Al sesso gentile vietato lo sbarco di Enrico Altavilla

Al sesso gentile vietato lo sbarco UN'ISOLA DALL'ASPETTO LUNARE Al sesso gentile vietato lo sbarco Le turiste che con i panfili si arrischiano fin sotto le coste di Helgoland, devono sostare in quarantena su un banco di sabbia Bombardamenti sperimentali - La "pacifica occupazione,, tedesca (Dal nostro inviato speciale) Helgoland, agosto. Somiglia, il battello per Helgoland, a quei burchielli greci che portano i visitatori ai monasteri del Monte Sacro; a bordo siamo tutti persone e animali, di sesso maschile l'< isola rossa», che da pochi mesi è stata restituita ai tedeschi dopo esser servita per sei anni ai bombardamenti sperimentali della Royal Air Force, vivono soltanto uomini e topi: un centinaio di operai e di pescatori (e un medico, un vivandiere, un postino, uno studioso d'ornitologia) che vanno stacciando, con pazienza e pericolo, i prati le spiagge le acque dell'isola alla ricerca delle bombe inesplose — ce ne sono ancora molte centinaia — e orde di grossi topi, inferociti dalla fame, contro i quali vengono impiegati, per difendere i depositi di generi alimentari, alani e mastini. Per non distrarre uomini e cani dal loro lavoro, il gover¬ Sul-| llllllIIIIIIIItltllIIllItlitlllllIllillIIflIIIIIIIIIIIIlllll no dello Schleswig-Holstein hB deciso che sull'isola non possano sbarcare persone o animali dell'altro sesso. Le turiste che da Westerland o da Cuxhaven si arrischiano ■ con i panfili fin sotto le coste del l'isola devono rassegnarsi a restare in quarantena su un grosso banco di sabbia dove mentre fanno il bagno sono seguite attraverso le lenti dei binoccoli dagli sguardi nostal- gici dei pescatori e degli operai condannati da ormai cinque mesi al celibato. Tragico simbolo A Helgoland non si vede più un solo albero. Sei anni fa, evacuata la popolazione civile gli inglesi imbottirono di dinamite le caverne dove s'erano annidati i sommergibili durante le soste nella caccia ai convogli e ammassarono ">°i fortini antiaerei tutte le inanizioni che avevano rastrellato nei depositi della Germania setten- llllllliTIIIIIIIIIIIIllllllllllillllllllllllIflItllItllllB trionale. Non so se, quando diedero fuoco alle micce, si proponessero di far scomparire nei flutti l'isola che essi stessi, in cambio di Zanzibar, avevano ceduto ai tedeschi nel 1890, certo è che riuscirono a inabissare un intero'promontorio. Sui prati bruciati dalle esplosioni sono poi cadute per sei anni le bombe della RAF che hanno dato all'isola, crivellata da migliaia di crateri, un aspet i - to da paesaggio lunare. Arsiccia, senza più un campo o una casa, il porto ostruito dalle carcasse di decine di velieri e motopescherecci, priva di ogni risorsa economica, squassata dai cavalloni del mare del Nord e dai bombardamenti aerei, con l'intera popolazione costretta a vivere in esilio, Helgoland (tragico simbolo della Germania del dopoguerra) sembrava costretta a scomparire, quasi addirittura materialmente, dalla carta geografica. Ma i tedeschi non avevano dimenticato le purpuree rocce dell'isola dove Hoffmann con Fallersleben scrisse 11 <Deutschland ùber alles»; e decisero, sotto le bombe, d'andare a riprendersela. Per primi, compiendo di notte la traversata per evitare la vigilanza delle motosiluranti britanniche, sbarcarono nella isola due studenti di Heidelberg che issarono su di un fortino sbocconcellato il tricolore di Helgoland e la bandiera bianco-verde dei federalisti europei. Scacciati dalla popolazione inglese, tornarono dopo qualche giorno insieme al principe Hubertus von Lowenstein, discendente da una delle antiche case regnanti, a un giornalista e una ragazza. Era la vigilia di Natale, heiliger Abend, e tutta la Germania si commosse all'annuncio della « pacifica occupazione » di Helgoland. Per due settimane, mentre la polizia inglese e quella tedesca si palleggiavano la responsabilità di scacciare gli invasori, la RAF fu costretta a sospendere i bombardamenti. Era un primo successo. Da allora, settimana no settimana sì, nonostante l'intensificata vigilanza della marina britannica, centinaia di giovani, quasi sempre studenti, sbarcarono nell'isola senza preoccuparsi dell'inevitabile arresto e della successiva condanna (condizionale) a tre mesi di prigione. I bombardamenti divennero sempre più sporadici e cessarono poi del tutto quando i comunisti, sempre pronti a sventolare il vessillo nazionalista, cominciarono a organizzare delle spedizioni nell'isola. Gli inglesi non vollero procurare a Mosca dei martiri a buon mercato; il primo marzo Helgoland venne restituita al governo di Bonn. Bottiglie in franchigia Sull'isola mancano ancora luce e acqua: si dorme sotto le tende o nel battello che funziona da albergo e ristorante; i campi non potranno essere arati e fertisteati prima d'un paio d'anni; la pesca, fin quando non verranno riprese le comunicazioni regolari con la terraferma, non sarà redditizia (le aragoste, adesso, quasi ve le regalano); industrie non ce ne sono mai state. Ma gli abitanti sono già tutti tornati — gli uomini, s'intende, mentre le o e i l e l i a a aì el di al lo a ro ; o o : e, e e n r o i a ni donne aspettano a Cuxhaven é è e, rn rfo uT B a e ia la a oaoee in no. a i a re ne la auele no naror a erte auo la ee i la fine della quarantena — e sono convinti di potersi rifare in breve tempo un'esistenza. E i proprietari degli alberghi e dei ristoranti distrutti dalle bombe si preparano a ricostruire i locali. A Helgoland — questa è la spiegazione del mistero — non si pagano tasse e le merci di importazione vengono vendute in franchigia doganale. Così vollero gl'inglesi quando cedettero l'isola ai tedeschi; e il privilegio fece la fortuna degli abitanti che si ripartirono le concessioni di tabacchi liquori stoffe generi di lusso. Se la passavano così bene, grazie alla esenzione fiscale e al continuo afflusso di turisti attirati dagli acquisti e dalle sbornie a buon mercato, che prima della guerra era impossibile trovar sull'isola persone disposte a lavorare come facchini camerieri guide bagnini eccetera. Non volendo d'altra parte assumere dei forestieri che risiedendo nell'isola avrebbero acquistato il diritto alle concessioni delle merci in franchigia, gli abitanti avevano deciso di estrarre ogni anno a sorte i nomi delle persone destinate a svolgere questi più umili mestieri; e poteva capitare di farsi portare le valige o lustrare le scarpe da uno dei ricchi proprietari dell'isola. Oltre a ricuperare i duecen-, tornila turisti che ogni anno visitavano la < perla del mare del Nord », gl'isolani sperano che l'esenzione dalle tasse induca, com'è avvenuto a Tangeri, le ditte straniere e stabilire la loro sede a Helgoland o a depositare capitali nelle banche dell'isola. E un sarto di iniziativa si prepara a rivestire con stoffe inglesi i visitatori che arriveranno nell'isola in calzoncini di cuoio alla bavarese e ne ripartiranno con un guardaroba completo. Intanto già adesso affluiscono turisti che si contentano di trascorrere qualche ora sul banco di sabbia dinanzi all'isola dove possono acquistare il caffè a 1000 lire il chilo-(nel resto della Germania costa quasi 7000) e il rum della Giamaica a 600 lire la bottiglia. Conoscendo la severità dei doganieri di Cuxhaven, essi scolano sul banco di sabbia o sul battello, a! ritorno, le fiaschette di rum e di cognac e, incoraggiati dall'alcool, intonano a gola spiegata l'inno nazionale cantandolo tutto, visto che fu scritto proprio qui a Helgoland. e non soltr-nto la terza strofa come vorrebbe la legge. Enrico Altavilla

Persone citate: Heidelberg, Hoffmann, Holstein, Lowenstein

Luoghi citati: Bonn, Germania, Helgoland, Mosca, Tangeri