Il caldo di Roma accende i cervelli

Il caldo di Roma accende i cervelli Il caldo di Roma accende i cervelli Un detenuto sfugge alle guardie riparando su un albero, dove rimane 24 ore, e un distinto signore cerca Truman a Castel Sant'Angelo Roma, 12 agosto. Le gesta di un pazzo hanno messo in subbuglio nel pomeriggio di ieri le grandi carceri romane di Regina Coe11. Un detenuto, improvvisa- mente impazzito, verso le oreì16,30, durante l'ora cioè della!consueta passeggiata nel cor-j tile, ha cominciato infatti a | dare in smanie e quindi, dopo aver aggredito gli agenti di custodia, si è dato alla fuga. Rincorso per il cortile, il pazzo si è infine arrampicato su un alto albero da dove ha incominciato a lanciare contro gli agenti di custodia invettive e frasi sconnesse.- Ogni tentativo per far discendere il folle è riuscito vano, tanto-, che 11 direttore del carcere ha ritenuto necessario chiamare d'urgenza i vigili del fuoco i quali sono accorsi con le scale mobili ed i teloni senza, però, riuscire a far discendere i' pazzo, il quale si è arreso solo oggi alle guardie ed ai Vi gili del fuoco che, per ventiquattr'ore, sono stati, ininterrottamente, con un telone teso per il timore che il detenuto decidesse di gettarsi nel vuoto. E' finita cosi la più singolare protesta di un detenuto inscenata nel grande edificio delle carceri romane. Il detenuto, Giuseppe D'Abruzzo, invalido di guerra di terza categoria a causa di un» ferita alla testa, era da qualche settimana uscito dall'infermeria perchè affetto da male venereo e per sospetta ulcera allo stomaco. Il D'Abruzzo, che aveva dato più volte segno di squilibrio mentale, veniva assegnato alla sezione osservazione psichiatrica e una decina di giorni fa, preso da un nuovo accesso di follia, pie tendendo di essere trasportato al Policlinico in un padiglione ove vengono ricoverati anche I detenuti, si barricava nella cella e dava fuoco al materasso. Le fiamme venivano ben pre sto domate e veniva promesso dagli agenti di servizio il loro interessamento per il suo trasferimento. Quattro giorni do- po il D'Abruzzo era protpgoni sta della medesima scena 1 anche questa volta il pronto intervento' degli agenti di custodia riusciva a salvarlo. Il detenuto, dopo essere stato me ìdicato per le ustioni riportate !e per un principio di soffoca- j mento, | rettore o o - veniva portato dal di del carcere il quale provvedeva ieri mattina a farlo accompagnare da due carabinieri al Policlinico, da dove poi era accompagnato a Regina Coeli. Poco dopo le 13, durante l'ora della quotidiana passeggiata, il D'Abruzzo mise in atto il suo piano riuscendo, come già detto, a sfuggire alle guardie e a salire sveltamente sulla cima dell'albero ove nonostante tutte le intimazioni trascorreva tutta la notte. Un altro curioso episodio di cui è rimasto vittima il sig. Guglielmo Tontorelli, custode di Castel Sant'Angelo, è avvenuto stamane, verso le 11,30. Un signore, dal portamento serio e distinto, non si sa ancora se in vena di scherzare oppure vittima di un'improvvisa pazzia, si avvicinava all'ingresso della Mole Adriana chiedendo di essere ricevuto dal Presidente Truman che, secondo lui, da qualche tempo aveva fissato lì la sua dimora. All'esterrefatto custode non rimaneva che indirizzare il distinto signore verso un appuntato dei carabinieri di servizio nei pressi e che meglio di lui avrebbe potuto fornire le indicazioni richieste dallo sconosciuto. Costui,. però, prima di rivolgersi al milite veniva preso dall'atroce dubbio di essere stato credu to pazzo dal custode. Offeso dalla sua ipotesi tornava in dietro e sferrava un potente diretto al volto del Tontorelli che finiva a gambe levate. Al l'ospedale gli sono state ri scontrate contusioni guaribili in pochi giorni mentre il distinto sconosciuto, accompagnato al vicino Commissariato, è stato gentilmente trattenuto in attesa di accerta menti.

Persone citate: Giuseppe D'abruzzo, Guglielmo Tontorelli

Luoghi citati: Abruzzo, Castel Sant'angelo, Roma