Un disco volante fotografalo in Francia

Un disco volante fotografalo in Francia Un disco volante fotografalo in Francia Esso volava fra i tre e gli ottomila metri d'altezza a una velocità di 300 m. al secondo La storia dei dischi volanti cominciò nel '47. Essi furono visti per la prima volta in Gre eia e si pensò fossero dei V1 o V2 catturati dai russi in Germania e utilizzati per qua! che esperimento. Poi gli sve desi annunziarono di aver vi sto uno strano ordigno cadere vicino alla frontiera con la Finlandia e vuotarono persino un lago per ricuperarlo, ma non rivelarono i risultati delle loro ricerche. Altri ordigni ven nero visti in Francia, nel Portogallo e altrove, ma gli scien ziati dichiararono che si trattava di pietre meteorolite e al cune di esse vennero ritrovate a terra. Infine il 24 giugno '47 il pilota americano Kenneth Arnold scorse, mentre volava, un ordigno simile a un disco e nacque così il nome di dischi volanti, mentre le autorità degli Stati Uniti iniziavano un'inchiesta. Da allora dischi volanti sono stati visti in varie riprese in molte parti del mondo. Ciononostante gli scienziati francesi, che si occupano di questi studi, non credono alle versioni finora date. Ma allora cosa sono? Varie ipotesi vengono emesse. Potrebbero essere anche palloni sonda stratosferici destinati allo studio dei raggi cosmici. Tali palloni, che hanno tre metri di diametro, possono raggiungere l'altezza di 30 mila metri e il vento li spinge a una velocità che può andare Uno a 300 chilometri all'ora. E non si può nemmeno escludere che non si tratti di palloni da bambini pieni di idrogeno che brillano molto ai raggi del sole e si spostano rapidamente e silenziosamente spinti dal vento per scomparire quando scoppiano. Si riferisce anche che un astronomo, credendo una volta di aver scorto un disco volante, fece fermare l'automobile nel quale si trovava, ma si trattava invece di palle metalliche agganciate ad un filo elettrico ad alta tensione che brillavano al sole del tramonto. Sicché certi esperti francesi pensano che tutto sommato i dischi volanti siano forse un mito, oppure un'ossessione collettiva. A meno che non si tratti di una forma aggiornata del famoso serpente di mare scozzese. L. Mannucci (Nostro servizio speciale) I Parigi 24 luglio. I(La questione dei dischi vo lanti è ancora una volta in prima pagina nei giornali con titoli grossi perchè un ingegnere del Puy d'Alvernia ne ha visto uno e un fotografo di Clermont Ferrand, nella stessa regione, ha avuto il tempo di prendere quattro fotografie dell'ordigno mentre volava nel cielo azzurro. Quest'ultimo, tale Andrée Fregnale, ha dichiarato poi: «Erano circa le 18 quando scorsi il disco. Ignorando la sua circonferenza non posso dire a quale altezza volava; l'apparenza era fra i 3 mila e gli 8 mila metri; non credo che fosse a quota maggiore perchè in tal caso, data la densità dell'atmosfera, l'ordigno avrebbe presentato il colore metallico di tono bleu che invece non aveva. Grazie alla abitudine acquisita da molti anni e alla mia esperienza ho avuto il tempo di fare quattro fotografie rapidissimamente. Ho visto l'ordigno per circa 50 secondi e dopo averlo fotografato l'ho osservato col cannocchiale. Secondo le mie osservazioni e i calcoli fatti in seguito, il disco si trovava a 3 mila metri e doveva avanzare di 300 metri al secondo; se si trovava invece a 8 mila metri la velocità era più grande e poteva raggiungere gli 800 metri al secondo. Non ho sentito nessun rumore. L'ordigno, come è stato detto altre volte, ha la forma di un piatto ovale; al centro sembra avere una parte più gonfia; mi è parso di veder girare la parte circolare intorno a quella parte più gonfia ma non ne sono sicuro. Intorno alla parte circolare si scorge un cerchio brillante. Suppongo che al di sopra dell'apparecchio, delle eliche o qualche altra cosa girasse rapidissimamente e ciò spiegherebbe il riflesso che si può scorgere sulle fotografie che ho fatto. Una cosa che mi ha stupefatto è la rettilineità del disco durante il volo > E' questa una testimonianza di più che si aggiunge a tante altre registrate negli ultimi tempi; fra l'altro quella dell'aeroporto del Bourget e quella del radar dell'aeroporto di Washington; ma pare strano tuttavia che questi fenomeni, osservati da molta gente, sia [no sfuggiti invece alle osserva zioni degli astronomi

Persone citate: Andrée Fregnale, Bourget, Kenneth Arnold, L. Mannucci

Luoghi citati: Clermont Ferrand, Finlandia, Francia, Germania, Parigi, Portogallo, Stati Uniti, Washington