Sul campo di Udine il Bologna attacca

Sul campo di Udine il Bologna attacca 2 goafs (a 0) dei rossoblu Sul campo di Udine il Bologna attacca Udine, lunedi mattina. Le vicissitudini del cani/lionato avevano posto il Bologna davanti ad un'alternativa poco piacevole: doveva vincere questo partito in trasferta, su uno dei rampi più difficili, o dare l'addio definitivo a quella Divisione maggiore alla quale appartiene fin dalla nascita, si può dire. Doveva vincere in questa particolare tappa per non perdere l'intera posta. E ha vinto, facendo ricorso ad ogni più riposta energia, mobilitando ogni possibile risorsa. Ha vinto bene, bisogna anche dire, meritatamente, mostrando nei confronti con l'avversario intelligenza di giocò, buona disfribuzione delle proprie forze e anche una superiorità di classe abbastanza chiara. Per riuscire neilo scopo, otte come abbiamo detto aveva importanza vitale, bisognava non lasciare libero sfogo al settore più efficiente dell'undici av. versario e colpirlo invece nel suo lato più. vulnerabile. Era l'attacco, il settore più efficiente e la difesa il lato più vulnerabile, della Udinese. E il Bologna invece di impostare la partita sulla difensiva, come è di moda per la equa- (Ira ospite, nel settore basso della classifica, al giórno d'oggi, e dome l'oppositore si attendeva che facesse nell'occasione, fece la sua brava gara attaccando franca e disinvolta e cercando di dare grattacapi ai friulani più e prima di riceverne da essi. Al 13° minuto di gioco il Bologna già si trovava in vantaggio. L'arbitro concedeva agli ospiti un calcio di punizione appena fuori area sulla destra per fallo su Cervelluti.• tirava Oarcia e Cappello deviava nel senso giusto la palla spiovente dall'alto; il mediano udinese Sniderò che arrivava in corsa proprio in quell'istante, non poteva frenare il suo impeto proprio sulla linea della porta e dava involontariamente il colpo di grazia alle sorti della propria squadra. Bisogna tdire che prima che ciò si avverasse, il Bologna aveva corso due volte il rischio di capitolare proprio nei minuti iniziali dell'incontro. In due consecutive avanzate sul lato destro del loro attacco i friulani misero alto da pochi passi nella prima occasiofie e colpirono la base del montante nella seconda. In tutte le cose di questo mondo anche quando si lotta con coraggio e grande volontà, ci vuole sempre l'aiuto della fortuna per riuscire. Superato quel pericolo, di altri rischi*!! Bologna non ne eorse più: in tutta la durata dell'incontro, rosi vicina a segnare l'Udinese non giunse più. Il secondo punto dei petroniani, quello che consolidava la loro vittoria e senza metterli proprio al sicuro li portava in posizione privilegiata, giungeva proprio al minuto finale del primo tempo. E' stata quella che si può chiamare una bella rete. Azione portata avanti da Pilmark col concorso di Cappello, Oarcia, Cervelluti e dopo che tutta la difesa dell'Udinese era accorsa da una parte, ecco Cappello che allungava rasoterra nell'altra direzione, quel/a in cui non c'era nessuno a arginare: e Tacconi, che arrivava in corsa tutto solo, tirava di destro e deponeva la palla nell'angolo basso della rete La ripresa non ha storia o quasi. L'Udinese, sospinta a gran voce da un pubblico che anche nella cattiva sorte non esagera in manifestazioni di « tifo », tenta di sviluppare una reazione che dia qualche cosa di concreto. Non vi riesce. Riesce a portare e a far soggiornare il gioco nella metà campo dei petroniani. B nulla più. Vigilano sul risultato ormai assicurato, tre terzini che non commettono errori e soprattutto tengono gli occhi aperti i due danesi Pillmark e Jensen, i due mastini che nell'ora del pericolo sono tornati ad essere per ia propria società quello che erano ! a . , o ' o a e a eei. a oo ni el e ri n ia o el sha il ). nadi slto 2; 8; us no no 7. Canno scorso. E davanti ad essi puntano in profondità ogni volta che possono o Cervelluti o Tacconi o Cappello o Oarcia. lanciati da gli allunghi di Campatela che, in posizione arretrata, fa da regista. In un'occasione Cappello sfonda e si presenta solo davanti a Brandolin che gli esce incontro: i due si scontrano, rotolano a terra aggrovigliati e la palla esce a lato. In un'altra Cervelluti, spostatosi sulla sinistra, sta per entrare in area indisturbato: alla disperata il portiere si precipita e lo ferma fuori arca con un abbraccio cosi tenace e pur cos\ affettuoso che il pubblico scoppia in una clamorosa risata: anche perchè la rete ne esce salva. Fermo sul due a zero è il risultato. Il doppio di quello che sarebbe bastato ai petroniani per superare una situazione di classifica che, a pensarci dopo, come del resto a pensarci anche prima, poteva fare impallidire. Aveva riesumato Cappello e Oarcia, nazionali, italiano e urugua.vano, per l'occasione, il Bologna: ambedue erano stati silurati dal precedente allenatore e ambedue si sono portati bene. Erano convenuti da Bologna in treno, in macchina e in ben undici torpedoni, poco meno di un migliaio di sostenitori della vecchia squadra emiliana e il grido cadenzato sforza, Bologna» si fece sentire sul campo come un nostalgico richta ino ai passato. Si erano mossi per l'occasione vecchi nazionali che non si muovono mai, come Bchia vio. Della Valle, Genovesi. Ed in segno di ringraziamento la vecchia Società che non vuol cedere, non ha ceduto. Buon augurio per i 1S giorni di battaglia che rimangono a sostenere. VITTORIO POZZO UDINESE: Brandolin; Zorzi i Travaginl; Moro, Feruglio, Sniderò; Mariani, Ploeger, Darin, E. Soerensen e Rinaldi, BOLOGNA: Boccardi: Giovannini, Ballaceli Pillmark, Mczsa dri, Jensen; Cervellata Garcia, Cappello, Campateli!. Tacconi * 11 dilettante Elio Porta del Pedale Tortonese ha risolto in suo favore i 186 chilometri del faticoso e severo c G. P. Benito»; 2. Bar bero Andrea (Cuneese) a 10"; 3 Tlbaldi Santino (Ped. Acquese) al': 4. Messina Guido (Lancia) a l'16"; 5. Cainero Mario (ld.) a ruota; 6. Cogo Guerrino

Luoghi citati: Bar Bero Andrea, Bologna, Cuneese, Messina, Udine