"Tuffo il regno che mi è rimasto sono adesso i miei figlioli"

"Tuffo il regno che mi è rimasto sono adesso i miei figlioli" LA CONFERENZA DI FARUK Al GIORNALISTI "Tuffo il regno che mi è rimasto sono adesso i miei figlioli" " Non so ancora dove ci sistemeremo; per ora nuoteremo e passeggeremo quel tanto che la gente ce lo permetterà e cercheremo di abituarci alla nostra nuova vita,, - La cerimonia delle totografie nel vestibolo dell'albergo - L'exsovrano con la moglie e gli amici è poi sceso in un ritrovo di "Marina Piccola,, - La pubblicazione delle memorie (Dal nostro inviato speciale) Capri, 31 luglio. Con la conferenza stampa di stamane è cessato il volontario isolamento di Faruk e dei suoi nell'hotel dove sono da martedì. Infatti nel pomeriggio le principesse -ai sono-recate in gita al «San Michele» e Faruk. la moglie e gli altri amici sono scesi in un ritrovo alla « Munita piccola ». Arriva l'ex-sovrano Stamane il roof garden dell'i Eden-Paradiso », dove Faruk avrebbe posato per i fotografi e parlato ai giornalisti, appariva gremito. Alle liflO l'ascensore si è aperto e l'exsovrano è apparso per primo nel vestibolo. Indossava un doppio petto marrone scuro a righe con camicia e cravatta, scarpe chiuse e calzini lunghi: abbigliamento veramente insolito per la libertà in cui tutti si pongono nella torrida estate caprese, mentre Faruk, pur perduta la corona, non può ancora, in compenso, concedersi la semplicità di tutti i privati. Narriman, invece, vestiva una toilette estiva candida e fresca, un po' in contrasto col viso ancora pallido e sciupato per l'emozione. La principessa El Fuad lè ormai questo il suo nuovo titolo) è uscita subito dopo il marito, sorreggendo miss Chermiside, la massiccia eMonda nurse anch'essa con un bianchissimo camice. La nurse mai avrebbe supposto, lasciando Bristol sette mesi fa, di essere /'ùltima testimone, fra poppatoi e pappe, del crollo di un re. Miss Chermiside reggeva ti futuro Fuad li, che aveva i lllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllltlll piedini nudi ed era avvolto in]muna vestina di seta bianca chetilrendeva ancor più forte il con-'btrasto con la carnagione bruna ved t ca.pelli biondissimi. Il barn- tbiiio ha solo sette mesi, ma è oassai florido e ne dimostra al- ,rmeno dieci di più. \siti un secondo tempo l'ascen- ,rsore ha deposto il suo secondo,scarico: madame Simone Ta-: Rbourin, la stilizzata governati- pte, un po' troppo rigida per'euna francese anche se alsazia-'ana. che scortava le tre princi- ppcssc: Fcrial. Fauzia e Favia. nfigliuole di Farida. ìcSul terrazzo, lungo il pnssaq- ngio che sarebbe stato attraver- qsato dalla famiglia reale di E- „gitto, erano, oltre alla polizia <Ha„n 4 fpdFli**imi rfi Farul- aiil p,v nV»n VoHr hàrì,J,T fJ^lni? JZlZSrt' rEdoardo S'i aiuteooò "Carro, oltre i cinque albanesi <ni* j„ì ..„..,>„ jì ,.„ ?n„ s9in?"?r,*"ff/ ™J?i?Jf^£-\ce i l i l a Dopo la partenza sia dei marinai del panfilo che di ogni altro domestico, l'unico egiziano mlsE!R|« eL(!, f««%™Li~ Tr? 'lVA^ì^LtnJ^^rLak i Ambasciata di ito ma ette, u(i\quando Faruk è a Camri „u e? tato nnotn al fianco ner de- r%%nzaTs:\,ZZZocZdre- ffermimi una situarne unica fnella storia della diplomazia. , >lnfntti Wnruir >./., t ndV ,c ma è padre del serrano ed ha ma e paare aet sovrano ea na eo,, sè ,1 capo dello Stato egi- ziano. cosa che cqli ha tenuto a sottolineare nel suo discorso Vè'aUrap^ non sia il re il re di Eaitto è ìÓT/on mZìQuèSostato di kcose cìnlfnuando oli darà ,n un certo senso una finzione un certo senso, v.no_iuntione simile al < nrincine consorte» 0fcT«onUdC"errtóXX«eÌ cerimoniale E° 9 JTutto ciò evidentemente nei'i uiro ciò, er,iacnicmenic, nei Paesi dove Faruk ed il re in- tante sosteranno creerà condì-■jante sosteranno, creerà canai stoni particolarmente delicate per i rappresentanti ufficiali posti fra le direttive di Naguib\ed una condizione di fatto. Quando tutti si sono schiera- ti, si è avuto un silenzio prò- fondo: si avvertiva la recipro- ca emozione della famiglia, che.i iioii avendo potuto sottrarvisi. t:iuet:a ancora un'ora penosa, e di chi pure avvertiva quel sen-\timento. Per la prima volta quella famiglia si mostrava in esilio, e. dopo il dramma, di- nanzi ad occhi ed obicttivi che ne avrebbero rubato e fermato l'impressione. • , || , , \La SCdia delle tOtO i Per Faruk e Narriman era stato preparato u\ divano-ama-lca scarlatto, su cui essi, dopo un reciproco lieve inchino, si sono seduti Narriman aveva in braccio il piccolo Fuad che, non appena ha avvertito il dando- lio ha sorrìso beato, agitando le manine e i piedini. Le princi- pcsse, all'ombra dell'alta statu- ra di' madame Taboitrin, assi- stevano vicine, in piedi, per- plcssc ed attristate dalla scena e come per evadere, guarda- vano in busso, verso l'azzurro del mare solcato da barche e motoscafi. Faruk con un gesto ostenta- to ha preso in braccio il bambi- no A questo punto sì sono udi- ti .li scatti dei t flash > cd i si- bili delle macchine da presa. Dopo dieci minuti, Faruk ed i 5 _i. !.,„..„ j„.^„.. Mezz'ora dopo Faruk è 't/or-nato, solo. Si e seduto dinanzi al tavolo, cd ha spiegato il fo-glio delle dichiarazioni in-rispo- sta ad una parte delle do man- de rivoltegli. Prima egli ha det-to alcune parole di cortesia in francese, poi ha cominciato la lettura del testo. Eccolo: €.Mi dispiace di non potrr ri- spondere liberamente alle do-suoi, che avevano atteso impassibili, si sono levati: altro inchi no e via mande. Non sono più un re; ma\railo ancora due gravi responsa-ipbilità. La prima è verso il 00- Qu verno italiano che è molto cor- q tese con me, e io mentre sono\ ospite dell'Italia, voglio euifa-'cre con cura di dire qualsiasi co-, rsa che possa metterlo in imba-\prazzo. Inoltre, sebbene io noni tusia più un re, è qui con me il, u Re d'Egitto; egli come voi sa-i™ petc, ha soltanto sei mesi di metà, ma io devo fare attenzione toa non dire niente che possa procurargli difficoltà in avve- d nire. Avrà già abbastanza diffi- ccoltà per conto suo, perchè es- tr nere re non è tanto facile come\m qualcuno può pensare. \tu „n . w DeVO Cercarmi Uiia Casa,. m c <T|'»«'''« proseffulfo l'ex ! d re Faruk - cercherò di dirvi tut- d "L quanto P03S0 s" que"e '0"e 1 <-^-^guanto mi si dice, voi de- a siderale conoscere. Posso dire d\che auguro assai sinceramente , rmolta fortuna a coloro che han- ' cllo preso in mano e sulla co-.sscienza il compito di governare n'l'Egitto. Auguro loro tanta buo- n »« fortuna perchè ne hanno c\.. n i logilo. Spero non penseranno p rhc 'Jovernare un Paese in que-, n f <Wcili giorni di crisi rnon- » f !'n comP'to così faci- c , >c »*• ^rse potevano crede- p re quelli che sono nuovi al po- h Amo il mio Paese e gli' o tutto il bene noisibile p °Q ^?*\ aileHniRe se- p ,. V"«««o io antimi ne, se- r d,c< a' er0 l'ien° di sl'c-, che avrei po-> p ìtKt0 arc l>cr migliorarne la po-1 < któtó»e 'ra >e aUre nazioni del m mo"do> ed « "lio «"•or<' por VE-. « per gli uomini del mio " pa^g ^ è minnrp nnni ^h sg Porse non è minore oggi, seb-,s io sia ora in esilio. Vo-\9 J/Ho porre in chiaro che solfati-^''0 io sono in ^ilio. Mia moglie e .. -.?„_ d e »*»»™»*ono.T'ìoe'? {t■nare ,n E9itto. Nè mia moglie' he nitori inno wilinti t ^J^jonitm sono esisti. mPdPs Ma mia moglie ha scelto di cs \aeretco* me, e altrettanto han "° fatto le mie tre figlie di lo ro spontanea volontà: il che mi ha reso fiero e felice, < Poiché non mi è permesso i di tornare in Egitto, devo cer- . carmi una nuova casa e non so ì c ancora dove fissare lo sguardo. \Non ho neppure cominciato a pensarci. Chiunque dice che io sto per andare in America, in Inghilterra, in Svizzera, nella Francia meridionale ecc. ne sa a più di me. La cosa sola di cui d sono sicuro e che non andrò d,<- s \tro la cortina di ferro. Per il ti momento starò a Capri, poiché ra ho con me quattro figlioli al cui t-l^^cre bisogna pensare e vo rhc devono avere qualcosa da u fare. \ f * Quanto è avvenuto non è g colpa loro, ma ha turbato le fi- a- Oliale che sono grandi abba- r stanza per averne risentito prò-\ p- fondamente. I miei figlioli sono, "rn tutto il regno che io ho "desso, e a loro piace quanto hanno visto di Capri. Forse ci, t'atterremo pochi mesi, forse, l"u " lungo, forse meno. \ «Nuoteremo, faremo bagni,\ passeggeremo tranquillamentej e normalmente per quel tanto \ ,:.n,e..la Sente ce lo consentirà, Abbiamo trascorso gran partel del nostro tempo sistemandoci,\ - aovc, " luo,JO è tant0 bcUo ' . e do?te la gente vorrà credo,ìi "T™ ,™ ' m,aJac '»? senza troppo chiasso. La più grande cortesia che potrebbe esserci fatta ora sarebbe di ac.coglierci come semplice genti -' , ue Ci prenderemo una i uiccola vacanza c. nonostante -{quello che è stato detto talvol- - /„ di me, sara quelita la mia - Lriwa vacanza di quando seno {-\diventato■ re, poiché, perfino n durante la luna di miele, sono a stato costantemente preso da- gli affari di Stato. Tuttavia. - mia moglie e io godemmo il, -'.nostro soggiorno a Capri; essol appresenta un felice ricordo er entrambi e siamo tornati ui ora per cercar di ritrovare uella felicità, « Non sono più un uomo rico — ha proseguito l'ex-re Fauk — ed è falso che io abbia ortato via dall'Egitto una for¬ utta, come è falso che io abbia na fortuna nascosta all'este™. Mia moglie, mio figlio e le m*e tre figliole vivranno molo, molto semplicemente, « So che alcuni di voi sorrieranno di questo, ma dovete onsiderare che chiunque si rovi ad avere considerevol- mente me"° di era abt- uat° "d avere* si sente un po¬ w™- Dal punto di vista dei m°U° PO™*- '.oche posso anoro essere invidiato. Spero che 'ora in poi si tratterà di inviia senza acrimonia. 1 Mia mo"lie cd i0 "°" sinmo mareggiati da quanto è accaitto, perchè sappiamo di essee ancora ricchi dei molti ami- i che entrambi abbiamo. Queti ultimi oiorni sono stati pieni di ansie e di difficoltà. Ma noi li abbiamo superati e tutto iò che chiediamo adesso è di ± «.•* n ^. poterà abituare alla nostra uova vita a nostro modo e sen. » ^ferire neUavita di afcun a«ro Altri uomini hanno perso il loro posto altri uomini hanno saputo ette cosa sigiunohi avere negato l'accesso, nella propria terra nativa. Essi cornprenderanno ciò che io sento, r .. . * lnfine> permettetemi di pentire una voce che è causa *>. imbarazzo per me e per t miei amici. Non è vero che io tusunto un giornalista In"lese quale mio agente per la stampa. Il fatto è che quando giunsi a Napoli e sbarcai dallo stamPa- li fatto è che quando 9in>tsi a Napoli e sbarcai dallo ^ Vacht> reale, i mie, aiutanti esegrettirx personali, su ordine del governo egiziano, dovettero tornare'immediatamente in na¬ '0",, immtaiaramcnic in pa tr,a- Ma due amici non egiziani m, hannn aiulat0j apìl,into come amici. Uno, Mr. Norman Price, un giornalista di Londra, giunto lunedì sera dall'Inra. L'altro, il signor Pier Busscti, dell'ufficio turistico, mi ha raggiunto da Roma. Entrambi stanno ora fa- Domande senza risposta Faruk, dovendo leggere. auàt%r ccna-0 del loro meglio per aiti» tarmi>. aveva i soliti occhiali neri e, dietro il cristallo, l'occhio destro (che si vuole abbia perdu- o in un attentalo) appariva rotondo- e fermo come di vero. Leggeva piano, con una voce che nonostante lo sforzo usciva fievole. Più volte si è fermato. Infine, terminato il fo- gito, si è levato ed ha riuolio ai giornalisti un Invito perchè riportassero fedelmente il suo pensiero, ed è uscito, Adalcuné delle domande rivoltegli, Faruk aveva indirei taniente soddisfatto. Ma sono rimaste senza risnosta le più tra quelle fattegli o che premevano sulle labbra di molti, e tra esse-< perchè l'esercito è ribellato contro Al re. ma u popolo non si è ribellato contro Naquib* ». E sopratutto tqual 'fondamento ha la notizia da Washington sull'in vi'o rii;olfo al Governo inglese „d occupare militarmente il Far,tk e Quido orlando ,1 no "„ d££ nubbUcità arca, Clitoridi memorie è locuZe^entJoZi. Guido Or lando é illntn stamane in urrf<l „ j}oma da New York, rtl lirl „vu(0 „„ colloquio teleterritorio nazionale egiziano pur di impedire l'espulsione dal Paese* ». A queste domande Faruk non ha risposto. Si apprende questa notte delle trattative in corso fra fonico con l'ex sovrano c. g.