Sampdoria e arbitro battono il Torino: 1-0

Sampdoria e arbitro battono il Torino: 1-0 Sampdoria e arbitro battono il Torino: 1-0 Strane decisioni dì Tassini -1 granata (incompleti) meritavano un pari DAL NOSTRO INVIATO Genova, lunedi mattina. Il primo rilievo che «lene spontaneo di fare, a gioco concluso, è il seguente: che questa era una partita non da lasciare ma da giocare. Il Torino l'aveva gii considerata perduta in partenza. Il suo programma è di puntare sulle partite in casa che dovrebbero, se le vincesse tutte, portarlo in talvo. Non diciamo che il Torino abbia sbagliato, ma certo la partita ha rivelato delle possibilità che la squadra non era in grado di poter sfruttare. Bono note, del resto, le condizioni dei granata: giocatori squalificati, altri in. infermeria, altri ancora bisognevoli di riposo. I dirigenti devono essersi detto ehi non era buona tattica sfiancare gli uomini ancora validi, o appena guariti, in una prova che non consentiva speranze. Si spiega cosi la mancanza di ben nove titolari che hanno obbligato i tecnici ad allestire una formazione di fortuna, ed in particolar modo un attacca senza il minimo Jeoatne tattico di gioco. Questo attacco è stato anzi subito ridotto a quattro uomini essendosi Nicolazeini, sceso in campo col n. 11, assunto il compito di terzino volante alle spalle di Giuliano. Diciamo il vero quando affermiamo che questa squadra improvvisata è andata oltre ogni speranza. Essa si è battuta con animo, con volontà, possiamo aggiungere con vera abnegazione. La sua organizzazione difensiva è stata solida ed efficiente, Nicolazzini ha tenuto assai bene il suo posto, ed il rammarico è uno solo: che essa non abbia avuto all'attacco un paio di uomini in grado di sfruttare le occasioni che l'andamento del gioco offriva. Non si riesce mai a prevedere con esattezza quello che sarà l'andamento di una partita. Le condizioni del terreno, il morale di un avversario già sazio, la giornata di vena buona o cattiva, sono fattori che possono pesare sulle vicende di una gara all'infuori del rapporto di classe fra le due squadre. La compagine che non è in grado di approfittarne si condanna. Cosi 6 avvenuto ieri. Esclusa, naturalmente, la parte avuta dall'arbitro e di cut diremo avanti. Gran lavoro, dunque, della difesa granata. Un quarto d'ora di gioco non era ancora passato che già Romano aveva dovuto salvare per tre volte, con splendide parate, la sua porta dalla capitolazione. L'attacco del sampdoriani incalzava. Al tV veniva battuto un corner contro il Torino. L'azione si prolungava nell'area torinese e Bergamo faceva partire dal limite un traversone a traiettoria radente verso la porta. La palla veniva deviata verso l'alto da un colpo di testa e Lucentinl cooliendola al ricadere della parabola la mandava con un gran tiro al volo nella rete. Chiunque avrebbe detto che era cominciata la vendemmiata sampdoriana, invece essa era già finita. Oli undU-i ragazzi granata non si persero d'animo. La superiori tà avversaria era tale che sembrava dovesse ad ogni istante sommergerli, ma essi resistevano, af fronlavano il corpo a corpo con vigoria, uscivano vittoriosi da tur. te le mischie. Le possibilità di contrattacco erano scarse, gli avanti uscivano disorientati dalla stretta e per di più perdevano tempo in palleggi inutili laddove sarebbe stato invece necessario un gioco risoluto a spostamenti larghi, ma riuscivano tuttavia al '-fi' a far maturare l'occasione buona con un'azione manovrata da Pratesi e Vicariotto. Nell'urto fra quest'ultimo e Fommei, la palla rimbalzando sul sampdoriano perveniva a Cavigloli il quale, approfittando di un'uscita di JWoro, riusciva a sorprenderlo a mezza strada ed a deviare la palla nella rete, ma l'arbitro Tassimi annullava per fuori gioco. A noi ed a quanti ci erano vicini, era sembrata valida, ma è ormai noto che troppi arbitri non conoscono la legge del fuori gioco e regolarmente la sostituiscono con una legge di loro comodo che calpesta quella scritta. E' una vecchia storia. Nel secondo tempo l'andamento dell'incontro non mutava. La Sampdoria premeva, ma il terreno pesantissimo, e in certi putiti addirittura un pantano, costituivaun ostacolo serio al suo gioco tendenzialmente di tessitura leggera. Stupiva Babbatella che palleggiava nel fango come su un biliardo, con quella finezza di tocco che è privilegio dei sudamericani. Ma nell'area estrema granata lo sbarramento costituito da quei ragazzi aveva una consistenza di ferro. Sempre più rari erano i contrattaceli del Torino. L'occasione doveva tuttavia ripresentarsi al 37' su un allungo di Pratesi a Ticariotto. L'improvvisato centravanti arrancò verso Moro che commise, anche questa volta, l'errore di uscire. Di sinistro VicariottQ, benché ostacolato da Baltico, tiro rasoterra verso la rete. La folla re sto per un attimo senza fiato: la palla passò ad una spanna dal montante! tiè speranze del Torino sfumarono definitivamente. Prima di quest'azione, al ss' un grosso fallo di mano in area di Podestà aveva lasciato indifferente Tassini che faceva cenno di continuare. Pochi minuti dopo, nel campo opposto, un identico fallo di Giuliano era stato trascurato dall'arbitro per bilanciare il primo errore, ma evidentemente non era più la stessa cosa e le conseguenze di gioco apparivano diverse perchè sull'uno a uno il Torino avrebbe disposto tatticamente le sue pedine nel modo più confacente. Fra le molte sue disgrazie il Torino ha anche quella di trovare sulla sua strada degli arbitri che per un motivo o per l'altro lo tartassano. La partita di ieri era, ripetiamo, con siderata dal Torino perduta, ma il punto insperato che avrebbe potuto strappare glie lo ha proprio tolto Tassini. ETTORE BERRÀ

Persone citate: Nicolazzini, Pratesi, Tassini

Luoghi citati: Bergamo, Genova