Il patto di sangue della banda Casaroli di Gigi Ghirotti

Il patto di sangue della banda Casaroli STAMANE ALLE ASSISE DI BOLOGNA Il patto di sangue della banda Casaroli Avevano preso l'impegno di togliersi la vita, piuttosto che soffrire l'onta del carcere - Il suicidio di Daniele Farris: "iVon per viltà, ma per non essere stato vicino ai miei amici,, Bologna, lunedi mattina. Paolo Casaroli ha finito il iuo lungo racconto davanti ai giudici. Stamane il presidente 0 interroga brevemente su gualche particolare rimasto in >mbra, poi gli avvocati, e apeialmente i patroni delle Par- 1 Civili, gli rivolgono ancora altre domande per cercare di fissare meglio — attraverso le sue parole — il quadro delle responsabilità, finalmente Paolo Casaroli torna tra le ..barre ad attendere il verdet- o e incomincia la sfilata dodi imputati minori. Che cos'è emerso dalla narrazione di Casaroli? Prima di tutto, bisogna riconoscere che, nella storia della criminalità italiana, questo bandito s'è conquistato il singolare merito della sincerità. Non ha cercato di sminuire le proprie colpe, non ha « scaricato sul morto » il fardello già cosi pesante degli addebiti. E così si spiega anche il suo inconsueto comportamento in udienza. Egli è un giovane violento, che si ripaga con queste sue beffe dello scacco matto ricevuto il 16 dicembre 1950. Un secondo aspetto della malvagia associazione a delinquere è emerso dalla narrazione di Casaroli, e cioè il comune impegno dei protagonisti di togliersi la vita, piuttosto che soffrire l'onta del carcere. Fu breve l'esisteza della gang. Il terzetto Casaroli-Parris-Ranuzzi fu efficiente soltanto dal 6 ottobre al 15 dicembre 1930. Due mesi e mezzo appena Le manette, il processo, non rientravano nei calcoli della -arida Perchè, dunque, Casaroli sopravvisse al patto di sangue che lo legava agli altri due? indubbiamente perchè fallì un primo tentativo di suicidio al momento della sparatoria. E poi, per un suo personale orgoglio, per poter dimostrare che egli non è un brigante qualsiasi» tcosi disse Casaroli qualche lempd fa), e infine per giustificare l'ultima dissennatezza della ganga, la pirotecnia sanguinaria del 16 dicembre. Era indispensabile un cosi clamoroso spreco di cartucce quel giorno per cercare la via della fuga da Bologna? Non era necessario. Soltanto due .•'genti s'erano avvicinati al covo della banda, la stanzetta dove Casaroli e Ranuzzi stavano discutendo. « Ci sono sei camionette di poliziotti qui fuori », disse l'agente Tonelli per intimidire i due banditi che già lo stavano disarmando. Nella esaltazione del momento i due si videro perduti e la loro tecnica di fuga, in altri casi cosi : ccuraia si rivelò questa volta banalmente assurda. La paura dell'arresto li rese folli e la corsa di Casaroli e Ranuzzi, con l'arma in pugno, per le vie di Bologna, fu una tremenda pazzia cne rivelò appieno l'essenza della gang, o meglio, lo < stile della ditta », come lo definisce compiaciuto il Casaroli Dopo lo spreco di revolverate, Ranuzzi rimese ferito e si fece saltare le cervel'a entro la vettura del dott. Azz. lini. Casaroli, ferito a sua volta, si portò l'arma alla tempia in due riprese, ma inutilmente. La pistola era ormai scarica. Nel pomeriggio, in un cinema di Bologna, anche il Farris si uccise e nelle sue tasche si trovò un biglietto: «Non per viltà, ma per non e.- ere stato vicino ai miei j e specialmente a Paolo „. Come mal tanta fretta nei gangster di liquidare se stessi? Il dott. Azzolini, testimonio in questo processo, racconterà davanti ai giudici un episodio ancora ignorato. Il 16 dicembre, mentre con la sua Ardea passava davanti alle macerie del teatro Corso, fu fermato dai due banditi in fuga che gli intimarono di scendere. Il dottore furtivamente bloccò lo sterzo e si avvicinò di corsa al uiarciapiede: le pallottole fischiavano in tutte le direzioni. -1 Venga via di la; non vede che sparano? Si metta dietro la colonna », gli gridò uno sconosciuto, e lo trasse con forza sotto il portico. Il dott. Azzolini fissò in volto quello sconosciuto. Poco dopo il Ranuzzi si uccideva, 11 Casaroli veniva ferito e catturato e fatto salire sull'autoambulanza. Più tardi, quando la polizia mostrò al dott. Azzolini una serie? di fotografie perchè vi cercasse il volto di quello sconosciuto che lo aveva strappato alla furia della sparatoria, egli indicò con sicurezza il volto di Daniele Farris. Questo bandito aveva assistito impotente all'inseguimento forsennato e alla distruzione della gan;, Forse pensò che anche Casaroli, come Ranuzzi, fosse già 'morto. In ogni modo capì rhe non c'era più nulla da fare e che era giunto il momento di tener fede al patto di sangue. Gigi Ghirotti

Luoghi citati: Ardea, Bologna