Il Cervino scalato da un mutilato d'una gamba

Il Cervino scalato da un mutilato d'una gamba ECCEZIONALE iMPRESA ALPiXiSTiCA Il Cervino scalato da un mutilato d'una gamba (Nostro servizio speciale) Cervinia, 30 agosto. La storia del Cervino ai è arricchita di una nuova eccezionale impresa, di una c prima > assoluta, per dirla in linguaggio alpinìstico: un uomo mutilato alla coscia della gamba sinistra h;i dato la scalata ni nobilissimo monte. L'ascen* sione è stata seguita con animo trepido e con entusiasmo da tutti coloro che si trovavano al Breuil e dalle cordate che, approfittando delle condizioni del tempo assai favorevoli, numerose erano salite sul Cervino dal versante BVizzero e da quello italiano. Il protagonista di quest'impresa è 11 prof. Decio Mollgnoni di 37 anni, da Bolzano; lo ha accompagnato Ottavio Fedrizzi, pure trentasettenne, guida delle Dolomiti. Sono arrivati giovedì scorso da Bolzano e, poche ore dopo soltanto, Incuranti della stanchezza per 11 viaggio, si avviavano, un po' lentamente ma allegri, verso la capanna Luigi Amedeo dove avrebbero per- i nottate Avanti camminava il I dFedrizzi; seguiva il Molignoni Coloro che assistettero alla partenza guardarono con un misto di ammirazione e di scetticismo 11 mutilato arrancare, zoppicando faticosamente, su per la mulattiera verso il Col del Leone, c E' ben difficile che possa firjela> disse uno; < non so come re la caverà in parete, ora che !a Gran Corda non c'è più » aggiunse un altro. < Anche se non riuscirà a salire in vetta bisogna però riconoscere che è ammirevole per la sua forza di volontà > commentò un terzo; e tutti approvarono. Alle ore 6,30 di venerdì, con un cielo terso come uno specchio, il prof. Molignoni e la "Uida Fedrizzi iniziavano la vnAIedsiplidbmtoPbacdumhp ascensione II sole sfolgorante nell'azzurro cielo, non macchiato neppure da un cirro, salutò il loro arrivo Bui Tvn" I dall. La scalata procedeva bene e — particolare che riempiva di grande soddisfazione l'animo dei due alpinisti — nel empo normalmente impiegato da quanti la intraprendono. Ogni cordata che incontravano si soffermava a guardare: guide e clienti esprimevano la loro ammirazione. Pelllssier, Carrel. Compagnoni ed altre note guide dichiaravano di non aver mai assistito ad un fatto simile e si dimostravano larghi di consigli e di notizie al coraggioso alpinista ed al suo compagno. Confortato da queste manifestazioni di simpatia, sorretto da una volontà non comune, il prof. Molignoni, pur affaticato per la grave menomazione fisica, continuò a mantenere il ritmo normale nell'arrampicata. Non bì trovò in difficoltà nell'attraversare il Llnceul; affrontò tranquillo 11 tratto ove prima era fissata la Gran Corda; la vista della vetta ormai vicina gli rinnovo le forze ed alle 11,45 era lassù accanto alla Croce. Alle 13 i i ! due alpinisti riprendevano la I RoVà via del ritorno ed alle 18 era no nuovamente alla capanna Amedeo Ivi pernottavano" e Ieri scendevano a Cervinia dove vennero accolti con entusiasmo e calorosamente applauditi. Sul volto abbronzalo di Molignoni ai scorgevano i segni della fatica; ma i suoi occhi brillavano di gioia. < Ho finalmente realizzato — ci ha detto — un mio vecchio sogno. Prima la guerra mi aveva obbligato a rinviare l'ascensione al Cervino. Quando poi per cause belliche fui amputato della gamba, disperai di poter un giorno salire ancora sulle montagne >. Il prof. Molignoni ha sempre avuto la passione per la montagna e, quando, giunse il tempo di andar soldato, fece In modo di essere assegnato al Corpo degli Alpini. Prestò servizio come ufficiale nel IX reggimento. Anche la guida Fedrizzi è un exufficiale del VII Alpini. — Quando iniziaste nuovamente la vostra attività? — domandiamo. — Nel 1949. Mi ero ormai abituato all'arto artificiale e volli tentare. Effettuai escursioni facili poi via via sempre più faticose e con maggiori difficoltà. Nel '50 salii sulla Tosa e sulla cima del Brenta, nel '51 sulla Grohman del Sassolungo e sulle Torri del Sella; quest'anno scalai, per lo spigolo nord-ovest, il Clmon della Pala, il cosiddetto Cervino delle Dolomiti. La guida lo ha a questo punto Interrotto per affermare che il Molignoni è un compagno di cordata ideale perchè rafforza il morale di chi è-con lui con i suoi continui incitamenti e con il suo entusiasmo. A sua volta il mutilato ha fatto i più ampi elogi della guida che In montagna è come un fratello, sapendo rincuorare quando ce n'è bisogno e gioire della gioia del compagno. — Il vostro ritorno alla montagna è dunque completo — abbiamo detto — Non ancora — ci ha risposto — poiché sembra che lo sci mi sia inibito; ma non i dispero: chissà che l'anno ! prossimo non mi vediate scendere su gli sci da Plateau n. p. mm Il prof. Mollgnoni fotografato sulla vetta del Cervino Breve sosta prima di affrontare l'ultimo ripido tratto

Persone citate: Bui Tvn, Carrel, Compagnoni, Decio Mollgnoni, Luigi Amedeo, Ottavio Fedrizzi

Luoghi citati: Bolzano, Breuil, Cervino