30.000 cacciatori e relativi cani pigiati nello spazio di 150 metri

30.000 cacciatori e relativi cani pigiati nello spazio di 150 metri DOMENICA INTORNO Al UGHI DI AVIOIIANA, (AMPIA E VIVERONE 30.000 cacciatori e relativi cani pigiati nello spazio di 150 metri La tumultuosa assemblea alla sede dell'Associazione di categoria e le ripercussioni in piazza Maria Teresa - Si tutela la selvaggina ma non i seguaci di Sant'Uberto 7 cacciatori di Torino e provincia sono in agitazione da un paio di settimane per la solita annuale questione della data d'apertura della caccia, fissata, come è già stato pubblicalo dal nostro giornale, il 10 agosto per la « selvaggina migratoria» cioè quaglie, tortore, ecc. e il 7 settembre per 11 resto L'uccellagione è consentita dal 7 settembre a tutto il ili dicembre solo con la rete detta prodina e con roccolo ed unicamente per i passeracci. La caccia al camoscio s'apre anch'essa il 7 settembre a tutto il 16 novembre. I cacciatori del Piemonte sono stati sempre tradizionalmente per una apertura unica; ma il Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, pare su deliberazione del comitato provinciale della caccia, nel proposito di accontentare tutti, quest'anno ha finito per accontentare nessuno. La soluzione adottata, a onor del vero, sarebbe la peggiore. E' notoria l'indisciplina di certi cacciatori che profittando dell'occasione sparano non solo alle quaglie e alle tortore, cioè alla selvaggina migratoria, ma sparano su tutto, anche alle ombre, perfino qualche volta, sia pure per imprudenza, contro il proprio simile. In tempo d'apertura parziale come si fa a Stabilire dat guardacaccia e dagli agenti della forza pubblica se un colpo è stato sparato contro una quaglia, o una pernice, contro una tortora al bevitorio cioè a terra, o contro una lepre o contro... la gallina di un contadino f II cacciatore disperato per avere fatto invano dei chilometri, scorge il suo cane in € ferma» e sospira: Finalmente! e imbraccia il fucile; ma salta fuori una lepre, un fagiano, o un branco di pernici. Volete che rimandi il colpo a settembre? La pazienza cede il passo al dispetto e il cacciatore esasperato spara ugualmente. E diventa... un fuorilegge! E' poi anche da contare che dei contadini abitando in luoghi isolati non possono resistere alla tentazione di colpi mattutini o serali contro la selvaggina stanziale protetta. Con l'apertura unica la massa dei cacciatori si distribuisce nell'intero vasto territorio, la sorveglianza è più efficace e si scongiurano molti inconvenienti e anche disgrazie tra cacciatori svagati e i?nprudenfi. Il pericolo appunto di un ingombrante affollamento di cacciatori e di cani è rilevato dalla lettura dello stesso manifesto per l'esercizio della caccia in data 2 agosto e a questo proposito si lamenta che sia stato pubblicato ad otto giorni appena dall'apertura. Il pericolo sta nella esigua zona dove i 20 o 25 mila cacciatori della provincia senza contare quelli di fuori il 10 agosto si troveranno a contendersi la già deficiente presenza delle quaglie e delle tortore. L'apertura è infatti limitata a quella fascia di territorio « compreso entro 100 metri dal bordo delle acque tovegcapdl'areddivofapPqfapeerT^ UpclggindzidegsaununbbrafaunLsofedzidtrsavi(ILdLssspgddaCcravI vcdei laghi di A vi gitana (piccolo ìchddlee grande) Candia e Viverone » Ecco perchè tale apertura è stata dichiarata, con vocabolo elegante, simbolica, mentre in una tumultuosa riunione tenuta nel pomeriggio dai caccia¬ lel'simplaIIIIIIIUIIIIIIIIIIIHIIIIIIIIllllllllllllItlllItlllllilllllll tori alla sede della loro società |venne definita un assurdo. Più che di una assemblea re-\golare s'è trattato di una ac-\caldata riunione di tanti gruppi e gruppetti nella residenza della società, nel cortile e sotto l'atrio e in piazza Maria Teresa. Comitato provinciale e dirigenti erano assenti, pare dimissionari. Chi aveva più voce si faceva sentire, gli altri facevano da coro o interrompevano. Chi voleva andare in Prefettura e chi dissuadeva da questo passo ch'era già stato fatto l'altro ieri. Forse anche per causa del termometro tutti erano sui-riscaldati e agitati. Taluni, cosa triste per dei cac- ^ > l l11 [ 1 ! 1111111 ! ; t > 1111 m 11111 ! 111 [ [ t 111j11 : Ji ' > i i datori, sbagliavano la mira... Infatti ci fu chi sollevò con tono severo una pregiudiziale all'arrivo del redattore del no- stro giornale: — E lei è caccia tore? gli fu domandato. — Mio Dio — esclamò il tapino, non ho ucciso mai nemmeno una mosca. Io sono venuto qnt a caccia di ?ioftete. Se è chiusa me ne vado. — No, resti resti — gridarono altri cordialmente e dieci ventt voci si fecero a spiegargli la situazione. La quale è quella che, sebbene non cacciatori, sprovvisti d'armi e di cane, ci siamo ingegnati di descrivere. emme r [ j l i r 1111 m 1: 11111 r 111 ; k 11m l f 11 j 111 < 1 l 1l1

Persone citate: Candia

Luoghi citati: Piemonte, Torino, Viverone