La «miracolata» di Nibbiola corre per le vie del paese

La «miracolata» di Nibbiola corre per le vie del paese La «miracolata» di Nibbiola corre per le vie del paese 1 pareri del medico e del parroco - La "Santa della Barca» di Torino attribuisce la guarigione alle preghiere della stessa malata mmmam Nlbbiolo, lunedì mattina. Felicita Marchetti, quella che tutti già chiamano la « miracolata ». e Nibbiola, questo paesino eminentemente agricolo di poco più di mille abitanti, godono del loro momento di celebrità. Fra le tante persone felici è il parroco Don Ernesto Colli, che ha ancora negli occhi lo spettacolo inconsueto della processione con la partecipazione di tutto il paese. «E' un paese rosso — dice quasi con rassegnazione Don Colli, — ma questa gente è anche cristiana;' però tanta gente, come alla processione di venerdì sera per la festa di San Vittore, non l'avevo mai vista ». Era la prima processione cui Felicita Marchetti partecipava dopo cinque anni di una infermità che le impediva di camminare e di portarsi il cibo alla bocca. La donna, sposata da 17 anni ad Attilio Obezzl e madre di Luigina, una graziosa signorina di 14 anni, aveva percorso una lunga via crucis: da un medico all'altro, da un ospedale a una clinica, da un « medicone » a un « mago ». « Quando si è ammalati — ci ha detto — non si lascia nulla di intentato. Le ho provate tutte, ma in particolare ho pregato. Proprio venerdì, quando ho ricevuto la grazia, terminavo une delle tante novene dedicate a Santa Rita». Ma Felicita Marchetti crede all'intervento della Santa della « Barca ». « E' a lei che ho mandato a mezzo di una mia amica degli indumenti: una maglia, un paio di calze e un fazzoletto. Quando venerdì po- -, meriggio indossai quegli indù- menti che la «Santa» mi ave- va fatto restituire benedetti, , sono guarita Ho provato sen-|sazioni strane: sembrava chelLe„°-8^™^8*ir°!rn_pSf!ir2'. P_° sono stata colta da fremiti, mi sono quindi sentita invasa da uno strano benessere e, come sospinta da una forza superio- j re, mi solo alzata e ho preso [ a camminare Sì. la signora Felicita, co- stretta alla inattività più com-pleta, paralizzata da cinque anni, cammina. Non sa, in que- sti giorni, quante^ volte abbia già fatto il giro del paese: è sempre in giro, ora da questa, ora da quell'amica, trova gu- , sto a camminare e non è diff i- elle comprenderla. Il medico condotto del paese, dottor Gio- , vanni Cavagnino, quando ve- |nerdì sera l'ha vista a passeg- lgio senza stampelle, è rimasto P?r. u." attimo interdetto.. E' rfato lui, il dottor Cavagnino, ad informare per primo il ma- rito della miracolata. Attilio j Obezzi tornava come ogni sera [ da Novara dove lavora allo sta- bilimento Montecatini; appa-riva stanco e corrucciato e quando il medico gli diede In lieta novella lo guardò incre- duio. Poi, quando ebbe ìa ^ferma, scoppio in lacrime ecorse a casa. Nessuno a Nibbiola mette in dubbio il miracolo; neppure il parroco, che ne è anzi un assertore. Il medico, dottor Cavagnino ha cercato di spiegar-sela la guarigione: «Può essere stata una forte emozione ». Ma ha subito aggiunto che que- i3ta è una sua idea personalislsima e cne «non esclude trat-— tarsi di qualcosa di soprannaturale, di un miracolo, forse. « Più prudenti sono invece gliambienti ecclesiastici novare-si. Un portavoce, pur senzapronunciarsi sul caso specifi-co, ha dichiarato che prima diparlare di miracoli ci vuole deltempo: sono necessarie delleindagini e tutto va vagliatocon scrupolosa serietà. Piero Barbe La cosiddetta < Santa della Barca» non vuole che si parli di miracolo nè di prodigio a proposito di Felicina Marchet- i. Afferma che per lei questi sono avvenimenti naturali. Ladonna di Nibbiola sarebbe gua- ì rjta perchè ha avuto il corag- ' gio di aeguire u metodo di cura migliore: < La devozione a Dio e a 1ualche sant0 » La guaritrice ci ha fatto tali confidenze ieri sera alle 21 nel- la sua cappella privata. Aveva j dovuto alzarsi da letto, dove dormiva da un'ora Era scesa daIla caraera r„tta avvolta in azzurrai natila "na ^taglia azzurra a panini bianch! et ross!' Dapprima ave- va Parlato solo attraverso le sbarre del cancello, temendo cne fossimo rapinatori. Poi, ve- dendo uscire dall'automobile ,lna giovane signora, si era ras- i sicurata e aveva cominciato ad esprimersi apertamente, con fiducia. Finalmente aveva cercato nel seno la chiave del cancello e aveva aperto. Il resto del colloquio sì svolse nella cappella. Si tratta di una modesta costruzione, fatta erigere dai miracolati nell'aprile dello se .rso anno. C'è nell'interno un altare, naturalmente non consacrato, nè approvato dalla autorità ecclesiastica. Sopra vi poggia il tabernacolo dorato, fra due angeli di gesso. Sotto invece si trovano allineati su tre piani di vetro tanti boccettinl contenenti fibromi, tumori e altre sudicie cose espulae dal corpo dei malati. Tutto intorno, appese o appoggiate alle pareti: stampelle e busti, occhiali e dentiere, fotografie ed ex-voto. In questo ambiente la santa in vestaglia parla volentieri: < Felicita Marchetti? Ricordo, sì. Non era venuta personalmente... Io avevo, benedetto i suoi abiti portati da due sue amiche. Pregai Santa Rita che l'aiutasse, che la salvasse per amore della figlia. Una settimana fa mi dissero che era guarita ». — Come ha appreso la notizia? — abbiamo domandato. — Me la portarono due compaesane della Marchetti. Non ci prestai molta attenzione, per- chè ho sempre molto da lavoìrare e ml concentro assai. Ebbi ' P°' 'a conferma dai giornali, Ringrazio il Signore. 11 discorso sulla Marchetti cade presto. La santa parla di aI " m «coli e de le offerte dei miracolati, della riconoscenza e delle calunnie che la circonda no- delle sue gioie e dei suoi do lori- Le gioie? Leggere la fidu cia 9Ul vo'to della gente. I do »ori? I suoi tre figli, morti un, «™> ffi*?™€™*^?&*- tri- malore sono morti » e so- sP'ra. In questo momento Elide Ferrari in Trentini, non è la maga: è solo una povera mam ima che piange su tre tombe. Dopo cinque anni di infermità, Felicita Marchetti riprende a percorrere le strade di Nibbiola per fare la spesa.

Persone citate: Cavagnino, Ernesto Colli, Felicita Marchetti, Marchet, Obezzi, Parlato, Piero Barbe

Luoghi citati: Nibbiola, Novara, Torino