Quando i medici sono stregoni di Riccardo Aragno

Quando i medici sono stregoni UN' ORIGINALE MOSTRA A LONDRA Quando i medici sono stregoni Per gli Arunta australiani nulla è più efficace che una collana di conchiglie sul petto - La freccia in fronte contro il mal di testa e la "pietra,, estratta con massaggi - Il bìsturi più tagliente fatto con un dente di pescecane (Nostro servizio particolare) Londra, luglio. A due passi da Harley Street s'è aperta in questi giorni una piccola mostra affascinante. Harley Street è la strada londinese dei grandi dottori. E' tutta fatta di case a tre piani, arretrate di circa un metro dalla strada, con un cancelletto che lascia scendere un po' d'aria alle finestre degli scantinati, tre scalini e una serie di porte dalle targhe di ottone sempre perfettamente lucide. Su quelle targhe si possono leggere alcuni dei più celebri nomi della medicina moderna. All'interno di queste case il cerimoniale è quasi sempre uguale: viene ad aprire una direttrice di casa dalla voce tanto dolce che par somministrare la prima dose di anestesia, vi fa accomodare in un salotto con poca luce, grandi poltrone e un profondo silenzio. Dopo qualche minuto viene a prendervi una infermiera dai modi precisi, che — coll'abito bianco — sembra volervi condurre direttamente nella sala operatoria, 1111111111 ! 111 d M1111j M M111111 ! 111:1111 ! i 111111 h 11 ! ! 1 i I j 1 Vi introduce invece in un [ufficio arredato con grande eie-! ganza, con una scrivania cer-jtamente comprata da un fa-1 moso antiquario, dietro la quale sta seduto il medico, spesso vestito come se da un momenIto all'altro dovesse recarsi ad un garden party a Buckingham Palace. AÌcuni portano con noncuranza una lampada fissata sulla fronte. Altri la tengono posata sulla scrivania. Non si paga mai il conto direttamente al dottore: se ne «parla» con la sua segretaria. Le malie dei nemici In Portman Square, proprio girato l'angolo, s'è aperta in questi giorni, al Museo Storico Medico Wellcome, la < Mostra della Medicina dei Popoli Aborigeni del Commonwealth Britannico > perchè — come la introduzione al catalogo — « per capire l'atteggiamento mentale del medicone e del paziente aborigeno è necessario vedere gli oggetti che hanno parte tanto importante nel metodo di cura >. La prima cosa che salta al- 11M111 ! f 11111Mi [ i ! 11M ! 11 [ 111111M M111M111M ( 1: 11FiJII l'occhio, visitando questi due luoghi geograficamente così vicini, è la diversa concezione dell'origine del male'. In Harley Street l'origine delle malattie va ricercata in cause < anatomiche o patologiche ». In Portman Square, per quei che risulta dal materiale che è giunto qui da quattro Continenti, le cause < naturali » sono rarissime: è molto più frequente il caso in cui siano stati direttamente gli dèi, gli spiriti o le malìe dei nemici a provocare una malattia. La tribù dei selvaggi chiamata dei Milano, che abita nel Borneo, è forse il miglior esemplo disponibile alla Mostra. Questi Milano hanno una ricetta unica per qualsiasi tipo di malattia: il dakun. Il dakan è una statuetta che viene eseguita dallo scultore locale, non appena qualcuno si ammala. Essa rappresenta lo spirito della malattia. V'è il cnctcntitpntstfcslri«ncsadbBu-Au-To, una figura seduta pper terra con le mani sul pet- pto, che rappresenta un male uche fa gonfiare le gambe. Se bgonfiano le gambe a qualcuno til medico cerca di indurre lo spirito del gonfiore alle gambe ad uscire dal paziente e ad entrare nella statuetta che poi va posta ai piedi d'un grande albero. V'è il Belimi Gun che anziché portare in testa uno zucchetto porta un cappello a cono e invece di tener le mani sul petto le tiene sul ventre; essa rappresenta lo spirito del male che fa gonfiare i piedi e dopo la cura va sepolto nella giungla. V'è il Naga Permalei, un dragone che somiglia ad un coccodrillo alato ed è lo spirito del mal di cuore e dopo la cura deve esser gettato nel fiume (ma tenuto legato ad un palo con una cordicella). V'è il Naga Terbang Langit che è lo spirito dei disturbi di fegato e dopo la cura deve essere esposto all'aria libera in cima ad uri palo. Il medicone dei Milano non fa altro che cercare di persuadere gli spiriti delle varie malattie ad entrare nel Dakan. Ma di gente ingenua come i Milano, in tutto il resto del Commonwealth. non ce n'è, salvo forse gli indiani Haida della Columbia Britannica (nel . Continente Nord-Americano) che presentano qui il più bell'oggetto d'arte. E' un osso scolpito con una testa ad ogni estremità e viene usato dal < cacciatore d'anime». La teoria è che quando qualcuno si ammala, evidentemente, è perchè la sua anima se n'è andata. Si tratta dunque di andarla a cercare, metterla in trappola dentro quell'osso e sdicdssalgpcprvspfassa,riportarla al proprietario. I me-|dici degli Haida assicurano che|questo metodo, sebbene <mol-]lllllllllllll1lllllllllltil1llll1l1lllllllllllll1lllllilllllllto costoso », è sicuro. « Gettare le ossa » I metodi per diagnosticare variano considerevolmente di continente in continente e di tribù in tribù. I Bantu per sapere di che male soffre il cliente « gettano le ossa ». Sono ossa di animale scolpite in due tipi, maschi e femmine, che vengo- no~ìanciate a' terra,~con gesto;magico, dal medicone. Dalla disposizione di quelle ossa sul terreno il medicone ricostruisce senza paura di sbagliare la natura della malattia. E' allora che il medico apre la sua borsa e comincia la sua cura. A Dyak, nel Borneo, i medi-1 coni non portano una valigia 1 di pelle come i dottori di Har-j ley Street, ma un cestino chei contiene un tamburo, una zanna di cinghiale (che'serve nel caso in cui l'anima del paziente sia stata trapassata da un colpo di cerbottana del demonio Antu Gergasi), un mazzetto di erbe che fanno crescere i bambini gracili, una scatoletta di semi e di piume, una zampa di uccello, una pelle di iguana e — come ci si poteva aspettare — un po' di cotone. I metodi di cura variano sensibilmente. Secondo gli Arunta australiani non v'è nulla che faccia tanto bene quanto una collanina di conchiglie posata sul petto, chiamata « lonkalonka». Gli Hausa della Nigeria hanno invece gran fiducia in una tavoletta chiamata « lohn » sulla quale il medicone scrive versetti del Corano e citazioni dai testi sacri. Questa scritta viene lavata con acqua e l'acqua viene bevuta dal paziente. Nelle isole Nicobar il sistema di cura è anche più semplice: basta recarsi dal pittore della tribù e ordinargli un ritratto del malato. La.feb bre, in men che non si dica, si trasferisce all'immagine e !a- scia in pace il paziente. Gli Indiani del Nord America usano invece la raganella di legno, che — a quanto risulta anche da altre tribù — affascina gli spiriti del male 1 quali escono subito all'aria e vengono poi accompagnati lontano dal villaggio. II bagno caldo dei Mano Nel reparto chirurgia uno degli oggetti più eleganti è un piccolo arco in miniatura — con delle piccole frecce in proporzione — che serve per curare il mal di testa nella Nuova Ghinea. Il medicone fa passare il mal di testa persistente puntando una freccia verso la fronte del cliente, prendendo accuratamente la sua mira e scoccando l'archetto. La freccia entra nella fronte, provoca una emorragia e il mal di testa passa immediatamente. 1.1 bisturi più tagliente è quello che fanno alle isole Ellice con un dente di pescecane legato ad un bastoncino di bambù. Ma non sarebbe, di alcuna utilità ai mediconi massaggiatori dell'Africa centrale, i quali, pur non tagliando, hanno l'obbligo di «mostrare», alla fine del massaggio la «pietra» che hanno estratto dalle carni del cliente e che, certamente, era la causa unica del male. Sul finire della mostra il cerchio comincia a chiudersi: si comincia ad aver la vaga sensazione d'una relazione assai più immediata, d'una maggior somiglianza fra il mondo che sta giostrando intorno a Port,man Square e questi lontani |echi dei Iuoghi più sperduti del |CommonweaUn britannico. Tre ]sono j fatti che giustificano questo avvicinamento: il primo è il fatto che anche l'ac- llliltltllillilllilllll(lllllllllllllllilllllli*lililllill*i qua dello Zambesi e quella dell'Uganda viene fi'trata attraverso sabbia e « erbe » prima d'esser bevuta, più o meno come avviene a'1'acqua del Tamigi, che è l'acqua bevuta dagli abitanti di Londra. Il secondo è il fatto che anche eli aborigeni dell'Australia sem;brano come dice il catalogo « notevolmente inconsapevoli della relazione che esiste fra I contatti fra 1 due sessi e la nascita dei bambini », La terza è il fatto che anche i membri della tribù dei Mano fanno il bagno caldo ogni sera. 1 Una prova di più che tutti eli 1 aborigeni del Commonwealth j hanno nualcosa in comune, i Riccardo Aragno

Persone citate: Harley, Naga, Port, Portman