I primi colloqui a Roma por gli aiuti dagli S. U.

I primi colloqui a Roma por gli aiuti dagli S. U. I primi colloqui a Roma por gli aiuti dagli S. U. Incontro tra Fella, Compiili e Menichella e gli inviati americani Kenny, Draper, Parkrr e Bunker - Le richieste italiane e le offerte di Washington - Attesa per L'arrivo del Ministro della Difesa statunitense Roma, 7 agosto. A pochi giorni di distanza dai colloqui romani dell' ambasciatore Draper, rappresentante speciale della Mutual Security Agency per l'Europa, seguono i nuovi incontri fra lo stesso Draper, il vice-direttore della M.S.A., W. John Kenny, ed i nostri ministri responsabili dei settori interessati alla collaborazione internazionale. In questi stessi giorni, d'altra parte, si sono avuti importanti colloqui a Washington fra l'ambasciatore Tarchiani, il segretario di Stato Acheson ed i sottosegretari Bruce e Matthews. E l'altro ieri, finalmente, il nuovo capo della missione M.S.A. in Italia, Chauncey G. Parker, ha formalmente preso possesso, del suo ufficio romano. Trattative intense E' una stagione intensa, come si vede, per quello che riguarda la definizione dei problemi della reciproca assistenza, e non ci sembra fuori di luogo richiamare l'attenzione sull'argomento, proprio in giornate come queste, nelle quali, cioè, l'attenzione generale sembrerebbe doversi rivolgere di preferenza alle polemiche fra i partiti politici o alla vertenza sindacale che ha finito per sboccare in uno sciopero ferroviario, del quale il meno che si poss-> dire è che, al lume di una obbiettiva considerazione della realtà, trova assai scarsa giustificazione. E' bene infatti tener presente che la via vera, anzi la sola, che consenta ad un Paese, piccolo o grande, ricco o povero, di affrontare organicamente i problemi della propria sussistenza oltre che del proprio sviluppo, è, al giorno d'oggi, la strada che valica le frontiere per allacciare in mutua collaborazione 1 più larghi aggruppamenti di Stati dall'uno all'altro Continente: e in questo senso appunto le rinnovate conferenze ed i frequenti contatti in sede internazionale tengono luogo dei ristretti concili! domestici ai quali tempo addietro eravamo assuefatti. Cosi ieri, nel corso della prima conversazione romana avuta dal srgnor Kenny col sottosegretario agli Esteri • on. Taviani, è stata esaminata per oltre un'ora ed in modo approfondito la situazione relativa all'entrata in vigore del piano Schuman ed ai prossimi sviluppi della Comunità europea di difesa. Questa mattina, sempre a Palazzo Chigi, il sottosegretario per gli Italiani all'estero on. Dominedò, ha esposto a Kenny, Draper, Parker e Bunker i problemi della circolazione del lavoro italiano facendo presenti le necessità di una migliore assistenza tecnica all'emigrazione italiana e di un aumento del flusso migratorio. Nel pomeriggio di oggi, in sede di carattere più strettamente tecnico, la missione americana si è incontrata con i ministri Pella e Campilli, e, prima ancora di dar conto degli argomenti che sono stati trattati, gioverà dare l'indicazione degli intervenuti da parte italiana, il cui elenco è sufficiente a far comprendere la portata delle conversazioni: oltre ai due Ministri erano infatti presenti i sottosegretari Zerbi e Battista, il governatore della Banca d'Italia, il ministro Massini Magistrati, il segretario generale del CIR e il direttore generale delle valute per il Ministero del commercio con l'estero. Rappresentanza, come si vede, pienamente qualificata, atta cioè a fornire un esauriente esame dei-problemi in discorso. Questi, secondo informazioni che si assicurano di buona fonte, sarebbero stati, innanzitutto, relativi ad una precisazione delle cifre degli aluti: ovvio è, difatti, che un'incertezza in materia è grave pregiudizio per la stessa impostazione dei nostri programmi di Governo. In secondo luogo, sempre stando alle in formazioni che si sono potute raccogliere, sarebbe stata riaffermata al signor Kenny la nota tesi del ministro La Malfa per quello che riguarda la bilancia dei pagamenti: non doversi, cioè, valutare come fattore di un suo preteso equi librio, quei margini attivi che ci vengono attraverso l'Unione europea dei pagamenti per le nostre esportazioni. Divario di cifre Bastano queste prime due Indicazioni per far compren dere come i problemi che già da tempo sono in esame, non sono ancora giunti a soluzio ne, e chi volesse non peccare di ottimismo dovrebbe francamente riconoscere che sono ancora da superare diversi ostacoli. Molto probabilmente non prima di settembre si po tranno difatti definire cifre precise: per il momento sono lui tavolo, da una parte e dall'altra, richieste ed offerte di misure fra loro diff-renti Da parte dell'Italia è stato chiesto un Economy support, aiuto economico diretto, per 200 milioni di dollari; commes se Off shore per 300 milioni Military support, forniture mi litari di prodotti finiti, per 350 milioni. Da parte americana sarebbero stati offerti aiuti di¬ rcnacptpqszdscdnaMvgasmslbrirsariSvbsaPprnictnslrf•NudoadefrnBs retti per 70 milioni di dollari; commesse per 250 milioni; forniture militari per una cifra ancora da precisare. Come si vede il divario delle rgMnrcifre è assai notevole, specie (cper quello che riguarda gli aiu-1 qti diretti. I 70 milioni di cui sijdparla sono meno della metà di Idquelli ricevuti nell'anno in cor-, so (160 milioni) e circa un ter-1szo di quelli richiesti. La nostra domanda per un aumento è stata fondata sulla previsione che il deficit verso l'area del jdollaro superi I 180-200 milio- i ni, e sulla possibilità — anche a prescindere dalla tesi La sMalfa — che il nostro saldo verso l'Unione europea dei pa- gamenti (EPU) si tramuti da!attivo a passivo. iDa parte americana si ri-!sponde che non vi sarebbero ' motivi di temere questa pos-jsibilità; le prospettive verso ! l'EPU vengono anzi giudicate 'buone e suscettibili di miglio--ramento: in caso sfavorevole j il Tesoro italiano dovrebbe far iricorso alle riserve valutarie, j salvo la possibilità di qualche i aiuto straordinario da delibe-'rarsi nell'ambito dell'EPU per Iiniziativa della stessa MSA. Sono queste le più gravi di-1 vergenze di vedute (e le prò- j babilità di superare il divario: sembrano scarse, considerando;ile anche la concorrenza che i Paesi europei stanno facendosi ! per la ripartizione degli aiuti ridotti dal Congresso), ma non ne mancano, purtroppo, anche in altri settori. Per quello che riguarda commesse, per esempio, men- tre sulla misura della cifra non è da escludere che si pos- sa arrivare dai 250 milioni del-:l'offerta ai 300 della richiesta,rimane ancora da superare la|fondamentale obbiezione arac- •lllllllNlllll Illllllliiitliillllllllllliiliiiiii ricana che ad una decisione si giungerà soltanto quando la M.S.A. sarà convinta che la nostra industria è in grado di rispettare i brevi termini di consegna che si esigono. Di qui il suggerimento, che resta da esaminare da parte nostra, di ripartire le commesse tra molti e larghi settori industriali, Le forniture militari Sul tema delle forniture mi- dlitari c'è da dire che da partejitaliana si vorrebbe che queste fossero determinate sulla base del programma stabilito a Lisbona, e appunto in questa considerazione si è fatta la cifra di 350 milioni di dollari di Ended Itcms, o prodotti finiti. Da parte americana si risponde che il programma di rlarmo sarà probabilmente riveduto, e che pertanto non è possibile precisare nulla fino all'inverno prossimo. Da parte nostra si obbietta ancora — e la discussione è arrivata a questo punto — che, anche pensando a possibili ritocchi, c'è da tener presente che tinora si è proceduto a ritmo lento, e che quindi comunque si dovrà fare in modo di riguadagnare il tempo perduto \ In questi giorni è atteso ajRoma il ministro americanoi \lfnt-a TT.'O.ilr Dnrn A lai VeJ [piu che sufficien e a g.ustifica- re ciò che in principio diceva- a ,!-^-TÌ^"_? _* della Difesa Frank Pace, e sua visita sarà occasione riprendere l'esame della questione: in ogni modo quanto è stato detto fin qui ci sembra m°. e vale opportuno che l'attenzione ge nerale si rivolga, a prescindere d» scioperi e polemiche pardi fondo! aella vita nazionale. . , Vittorio Oorresio iiiiiiliiilliiiiiiiiiiilllilliillllllliliiiiiiii iiiiiii

Luoghi citati: Europa, Idquelli, Italia, Lisbona, Roma, Washington