Hitler ha detto di Luigi Salvatorelli

Hitler ha detto Hitler ha detto Quando uscì, al principio della guerra, il libretto di Rauschning, Hitler ni'a dit (l'edizione francese, salvo errore, fu la prima), qualche copia ne circolò clandestinamente in Italia. Si accesero, tra persone sicure l'una dell'altra, discussioni: ci si doveva credere? Ricordo che la questione fu dibattuta un giorno fra Leone Ginzburg e me, propendendo lui per il no, e io per il sì. Ecco, adesso, un'altra raccolta del genere: Adolf Hitler, Libres propos sur la guerre et mr la paix. L'edizione francese è quella originale : una edizione tedesca precedente — ci dice una avvertenza del traduttore francese Francois Genoud — è fatta con estratti ottenuti di straforo, incompleti e deformati. Questa volta, siamo innanzi ad una raccolta non solo autentica, ma autorizzata, anzi ufficiale. Essa venne fatta per opera di Martin Bormann, uno dei più vicini e più fidi collaboratori di Hitler. Questi persuase il Fiihrcr a permettere che alle conversazioni da lui tenute durante la guerra con il suo stato maggiore civile e militare, durante i pasti e all'ora del thè, assistessero (a lui invisibili), stenografi, che poi trascrivevano le note rimettendole a Bormann per l'ultima revisione. Con questi « discorsi di tavola» (Tischgesprache) Hitler emulava — ci avevano pensato lui e Bormann? — le Tischredeji di Lutero: le quali fanno parte delle edizioni complete delle sue opere, e prendono parecchi volumi. Per questi soliloqui in conversazione — possiamo caratterizzarli così — di Hitler basteranno solo due. Il primo, uscito adesso, va dal 5 luglio 1941 al 12 marzo 1942. Il secondo giungerà al 30 novembre 1944. Perchè la raccolta non sia stata proseguita, non ci è detto; ma possiamo forse immaginarlo. Negli ultimi mesi, anche la sicurezza follemente arrogante di Hitler doveva essere scossa: ed egli non avrà avuto più voglia di abbandonarsi giornalmente alle sue divagazioni; e neanche gli altri, pensiamo, erano disposti come prima ad ascoltarlo a bocca aperta. Se abbiamo qui una raccolta autentica, ciò non significa che ne rimanga eclissata quella di Rauschning — la quale, del resto, si riferisce a un tempo molto anteriore, al 1932-1934. Il D'Harcourt, che ha scritto una prefazione al nuovo libro, vanta la superiorità assoluta della raccolta Bormann, in quanto Rauschning avrebbe scritto di memoria, molto tempo dopo i colloqui. Ma per verità Rauschning attesta anche lui la rigoro sa autenticità dei detti hitleriani. Egli dice di averne trascritto la maggior parte quando era ancora sotto l'impressione immediata. Si. tratta dunque, se mai, di una differenza di grado nell'esattezza. Concludiamo che le due raccolte si completano: una presenta Hitler immediatamente pri ma e dopo l'ascensione al potè re. l'altra Hitler durante la guerra, a cominciare dall'intervento in Russia. Il carattere quasi di ufficio delle conversazioni (registrate) al G.Q.G. basta a spiegare che Hitler le abbia sballate un po' meno grosse che con Piuschning. La sostanza, lo spirito, sono gli stessi. Sopra un soggetto, almeno, non vi è neppure questo minor grado di enormità: sul cristianesimo. Hitler era, se altri mai, un forte odiatore: forte sino alla fissazione, al delirio. Che cosa, nei suoi odi. occupò il primo posto? Vien naturale rispondere: il giudaismo. Ebbene, no: la raccolta Bormann dimostra che fu il cristianesimo. ' Ci sarebbe da riempire, con le citazioni (anche riassumendo) tutto il resto di quest'articolo, e forse pure un secondo. Veramente, c'è l'imbarazzo della scelta: infiliamone una serie, così come vengono. Si noti, in antecedenza: questo diluvio di odio anticristiano Hitler lo mandava fuo ri mentre conduceva la guerra contro la Russia comunista. « Il colpo più duro per l'urna nità — dice Hitler nella notte sul 12 luglio 1941, e nella notte (specialmente nelle notti estive) si prolungavano sovente i suoi (monologhi — è stato l'avvento del cristianesimo. Il bolscevismo è un figlio illegittimo del cristianesimo. L'uno e l'altro sono invenzioni degli' Ebrei. Con il cri stianesimo, la menzogna coscien te in fatto di religione è stata introdotta nel mondo. Una men zogna analoga è praticata dal bolscevismo quando pretende arrecare la libertà agli uomini, mentre non vuol farne che degli schiavi ». Il cristianesimo, seguita Hitler, è stato il primo a sterminare i suoi avversari in nome dell'amore: il suo contrassegno è l'intolleranza. Il bolscevismo non è il solo prodotto deteriore del cristianesimo. Questo è responsabile anche dell'islamismo, perchè senza il cristianesimo — state attenti — l'impero romano, sotto una direzione germanica, si sarebbe sviluppato verso la dominazione universale, e l'umanità non avrebbe soppresso di un colpo quindici secoli di civiltà. Con ciò si allude a una concezione personale di Hitler, secondo la quale il cristianesimo ha distrutto le biblioteche dell'antichità, ha eliminato sistematicamente la cultura antica. « Quel che ne è giunto a noi, ci fu trasmesso per caso, oppure si tratta di scrittori romani liberali » (sic). « Noi forse ignoriamo totalmente i tesori spirituali più preziosi dell'umanità ». Già prima, del resto, erano stati i cristiani-bolscevichi a incendiare Roma, come la Comune incendiò Parigi, ce i comunisti nel 1933 incendiarono il Reichstag ». Queste ultime parole mostrano con quale intrepidezz.i Hitler mentisse sapendo di mentire. Ma nell'insieme si andrebbe errati a considerare le sue accuse al cristianesimo quali menzogne coscientemente inventate da lui. Esse sono una combinazione di briciole storiche anticlericali, di stravolgimenti mentali, d'ignoranza accompagnata da una sicumera insuperabile, e — come s'è detto — da un odio mortale. Per Hitler, invece di parlare di Costantino Magno e di Giuliano l'Apostata, si dovrebbe dire Costantino il Traditore e Giuliano il Fedele. I secoli dalla metà del III alla metà del XVII rappresentano il peggior periodo dell'umanità, a causa appunto del cristianesimo. In particolare, questo ha ritardato di mille anni lo sviluppo germanico. Che cosa ne farà dunque, Hitler, del cristianesimo e delle chicse cristiane? Su questo punto noi cogliamo — nello spazio di pochi mesi — varie oscillazioni. Dapprima egli dice che bisogna non occuparsi del cristianesimo e dei preti, tenerli da parte c lasciare che la Chiesta cristiana perisca naturalmente di lenta morte Poi passa a dire che, se la lotta sarà necessaria, egli- non ia teme: a tempo opportuno, l'intraprenderà egli stesso; i preti non perderanno nulla ad aspettare. La società umana non può riposare perpetuamente sulla menzogna. Ma poi torna a parlare di una evoluzione di cento, forse duecento anni: «il mio rammarico sarà stato di vedere solo da lontano la terra promessa ». L'accento di odio, però, rimane lo stesso. * ite Queste previsioni sulla fine del cristianesimo fanno parte di una specie di mania profetica, la quale a sua volta è frutto della sua infatuazione patologica, che gli fa sentenziare inappellabilmente su tutto e su tutti. Napoli — salvo il castello (vorrà dire Castelnuovo) e il cprtile del Palazzo reale — potrebbe essere una qualsiasi città dell'America del sud Parigi non ha di notevole che l'Arco di Trionfo e la Torre Eiffel. Il cranio di Neanderthal potrebbe avere appartenuto a una scimmia, anziché ad un uomo. I Greci antichi erano dei Germani. I Romani antichi preferivano le donne bionde; così il sangue germanico rigenerò costantemente la loro società. « E' certo che Gesù non era giudeo».- In fatto di previsioni vengono in prima linea, naturalmente, quelle sulle fortune del nazismo e della Germania. A differenza del minor collega Mussolini, non si ferma ai decenni: «Quando il nazionalsocialismo avrà durato un tempo abbastanza lungo, non sarà più possibile concepire una forma di vita differente dalla nostra » Per i tempi più vicini, egli predice la rovina dell'impero sovietico, una volta ricacciato di là degli Urali. A oriente ci sarà una grande, superba colonizzazióne tedesca: la Russia sarà per i tedeschi quel che l'India è stata per gli inglesi. Ci sarà un popolo di dominatori sopra una massa di dominati. Altre nazioni del nord potranno partecipare alla colonizzazione. 130 milioni di uomini nel Reich, 90 nell'Ucraina, costituiranno il solido nocciolo dell'Europa unificata, la quale poi si volgerà all'Africa (non s'era accorto, Hitler, che l'Africa era conquistata da un pezzo? ) e terrà testa all'America. In quest'ultima impresa Hitler prevede che l'Inghilterra si assoderà alla Germania: « L'Inghilterra e l'America avranno fra loro una guerra che sarà condotta con l'odio più grande immaginabile. Uno dei due paesi dovrà sparire ». L'Inghilterra per Hitler è una ossessione. L'impero britannico meriterebbe di essere conservato; ma non può.esserlo senza l'amicizia tedesca. Perchè invece l'Inghilterra è entrata in guerra? Perchè non ne esce? La colpa è di Churchill, il venale Churchill venduto ai giudei e agli americani- questi americani che hanno creato nel loro Paese una miseria indicibile. Hitler prevede la caduta di Churchill, che terrà dietro a quella di Singapore. L'Inghilterra ha bisogno di una riforma sociale, fatta dall'alto (guai se ne prende l'iniziativa il popolo!); il fascista Mosley la farebbe senza nessuna difficoltà. La fantasticheria allucinatoria si combina con l'incoscienza. La guerra si poteva evitare; la colpa è degli inglesi. A Hitler per suo conto bastava aver le mani libere a oriente; e qualche colonia. « Secondo le leggi naturali, il suolo appartiene a chi lo conquista. Il fatto di avere figli che vogliono vivere, il fatto che il nostro popolo è soffocato entro le frontiere troppo ristrette, giustifica tutte le nostre pretensioni sugli spazi orientali ». L'incoscienza diviene mostruosi quando Hitler esprime il suo orrore per l'Inquisizione e i supplizi delle streghe: Hitler, l'inventore delle camere a gas e del genocidio Luigi Salvatorelli