La requisitoria del P. M. sulla bieca figura dello Zuccari

La requisitoria del P. M. sulla bieca figura dello Zuccari IL PROCESSO DELLA TAGLIAMENTO La requisitoria del P. M. sulla bieca figura dello Zuccari Un mostro assetato di sangue - Triste catena di atrocità: 188 fucilati, 1 miliardo e mezzo di danni , , - a r e - o - e de Milano, 9 agosto. Con la lettura di un ampio e dettagliato memoriale a suo tempo redatto dal centurione Aldo D'Agostino, già appartenente alla legione Tagliamento, e da questi inviato al capo di Stato Maggiore della Repubblica di Salò, generale Niccolò Nlcchiarelli, è proseguita, al Tribunale militare, la requisij toria del Pubblico Ministero, inii ziata ieri. Nel memoriale il D'Agostino si i lamenta in termini molto espliciti ] del comportamento adottato dal I console Zuccari, comandante della i legione, nei confronti della popo| lazione civile e degli stessi militi a da lui dipendenti, costretti talvolta a commettere nefandezze e a trasformarsi in sicari per ubbidire ai criminali capricci del superiore. Lo stesso scrivente precisa di essere stato costretto ad abbandonare la legione, dopo avere subito un mese di carcere, soltanto per essersi rifiutato di aderire ai disumani sistemi di repressione in uso a quel tempo. Ad un certo punto il D'Agostino scrive testualmente: «A Vercelli tutti ci odiavano per colpa dello Zuccari; soltanto il battaglione ai miei ordini era tollerato perchè mai si era macchiato di delitti ». Riferendo un episodio accaduto a Milano nel marzo 1944, epoca in cui un reparto della legione fu mandato nel capoluogo lombardo a | svolgervi un servizio d'ordine pub-1blico, il D'Agostino rivela come lo Zuccari, accompagnato da alcuni militi, usasse passeggiare sotto le volte della Galleria, prendendo personalmente a calci e pugni tutti coloro che, passandogli accanto, dimenticavano di salutarlo levandosi il cappello o alzando il braccio nel saluto romano. « Egli — continua il memoriale — appariva pervaso da una crudeltà demoniaca e sanguinaria I che ripugna alla sensibilità umana ; Voleva uccidere, era questo sol- tanto lo scopo della sua vita. Odiava l'umanità con un furore selvaggio. Si eccitava alla vista del sangue, del bagliore degli incendi: si inebriava ascoltando i lamenti delle sue vittime. Minacciava i suoi ufficiali quando non trovavano tempestivamente nuove vittime da torturare, da seviziare, da massacrare ». Un prolungato mormorio, col | quale il folto pubblico presente ! nell'aula esprime la propria stupì ta indicazione, sottolinea le ultime battute della lettera, mentre il P.M. fa notare alla Corte che il generale Nicchiarelli nella sua deposizione, risalente ad alcuni giorni fa, si è ben guardato dal fare cenno dell'esistenza di tale memoriale. Quindi, data lettura di un secondo rapporto, questo a firma del generale Nicoletti, in cui Il comandante della Tagliamento viene descritto come un mostro sanguinario, diffidente per natura al punto di servirsi di una speciale polizia privata incaricata di sorvegliare anche gli uomini della legione, il P.M. affronta la questione della amnistia per sostenere che tale provvedimento non può essere applicato allo Zuccari. |nè agli altri imputati, tutti facenti i 1 parte della medesima associazione \ 1 delinquere, per la estrema ef- IeratezZa dei delitti compiuti. I Esaurito questo punto, attorno!t Mentre venivano ricoverate ai quale è invece probabile cheverteranno le argomentazioni della 1 difesa, il P.M. legge ad alta voce, suscitando una generale commo zione. i nomi delle 188 vittime della Tagliamento, concludendo la lunga e dolorosa lettura con un terribile ammonimento: «Ogni nome è una vittima spenta dagli sgherri dello Zuccari, non dimenticatelo! ». Circa i danni materiali provocati dalle operazioni della legione, sembra che si possa fissare in un miliardo e mezzo la cifra approssimativamente più A conclusione della udienza, il rappresentante della Pubblica Accusa passa ad esaminare la posizione di un secondo imputato, il capomanipolo Enrico Sardo, exaiutante in seconda della legione. La requisitoria continuerà lunedi mattina ed è probabile che nella serata stessa il P.M. concluda con la formulazione delle rituali richieste. . . esatta"'I

Persone citate: Aldo D'agostino, D'agostino, Enrico Sardo, Niccolò Nlcchiarelli, Nicoletti

Luoghi citati: Milano, Salò, Vercelli