne insufficienti e con- cesse al Grandi la libertà provvisoria Dopo Mauceri e Bellavista parla oggi anche l'avv. Gariboldi, per il figlio del tassista Morselli freddato sulla sua macchina per non avere obbedito all'imposizione dei briganti di metterla in moto. I Questa del povero Morselll e l'altra del pensionato Mario "'Chiari, che fu ucciso perchè sbarrò il passo ai due Corsennati dalle armi spianate, sono figure rimaste finora in penombra, ma rappresentano l'eroismo in grigio, il coraggio dell'onestà inerme, la protesta della gente laboriosa e tranquilla davanti a una calamità scatenata. Retorici e vanitosi, i due briganti mai avrebbero potuto immaginare che il loro western sarebbe stato inceppato proprio da cosi modesti personaggi, usciti n a ae a o. e à il i- j spontaneamente e generose i|lnente daila folla anonima . . I U:?! Gigi Ghirotti

Luoghi citati: Bologna, Roma