Successo di Diederich e applausi per Fausto

Successo di Diederich e applausi per Fausto a Im tu a a uARn o ni jita m uh Successo di Diederich e applausi per Fausto Sicura corsa dell'italiano che giunge secondo - Bartali quarto e Magni quinto - Van Steenbergen arriva fuori tempo massimo ma è "recuperato Beez sur Mense, lunedi matt. Seguendo l'ordine cronologico dei risultati avuti ieri nella quinta tappa del Giro di Francia per la loro più immediata presentazione agii sportivi lontani, si dovrebbe cominciare dal primo arrivato — che è stato il lussemburghese Diederich al termine di una lunghissima fuga, e subito dopo parlare della classifica generale —- nella quale il comando rimane, sì, ancora al francese Laureai, ma per un filo soltanto, per l'esile differenza di un secondo ch'egli ha conservato di vantaggio sul belga Van Der Stock, Ma il fatto principale, l'episodio clamoroso che sovrasta i due or ora accennati è stato un altro: è la spettacolosa e sorprendente corsa di .Coppi, il suo risoluto atteggiamento offensivo preso a meno d'un'ora per arrivare a Namur, l'attacco sferrato alle « vedette > (e c'erano tutte) in quel momento con lui nel gruppone a più ' di dodici minuti dal fuggitivo Diederich; è stalo il modo, la violenza, l'autorità con le quali egli ha anticipato una situazione che si riteneva dovesse maturare soltanto fra qualche giorno nella prova a cronometro o nelle tappe di montagna, e questa situazione egli l'ha fatta precipitare con un risultato che qui ha letteralmente sbalordito tutti — e vi prego di credermi, che nel momento in cui scrivo (mi trovo in un alberghetto di campagna, silenzioso e tranquillo sulle fresche rive della Mosa, qualche chilometro fuori Na mur) sono calmo e fresco e nient'afjatto esagitato dal grande spettacolo al quale ci ha fatto assistere Coppi — e per le circostanze che, determinate unicamente dalla sua volontà, a conclusione del secondo posto da lui occupato all'arrivo hanno portato ad altre ben più liete conseguenze. Superiore a tutti Esse sono: 1) Coppi ha oggi mostralo di essere superiore a tutti i suoi avversari giacchè nessuno ha potuto tenergli die tro allorchè su una breve salita, posta a una trentina di chilometri da Namur è fuggito dal gruppo; 2) al traguardo è risultato che egli ha guadagnato del prezioso tempo su tutti coloro che dichiarata mente oppure non, ritenevano di essergli almeno pari in salita e specificatamente ha preso 2'15" a Bartali, fBl" a Magni, 3'11" a Ockcrs, oltre i' alla Maglia gialla ed a Robic, oltre 10' a Gcminiani e addi rittura una ventina a Lazari des. Con questi corridori ho voluto nominare soltanto quelli che generalmente erano considerati gli avversari per lui più pericolosi venuti ad affron tare questo Tournaturalmente, il violento attacco sferrato da Coppi nel finale d'una corsa resa oltremodo penosa dalla canicola e dalle condizioni e dalle caratteristiche delle strade, ha fatto molte altre vittime oltre le già nominate, ma non credo sia il caso di perder tempo a sprecar spazio per occuparci di queste figure e di questi episodi secondari. Giacchè il fatto centrale, quello che renderà € storica» que sta tappa partita dalla Francia e conclusa in Belgio al cospetto d'una cospicua e strabocchevole folla di cui non abbiamo mai vista l'eguale iìi tanti anni che farciamo questo mestiere, l'episodio che apre uno spiraglio (e quanto largo!) su ciò che sarà il seguito del Tour e lascia già antivedere uti proseguire di altre liete giornate co me questa, è stato — come ho detto dianzi — non tanto la lunghissima fuga e la vittoria di Diederich nè l'attacco quasi del tutto riuscito di Van Der Stock alla Maglia gialla, quanto la grande impresa di Copp che, in ritardo col gruppone d< dodici minuti, a 28 chilometri dall'arrivo pianta la compa gnia, distacca i suoi due mo mentanei compagni partiti pri ma di lui (Marinelli e Gold schmidt), vola sulle tracce de quattro fuggitivi che in quel momento ancora gli erano da vanti; filando ad altissima ve locità sulla strada ora asfalta ta e ora a « pavé » ma sempre sueggiù sulle caratteristiche ondulazioni della Valìonia, tre ne raggiunge e li distacca, fino ad arrivare a breve distanza dal vincitore della tappa al quale — tanto mi piace essere preciso — sui 28 ultimi chilo metri ha ripreso ben sette mi nuti e rotti! Al quinto posto E' facile, stamattina, scrive re e ancor più piacevole vede re che il secondo arrivato del la Roubaix-Namur ha dima strato di essere ritornato Coppi della sua migliore epoca con ciò autorizzando qualsias previsione sul risultato finale del Tour (da ventesimo che era a pari merito con altri cinquicorridori, adesso si è portato al quinto posto dalla Maglia gialla distandone soltanto sci minuti), ma queste sono' risultanze talmente ovvie dopo quanto s'è visto nel breve ma efficacissimo saggio da lui offertoci dalle 4 alle 5 del pomeriggio, che non vale la pena di soffer- mhprfodecachichpoopatedearmluficil chpedKdfcp1ctsaigdtSgsluouripdnFapdrdvbpsgl'ccvdnrp marcisi più tanto. Ormai ciò he rappresenta anche per il prossimo avvenire la sua performance, crediamo di averlo detto, Ma mi sembrerebbe di mancare al mio più preciso dovere ch'è quello dell'assoluta imparialità, se non accennassi anche a un altro, e non meno importante e soddisfacente, per oi italiani, risultato della tappa. Già lo avrete letto nell'intestazione di questa corrispondenza che Bartali e Magni sono arrivati 4° e 5" rispettivamente, ma ciò non basta, io penso, a lumeggiare abbastanza il significato di quella che, con tutto il rispetto dovuto alla Granduchessa Anna del Lussemburgo per la vittoria della tappa bel- Primato mondiale di Fanny Blankers-Koen ROTTERDAM, lunedi matt. La trentaquattrenne « olandes volante » Fanny BlankersKoen ha stabilito Ieri a Rotterdam un nuovo primato mondiale femminile di atletica leggera, correndo 1 100 metri In 11"!. Il precedente record, stabilito nel 1036 dalla statunitense Stepheng con 11 era già stato eguagliato dalla Blankers-Koen nel 1948. Nel corso del campionati maschili di Germania, svoltisi ieri allo stadio olimpico di Berlino, il tedesco Warner Lucy ha eguagliato in 3'43" il primato mondiale dei 1500 metri piani appartenente agli svedesi Haegg e Strand. ga che anche quest'anno il suo suddito Bim Diederich ha voluto graziosamente offrirle in omaggio, si deve considerare una grande giornata per i corridori italiani. Giacchè, sia pure con un risultato appena di poco inferiore a quello ottenuto da Fausto, anche Gino e Fiorenzo hanno dato battaglia appena questa si profilò non più procrastinabile sulla predetta salita di Tamines. Diedero battaglia; staccarono tutti del gruppo salvo Goldschmidt; voglio dire che staccarono Robic e Laureai, Geminiani e compagnia belga, ed anch'essi corsero ad acchiappare i primi regionali Vivier e Rotta e poi l'altro lussemburghese ,Bintz che dal mattino erano in fuga con Diederich sempre più davanti all'indifferente gruppone degli Assi — ina che poi ne erano stati staccati. Li raggiunsero, e li distanziarono, partecipando anch'essi a dare al fina¬ le della tappa un'impronta tipicamente italiana non più nel senso di addormentatori di corsa ma di ammirevoli animatori. Parteciparono, voglio dire, e per la parte che gli spetta, alla liquidazione d'un mucchio di avversari — alcuni dei quali avvicinandoli nella classifica generale ed altri superandoli, tanto che anch'essi /ialino fatto un bel passo in avanti, portandosi Magni all'8" posto e Bartali al 10". Ma fece soprattutto piacere vedere il modo col quale essi si comportarono nel finale della tappa. Non solo per il frequente « pavé > e per i continui sueggiù dalle banchine, ma soprattutto per la temperatura, una temperatura torrida, addirittura africana, come qui in Belgio — ci hanno detto — a memoria d'uomo non si ricorda l'eguale, e la tappa è risultata una prova spietatamente indicativa dei valori. Ed è stato attraverso il vaglio della lotta a pedalate <= della resistenza alla fatica e al caldo, che oltre a Coppi anche i due toscani si sono magistralmente e proporzionatamente affermati. Geminiani in difficoltà Mentre anch'essi dall'ultima salita si buttavano nella vallata della Mosa, dietro a loro quanti crolli, quante imbastiture, quante rinunce. La battaglia scatenata da Coppi durava neanche da un quarto d'ora, che già Geminiani era letteralmente « gioggy >, e procedeva a venti all'ora assieme a Rolland e a Remy che Bidot gli aveva lasciato a fianco per impedire che il numero uno della squadra francese, preso da scoraggiamento, si ritirasse; meno gravemente di < Gem >, ma anche Lauredi e Robic perdevano terreno, e con questi ritardi le speranze francesi cosi accese e fiduciose fino a ieri subiscono un colpo tanto inaspettato quanto, forse, definitivo; e non vi dico della Maglia gialla delle prime due tappe, del grande Van Steenbergen che, vinto dal caldo e dalla fatica, è addirittura arrivato fuori tempo massimo, talmente disfatto e smagrito che pareva uno spettro. Ma la giuria ha avuto compassione ■ di lui e dei suoi compagni di sventura, e li lascerà ripartire per la sesta tappa. Ah, dimen ticavo di dirvi che la lieta giornata per i tricolori è stata confermata anche dall'asse gnazione del premio di cento mila franchi per la squadra meglio classificata con i suoi primi tre corridori. Dopo una giornata simile, è naturale che tutti gl'italiani della carovana abbiano trascorso una felicissima notte; e stamattina ci siamo ritrovati alla partenza per la sesta tap pa in condizioni spirituali ben diverse dalle altre volte. La giornata, con i suoi 228 chilo metri da qui a Metz, promette di riuscire movimentata, giacchè mi sembra impossibile che nessuno tenti di sottrarsi alla supremazia italiana — delineatasi più presto del previsto. La strada per arrivare nella capitale della Lorena è a continui sueggiù; se, com'è probabile, il caldo non cesserà chissà a quante altre < cotte > assisteremo. Vittorio Varale Dakota, della Scuderia Castelverde, guidato da Finn ha vinto U 2fi° Derby del trotto

Luoghi citati: Belgio, Berlino, Castelverde, Francia, Germania, Lussemburgo, Rotterdam