Scompare dopo un secolo l'Albergo Royal di Courmayeur

Scompare dopo un secolo l'Albergo Royal di Courmayeur Scompare dopo un secolo l'Albergo Royal di Courmayeur Quattro stanzette costituirono il primo nucleo nel 1853-Poi si ingrand), ospitò re, principi, alpinisti celebri • Qui la regina Margherita sorrise a Carducci - La demolizione comincerà fra tre giorni • Sorgerà un grandioso hotel che sarà pronto nell'estate del '54 (Dal nostro inviato speciale) Courmayeur, 27 agosto. Domenica 31 agosto l'albergo Royal-Bertolini di Courmayeur chiuderà il portone alle spalle dell'ultimo ospite. Lo riaprirà lunedì 1 settembre a una squadra di muratori che ne demoliranno le mura. Si conclude così, dopo un secolo di vita, la parabola d'un albergo che può considerarsi il più rappresentativo della vai d'Aosta, quello attorno al quale si è sviluppata la tradizione di Courmayeur. Dal Bianco al Vesuvio Addio, vecchio Royal. Addio, elbergo-labirinto, albergo-paradosso, albergo-reggia. L'ultimo proprietario si commuove nel narrarne le vicende e le glorie d'un secolo. Si commuovono con lui i vecchi affezionati clienti. Uno dei tanti scrive: < Mi dà un senso di malinconia vedere scomparire il caro Royal che vide passare cinque generazioni della mia famiglia >. Fu la reggia estiva della regina Margherita; ospitò i rappresentanti di tutte le case regnanti del mondo, 1 potenti della politica, della finanza, dell'industria, 1 sommi esponenti dell'arte, 1 quali ne fecero base di partenza per andare a inchinarsi alla maestà del Monte Bianco. Una tradizione scompare, Insieme con le generazioni che la alimentarono. Gli uomini si rinnovano; e così anche gli alberghi. Carico di gloria, 11 vecchio Royal era divenuto un albergo vecchio. Dalle sue macerie, nello stesso luogo, col medesimo nome, sorgerà un moderno albergo di lusso, 12 mila metri quadrati di superficie, quattro piani, centocinquanta camere. Courr.-' .yeur avrà Analmente ciò che le mancava. L'ultimo proprietario, il dottor Lorenzo'Chabloz, che lo ha ceduto pochi giorni fa al senatore Beniamino Donzelli, è nipote di quel Lorenzo Bertolinì che lo fondò. II. Royal nacque nel 1853 come < Trattoria delle Alpi >, una modesta trattoria di quattro stanze. Ma Lorenzo Bertolini aveva lavorato In Svizzera, possedeva idee concrete sul come attrarre la clientela. Qualche decennio dopo si era conquistato 11 titolo di c Grande B, dell'industria alberghiera italiana >. Morì a 84 anni, padrone di otto alberghi: a Courmayeur, Aosta, San Remo, Genova, Milano, Firenze, Roma, Napoli. La sua pubblicità diceva: c Dal Monte Bianco al Vesuvio, sempre da Bertolini >. Era nato nel 1821 a Chialamberto, in vai di Lanzo. Ragazzo, il padre lo mandò da un calderaio a imparare un mestiere. Tirava il mantice della forgia, e guadagnava oltre il vitto cinque lire l'anno. Alla fine del primo anno di lavoro ricevette la paga; la nascose in una calza e ci si addormentò sopra. Al mattino dopo non trovò più le cinque lire: il calderaio gliele aveva rubate. Senza nemmeno perder tempo a discutere, Lorenzo Bertolini lasciò la baracca e se ne andò in Svizzera. Andò a lavorare da sguattero in un albergo. E osservava con occhi avidi tutto ciò che era organizzazione; stile. S'innamorò d'una ragazza, Julie Gabioud, figlia d'un notaio di Sion. Il notaio si oppose alle nozze della figlia col piccolo piemontese; ma la figlia era proprio il piccolo piemontese che voleva, e cosi 1 due si sposarono ugualmente. Lasciarono la Svizzera, e vennero in Italia. A far che cosa? Ma gli albergatori, si capisce; Lorenzo voleva trarre profitto da ciò che aveva im parato. I quattrini però erano I pochi, bastavano appena a1 metter su una trattoria. Tanto per cominciare, poteva andare. E nacque così a Courmayeur la c Trattoria delle Alpi >. Qualche anno dopo egli costruì altre stanze attorno alle prime quattro, e ne risultò un piccolo albergo, che divenne la sede delle guide, il ritrovo dei grandi scalatori; si conserva ancora il registro sul quale essi scrivevano la relazione delle loro imprese. Vi soggiornò qualche tempo dopo 11 re di Sassonia con la sua corte. Rimase entusiasta del trattamento. Rientrato in patria fece giungere a Lorenzo Bertolini le lettere patenti con le quali lo autorizzava a fregiare l'albergo della qualifica di < reale », che egli si affrettò a trasformare addirittura nel nuovo nome dell'albergo. La villa della regina Man mano che la clientela aumentava, egli aggiungeva un'ala. Ne risultò una paradossale e labirintica costruzione, formata dall'estroso e caotico aggregamento di ali e settori e dipendenze. Si era dilatato fino a scavalcare con un ponte via Roma. E questo perchè egli era un sentimentale, era legato a quelle quattro stanze che avevano costituito il nucleo del suo sviluppo, il germe della sua fortuna. Quando la regina Margherita scoprì il fascino di Courmayeur, e ogni anno andava a passarvi l'estate, Lorenzo Bertolini costruì appositamente per lei, nel parco, una villa, che fu chiamata villa della Regina. E lì andavano ad abitare Margherita e Umberto, e il giovane Vittorio Emanuele principe di Napoli. Fu Margherita, con la sua corte, con la nobiltà che seguiva la sua moda, a consolidare la fama . del Royal. Fama che non rimase scossa quando, sembrandole che Courmayeur fosse divenuta troppo mondana e chiassosa, sì trasferì a Gressoney, prima a villa Peccoz e poi al castello Savoia. Questi seggioloni con lo stemma reale videro principi e re, accolsero 1 loro riposi; queste pareti che domani crolleranno assistirono ai febbrili preparativi di viaggio del Duca degli Abruzzi, al suo malinconico amore per la man¬ cata sposa americana. Le pareti crolleranno per risorgere, e con esse non si spegnerà il ricordo delle persone e degli eventi. Al Royal soggiornava anche Carducci, il repubblicano non ancora convertito alla monarchia dal fascino regale. Carducci era molto amico del sindaco di Courmayeur, che si chiamava Savoye. Non era quel cognome a unirli, ma il comune amore per il barolo. Accadde che un anno il sindaco, forse per un bicchiere in più di barolo, non fu capace di scriversi le poche parole di benvenuto per l'arrivo della Regina. Gliele scrisse Carducci. Quando il, giorno dopo Margherita ascoltò quell'alato saluto, cercò con lo sguardo tra la folla. Incontrò gli occhi di Carducci, ed ebbe un sorriso; un trionfale sorriso di regina e di donna. Forse fu quello il sorriso della conversione? In quell'istante, prò babilmente, più che nel colloquio che ne seguì a richiesta di Margherita, nacque l'< Ode alla regina d'Italia». Nel settembre del '25, pochi mesi prima della morte avvenuta il 4 gennaio dell'anno successivo, Margherita giunse un giorno al Royal, inattesa. SI fermò due ore. Alla signora Chabloz disse: «Sono venuta a salutare la mia cara Courmayeur, e quest'albergo dove ho passato tante dolci giornate. E' il mio ultimo saluto, perchè non rivedrò più questi luoghi ». Ora la rinascita Lorenzo Bertolini, fondatore d'una dinastia alberghiera, è morto nel 1905, a Sanremo. Aveva nove figli; tre femmine e sei maschi. Una figlia si fece monaca; a ognuno degli altri otto figli lasciò un albergo. (Ora ai nipoti non rimarrà che quello di Sanremo. Il Royal toccò alla figlia Melania, che aveva sposato l'avv. Cesare Chabloz, di Aosta. Il loro figlio Lorenzo oggi è colui che ha dato l'addio a questa antica creatura del nonno. Era un albergo che aveva tentato di ringiovanirsi, ma non aveva saputo cancellare gli acciacchi. Il ringiovanimento totale sarà attuato per opera del novantunenne sen. Donzelli^ un industriale milanese che da 45 anni trascorre l'estate a Cour- mayeur, nella sua villa Freidolina. C è tornato anche quest'anno, sebbene i medici l'avessero sconsigliato. Egli fece il viaggio in autolettiga, e appena arrivato dichiarò di sentirsi molto meglio. Donzelli desiderava dotare Courmayeur d'un albergo degno della sua importanza. La sua attenzione cadde sul "oynl. Fece un'offerta al dott. Chabloz. Le trattative, iniziate il 14 agosto, si sono concluse il 20 con la firma del contratto. Il vecchio Royal risorgerà per la estate del '54. A inaugurarlo sarà, con lo spirito grato di Lorenzo Bertolini, il novantatreenne Beniamino Donzelli. Giuseppe Faraci orenzo Bertolini che fondò l'albergo Royal nel 1853