Deludono gli assi nella Tre Valli vinta in volata dall'azzurro Minardi

Deludono gli assi nella Tre Valli vinta in volata dall'azzurro Minardi CRONACHE DELLO SPORT Deludono gli assi nella Tre Valli vinta in volata dall'azzurro Minardi (Dal nostro inviato speciale) Luino, 16 agosto. Questa 3S" Tre Valli Varesine, che siamo venuti a seguire con una certa riluttanza perche ammaestrati da remota e recenti, esperienza, doveva rispondere a due interrogativi: lì quello proprio di ogni corsa, ed era di vedere, chi; fra il nutrito e ricco campo di par- cende ; S) osservare e giudicare in quali condizioni si trovassero quei suoi partecipanti ted erano in numero di 9: i S italiani Magni e Minardi, i S francesi Bobet e Varnajo,i S? belgi VanStcenbcrgen e Ockcrs e i svizzeri Kublcr, Wrilenman e Crocitorti) che rappresenteranno i rispettivi Paesi nell'imminente Campionato del mondo su strada. I fischi del pubblico Diciamo subito che il primo interrogativo ha avuto una risposta che sarebbe stata ancor più pxacevole e significativa di quella che, al traguardo di Luino, ha finalmente consacrato la pnma vittoria di Minardi in una eorsa classica, se ancora una volta — la terza in quindici giorni.' — gli Assi non avessero indecorosamente battuto la fiacca, indifferenti ed abulici di fronte alla brutta figura che facevano, fino ad essere accolti a fischi dal pubblico alla fine della lunga corsa. In quayito alla seconda risposta, essa è stata positiva soltanto per Uno dei futuri partecipanti alla prova mondiale — e giustamente è lo stesso vincitore della corsa, il « Pipazza > romagnolo, che ha compiuto una gara risoluta e coraggiosa, dapprima producendosi in una tempestiva evasione dal gruppo degli Assi, c poi — «tm volta raggiunti in due riprese gli avversari che avevano iireso il largo — capeggiandone i superstiti per i successivi cento chilometri, fino al traguardo che egli tagliava vittorioso in volata. Ciò premesso, mi pare d'aver giù fatto canirc che le delusioni oggi provate, siano state superiori alle emozionij ben inteso facendo eccezione per quanto di bello e di buono ha fatto Minardi l'unico fra tanti celebri campioni del mondo od aspiranti tali, che si è salvato d-il naufragio. Perciò, se di Magni e di Kublcr, se di Bobet e di Van Stcenbcrgen qui sotto nella cronaca si leggeranno appena una volta o duo i nomi, e nessun commento alla corsa Iti da essi compiuta, non è cattiva volontà o prevenzione di parte nostra, ma soltanto la logica e fatale conseguenza della loro ignavia e della loro infingardaggine — queste tradottesi nell'indecoroso ritardo di q',ì 'wi 9 minuti che avevano all'ingresso nel circuito dove ter?:• naia la corsa, tanto che gli oi gtnizzatorl dovettero ordi- nnrnt la firmata affinchè non ri sturbassero la volata del pri- ino gruppo, Come brutta figu- r -. iuso»lma, lo è stata in pieno e, senza scusante alcuna; ed CSI ha ani hi valore, di conferii i ehe non è pagando vistosis- s mi premi rii partenza a questi coir dori chi sì garantisce uno svolgimento combattuto e vi¬ bratite alle gare classiche. L'episodio decisivo Come si sia giunti alla eli in¬ r.i e s131U.fl cai iva vittoria di Mi-nardi, rome si sin svolta l'one- s'n s coraggiosa corsa dei suoirom linoni e onte via avvenuta1 Kl. 12 «li * ,,,.',„ rf"* la resa digli Assi, è presto dct-to L episodio, che fu il primori' successivi altri e che, som-ni .ndosi. diedero volto e formadefinitivo alla corsa, fW la fugari 1 modesti Massocco e Bof dopo una settantina di chilometri Naturalmente, come è ormai tradizione in casi del genere nessuno dei corridori più in vista si preoccupò di correre ai ripari allorché, avanti e.„„„„;„ „_dopo il primo passaggio perLuino (Km. US), altri concor-renti evasero dalla grossa com-vannia andando per proprio'conto ad inseguire i fuggitivi. Aquel punto già il ritardo dcV gruppo dai primi risultava di -ì minuti, senza dire dei 3 e mezzo rispetto alla pattuglia Ortelli. Seuctllaro: Faecioli, Barozzi. Assirelli, del minuto c 40"' ,, ' D„ , ó„ rispetto alla coppia Bonini-Sc-gliezzi e del mezzo minuto ri-spetto a Isotti. Nemmeno si allarmarono 'c'j''^ quando, avvicinandosi alla*du-\ed erta salita di Grantola. anche Martiyii e Padova», li piantarono ; e dico l'assoluta verila affermando che anche lo scatto con il quale di li a poco Minardi so ne venne viagdal grosso, non fu preso sulìserio — almeno per il momcn- \to. fQuando vollero correre ai .ipari era troppo tardi. E, per-1 non trovarono il necessa suoi compagni ani va fortissimo, fatto t che non lo acchiap paiono più). Dicevo che € l'azzurro* era scappato dal gruppo. Se ne era venuto via di volata, trascinar- dosi Eìio Brasola e'Baroni po co prima che cominciasse laisalita. Egli veniva cosi veloce |che in breve raggiunse Martini ie Padovan; poi arrhiò sulte coppia Bonini-Seghezzi e la'.frantumò. All'insofferenza mo-\strafa poco prima col venirse- lne via da quel gruppo di pe-\ landroni, adesso Minardi face- va segìiire un bellissimo sfog gio di rapidità in salita e, una volta questa lasciala alle spol le per ritorJiarc verso Varese, anche di risolutezza nel capeg- giare la ridotta compagnia ch< avcva potuto seguirlo (eranocinque solt<inlo, erano Marti-ni, Padovan, Brasala, Bollini Isotti). Sari bbc però ingiusto c inesatto dire che la resa degli Assi fosse immediata. L'involala del romagnolo ben aveva gettato l'allarme nel grosso appena si accorsero che egli faceva sul serio: e sulla salita di Grantola ci dovette esscie battaglia se, sul culmine dove mi ero fermato ad aspettarli, ridi che il gruppo si era assai frazionato, lanciando avanti una dozzina di uomini — frai quali Magni, Kublcr, Bobet,Varnajo, Astrua, Maggini,Gag- \gero. In quel momento essi ap-\\di scommettere prò o contro il loro ricongiungimento con i j fuggitivi, ebbene, avrei risposto ,che li avrebbero ripresi. Inve]ce non fu cosi. Lo scarto s'ingrandi: fu prima di poche centinaia di metri c poi addirittura di un chilometro e più, comi? fanno fede i passaggi registrati a Varrsc. Qui. dopo Ha km. percorsi alla media di 57,500, appariva che Massocco e Bof erano stati raggiunti dalla pattuglia di Ortelli ed avevano V c SO" di vantaggio sul gruppetto di Minardi c ben S' c i,n" sulla dozzina di cui più sopra dicevo. Se la sorte degli Assi a questo punto appariva pericolante ma non disperata, quella del [primo gruppo era segnata — ttanto violenta e veloce appo'riva la caccia datagli da Mi\nardi, egregiamente coadiuva- pativano un 300-400 metri die-itro la pattuglia di Minardi e Jse qualcuno mi avesse offcrto\ \to da Martini. Neanche un'ora a idopo, mentre si costeggiava il Jago di Lugano, l'inseguirne^ \to era coronato da successo e tredici corridori iniziavano, sotto la pioggia scrosciante, la breve ma secca salita di Marchirolo — quella che nei tempi lontani del ciclismo, serviva a Brunero od a Binda, per staccare tutti e rowiiMciarui le loro < storiche* fughe. Stavolta toccò a Minardi di im porvi le sue superiori qualità di scalatore, senza tuttavia potersi liberare di Barozzi. Ma non ristettero soli a lungo. Percorrendo stavolta in discesa la strada di Grantola, prima Martini e Brasala, poi Scudellaro e infine Padovan, li raggiunsero — con loro proseguendo verso il traguardo, distante ancora una cinquantina di chilometri. Altra novità, altre emozioni, non potevamo sperare dall'andamento che aveva, preso la corsa. Dietro ai sei nominati venivano Ortelli e qualche altro, ma piuttosto sfiduciati; e in quanto agli Assi il loro ritardo a quel punto era salito a 6 minuti. La lotta per la vittoria era dunque circoscritta agli uomini del primo gruppo, ai quali, per foratura, a pochi chilometri da Luino, venne a mancare Brasola. Prima di tagliare il traguardo i corridori dovevano percorrere tre giri, pari a 5 chilometri del circuito, sul quale domani si disputeranno le gare motociclistiche. All'ultimo giro, Barozzi tentò di andarsene via di sorpresa, ma Minardi fu lesto a raggiungerlo. A trecento metri dallo striscione rosso il bolognese ripetè l'attacco, ma anche stavolta senza riuscirvi, giacché € Pipazza > gli si portò alla pari e, continuando nella volata vinceva per una buona lunghezza su Martini e gli altri. Queste sono state le fasi salienti della corsa e non è colpa nostra — rome già detto — se degli uomini che si aspetr tavano al varco, in vista del Campionato mondiale, soltanto Minardi si è fatto onore. Di lui diremo che si è comportato benissimo sia per la rapidità con la quale piantò gli Assi, sia per il continuo e generoso lavoro assuntosi in seguito. Ma la classe de' suoi compagni di fuga è troppo modesta per giustificare risolute e anticipate prci'istont sulle sue < chances > nella difficile competizione che lo attende a Lussemburgo. Vittorio Varale i . n , a n , o e i ORDINE D'ARRIVO: 1. Giuseppe Minardi, che percorre 1 232 km. in ore 6.16' alla media di km. 37,388 : 2. Martini, a una lunghezza; 3. Padovan, 4. Scudellaro: 5. Barozzi; 6. Brasola, a l'IO" dal vincitore; 7. Bonlnl, a 2'50" dal vincitore; 8. Bof; 9. Massocco; 10. Ortelli; 11. Faccioli, a 4'5" dal vincitore; 12. Isotti: 13.- Assirelli. Non classificato segue. Il gruppo degli Assi con Magni, Bobet, Varnajo, Kubler, Astrua, Maggini ecc.. fermati all'ingresso del circuito dove avevano 8'30" di ritardo dai primi. Minnrdi batte in volata Martini all'arrivo della «Tre Valli Varesine) (foto Moisio)