I quattro partiti democratici ricostituiscono In coalizione del 18 aprile

I quattro partiti democratici ricostituiscono In coalizione del 18 aprile I quattro partiti democratici ricostituiscono In coalizione del 18 aprile Romita ha assicurato a De Gasperi in un recente colloquio che il PSDI non negherà il suo contributo all'accordo - Riavvicinamento tra il segretario socialdemocratico e l'on. Saragat - La nuova legge elettorale sarà presentata al Parlamento a metà novembre II Governo chiederà la procedura d'urgenza • Aspra presa di posizione del gesuita padre Brucculeri contro i neofascisti be nell'intesa che la nuova leg ge si ispirerà ai seguenti criteri: premio di maggioranza da assegnare al partito o al gruppo di partiti collegati che abbiano ottenuto oltre il 50"/}dei voti; nessun premio sareb- Roma, 14 agosto. Qualche maggiore particolare viene fornito questa sera a proposito della questione della legge elettorale. L'accordo del quale abbiamo dato notizia l'altro giorno consistereb- . situazione, sono statigli stes. 81 socialdemocratici a fare, dal iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiniibe attribuito qualora nessun partito o gruppo di partiti \ avesse ottenuto la maggioran-j za assoluta; il premio non do-1 vrebbe superare il margine dei due terzi dei seggi; il collega- ; mento sarebbe fatto in sede,nazionale. eMM. . I»pariSC0n0 I dissensi |Stando ad informazioni date dall'agenzia Roma che dichia- ra di averle attinte a fonte au-,torevole, uno schema di legge, ispirato ai criteri sopradetti, ! sarebbe già in corso di elabo- razione presso i competenti uf-!ne! ministeriali, e si ritiene che il Governo si riserverebbe di l presentarlo al Parlamento ver-jso la metà del mese di novem-l bre. Per quella data saranno,esauriti gli csami dei bilanci,: e sarà chiesta la discussione ; con procedura di urgenza, per1 poterla approvare in tempo 'utile e tenere le elezioni, se-'condo quanto abbiamo già in- ' formato, la terza domenica di ; aprile. Se fin d'ora è possibile farei assegnamento su un accordo Ifra i quattro partiti democra- ] tici, si deve al fatto che, da un lato la Democrazia Cristiana i ha preso netta posizione per il j mantenimento della formula j del 18 aprile, rinunciando a j qualsiasi possibile tentazione di cambiare alleati. Eliminata; questa incognita, che in real-|tà costituiva il pericolo mag-j giore rendendo equivoca tutta|canto loro, un passo verso lo accordo. Si ricorderà che fino a poche settimane or sono la maggiore indecisione regnava in tutto il campo politico: Gonella parlava di sistemi uninominali e plurinominali; Del Bo minacciava i partiti minori che la Democrazia Cristiana avrebbe potuto fare da sè, foggiandosi leggi a propria esclusiva convenienza; Romita e Saragat manifestavano il dubbio che la D. C. si preparasse a rinnovare il tentativo della cosiddetta « operazione Sturzo >. Proprio da quelle polemiche e dalle vivaci reazioni che ne iiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniii imi sono seguite è tuttavia venuto un chiarimento. De Gasperi e Taviani hanno confermato la necessità di un'alleanza tra le forze democratiche; l'Azione Cattolica si è pronunciata contraria alle tendenze destrorse di Gedda; l'Osservatore Roma- no ha riconfermato la fiducia del,e masse cattoliche nella ?-.Cy oggi fa compiere l'opera « intervenuto ira gesuita il pad.,e, Brucculeri, che nell edito nale scn"? Der 11 pnPol° g'.un 8* f qualificare come < schiere ubriache » apparentandole con 1 comunisti quelle che perse *uono miti totalitari aventi per emblema il c malfamato fasc,° littorio >. Prima ancora di un così netto pronunciamento antifascista da parte di un autorevole espo nente del pensiero politico dei cattolici, i socialdemocratici erano però venuti nella convinz>one che sul piano sostanziale si poteva conservare la fiducia nel lealismo democratico del partito di maggioranza. Il sen. Romita, direttamente chiama to in causa dall'on. Gonella, ha tenuto a precisare che il suo partito mirava all'essenziale, cioè al rafforzamento della de mocrazia e che in questo ordi ne d'idee non avrebbe negato n proprio contributo. Ne ha da to formale assicurazione a De Gasperi nel corso di un colloche ha avuto in questi quj0 ^ , , Presidente del Con. *glio fi che , gtatQ particolar. mente fruttuoso ai fini di una chiarificazione generale. Confermato l'accordo sulle pregiudiziali, il ravvicinamento fra le tendenze socialdemocra- tiche di sinistra e di centro, facenti capo rispettivamente a Romita ed a Saragat, ha ulteriormente contribuito al progredire dell'intesa. Mentre la corrente dj destra del PSDI (Simonini) levava grida d'allarme trovandosi isolata, fra Saragat e Romita si è cominciato a parlare un linguaggio comune, nel quale, ad esempio, si dava nome di « proporzionale funzionale » ad un sistema elettorale accettabile per entrambi, oltre che la stessa D. C. naturalmente Proporzionale funzionale altro non e che la proporzionale corretta da un premio di maggioranza, quello che Romita si disporrebbe ad ammettere dato che gli è stato fatto osservare che anche la cosiddetta proporzionale pura del 1948 in realtà nascondeva un premio di maggioranza. In virtù del gioco dei coefficienti, infatti, la D. C. ebbe allora 24 seggi che, in termini di proporzionale pura, non avrebbe conseguito. Il progetto governativo Su queste basi, quindi, il progetto governativo potrà seguire il suo corso davanti al Parlamento, al quale in definitiva — e non già ai congressi dei partiti — spetta di approvare la legge. Si considera perciò non fondata l'ipotesi che tutto debba essere rimesso all'autunno inoltrato, quando i congressi avranno luogo. Sarebbe questo un modo di paralizzare l'attività politica del Paese, subordinando ogni decisione di Governo alle deliberazioni di assemblee che non hanno alcuna qualifica costituzionale. Fin d'ora, difatti, De Gasperi non ha trascurato nè studi nè contatti personali perchè il processo legislativo possa avere il suo ciclo ordinario, e si ricorda d'altra parte che, prima ancora dell'inizio delle ferie — come aveva ripetuto lo stesso on. Del Bo nel suo, per altro verso, infelice articolo — si era concordato che i partiti non già trattassero fra loro per redigere un progetto di legge da proporre — ipotesi aberrante — al Governo, ma facessero giungere al Governo, nella persona di De Gasperi, opinioni, punti di vista e suggerimenti, dei quali De Gasperi avrebbe potuto tener conto coi me di volontari contributi alla elaborazione di un progetto di legge del quale il Governo — non questo o quel partito in un congresso o in un consiglio nazionale — prende l'iniziativa. Il Presidente del Consiglio ha dunque identificato un terreno sul quale è possibile mantenere l'accordo fra i quattro partiti democratici, che torneranno a presentarsi uniti nelle prossime elezioni. Ferme le questioni di fondo, 1 particolari saranno discussi nella naturale sede parlamentare, dove ci si prepara a fronteggiare non già la dissidenza degli alleati di ieri e di domani, ma l'opposizione degli avversari di sempre. y. g. I

Luoghi citati: Gedda, Roma