Caduta di Bartali e vittoria di Rosseel nella movimentata Perpignano - Tolosa

Caduta di Bartali e vittoria di Rosseel nella movimentata Perpignano - Tolosa 4 Caduta di Bartali e vittoria di Rosseel nella movimentata Perpignano - Tolosa L'italiano perde solamente pochi secondi nei confronti degli assi e retrocede di un posto - Baroni terzo in volata - Oggi il Tour riposa ai piedi dei Pirenei (Dal nostro inviato speciale) Tolosa, 11 luglio. Potrà sembrare strano, eppure a questo Tour la fortuna non ri è amica, almeno per quanto riguarda i particolari. Ieri Corrieri ha lineato qìiaurio ormai la sua vittoria poteva essere considerata sicura te non si sono ancora spente le poh miche sulla famosa seconda macchina che non era alle siiaìle di Giovannino) ; oggi Baroni mentre entrava in iiista a Tolosa fresco e in buona jiosizione si è visto venire addosso Vati Est. Il tricolore, che era il miglioro velocista del mazzo evitò l'urto solo a metà, non quanto bastasse però per cintare che la bicicletta dell'olandese — cadendo — gli allentasse il orniello detta ruota posteriore. Un nii nte che mandava in fumo l'arrosto. Vinse facilmente Rosseel. Si aggiunga una ennesima caduta di Bartali e si vedrà che il conto della, « dea bendata » per servizi alla- : quadra italiana del Tour 1H52 è piuttosto salato. Ad ogni modo bisogna prendere il mondo rome viene, senza ricamarci sopra tragedie: per consolarci. se mai. guardiamo alla classifica, dove Copiti naviga suoli altri concorrenti nella barchetta blindala dei suoi minuti di vantaggio. I « tre » al Tour 1953 Del resto, a guardare alla classifica — con noi — .sono in tanti, e tutti o quasi i corridori del Tour che stamattina, hanno preso stancamente il via per la XVI tappa, la Perpignano-To Iosa. Bloccalo il posto del più bravo, si attendeva il ripetersi degli attacchi francesi, mirati ti sempre alla, conquista della poltrona c numero due». Precedemmo un po' la corsa nella, beata illusione di regi strare distacchi c. ci fermam ino ad aspettare. Asinità, aspetta: quelli non arrivavano più: un motociclista soprag giunto ci spiegò che il signor Bidot aveva dato l'ordine ai suoi di andare pianino, nel lo gico intento di riservare le forze per i Pirenei, e Binda — fi guratevi! — si era subito dimo strato entusiasta della tattica della tartaruga. La prima ora passò nel solito caldo tipo equatore e il Tour aveva percorso meno di 2It chi lometri. Aveva forato, cosi per cambiare, Corrieri, ed era pre sto rientrato in compagnia di Grippa. Per il resto N. N. Ci affiancammo alla vettura di Binda per sentirci urlare dal commissario tecnico: «Vuoi sentirne una? Pensa che Cop ;>i. Ballali e Magni mi hanno detto ieri sera di essere già d'accordo fin d'ora per patirei pare insiline al Tour 195S Prendi nota: ci evitiamo sta volta il patto di Recanali*. Si era superato il Col Cam perié senza che nessuno tentasse il colpo, si inizia il Col du Portai — 5 chilometri duri con qualche strappo deciso ■— con la speranza di un qualsiasi tentativo; in cima svetta in testa Dotto: gli altri erano tutti intenti a fare la volata. Al controtto-rifornimento di Mirepoix. data un'occhiata ammirativa a una piazza dai portici e dalle case costruiti inleramenti in legno — mia bellezza del 1300 —■ sembrò giunto il momento ai « signori della strada» di accelerare, un tantino. Scatta Van Est st«tiscgusoavu■oiRa umpoarotrti tàfipDBradvrcaIATon bastò iiiii il tacito a gentleman agreement > fra Bidot e Binda: l'olandese Vati Est si mise di buzzo buono e prese il largo, eludendo le varie cortine, che sia pure con differenti interessi nano stali stese dai tricolori d'Italia e di Francia, Dramma di stupore nel grosso, supremo «me ne infischio» dei grandi nomi in marcia di trasferimento. Solo due gregari di turno — JSnroiii per noi e Renili per i franasi — .si buttarono all'inseguimento con la disperata buona voglia d< i poveri diavoli. Ma se per Retng la buona voglia si trasformò presto in rassegnazione, per Baroni, sofferente di foruncoli]ma lo stesso in gomita, la tnu sica, cambiò. Acciuffò Van Est con l'ordine da jtarte di Binda di tirare per la solita questione della classifica a squadre. E i due — 200 metri per ciascuno — incominciarono l'avventura staccando gradatamente iUc«grosso*, del tutto dimentico\dti loro. \tFu un incidente banale, lo\ scarto di una macchina del se-\ Gguito fermatasi di colpo periosoccorrere un corridore che saveva bucato, a far divampare euna tremenda bagarre. Cudde-\c■o infoili circa 15 uòmini: tra\dili Lucici! Lazaridòs, Rosseel vRetny, Dekkcr, Voorting; restòìta terra anche Burlali. Gino è ■ gun poco da tener particola!- 'fmente d'occhio per il secondo dposto a Parigi e in consegnai- ga belgi e francesi si lancia-'rrono all'assalto. \tMancavano circo !fi chilomc- [dtri al traguardo di Tolosa. Se ti «trucco* riusciva c'era daìttà gliari in modo definitivo il Vffiorentino dalla battaglia per le dpiazze d'onore. Davanti Robic..BDotto, Ockrrs e Close; dietro .lBartali, con Corrieri e Carrettinraggiunto dai due per una bu-\c catura. Il dislacco iniziale era di l'SO", uno scarto forte contro avversari scatenati. L'inseguimento incominciò, Gino aveva battuto lo stomaco: odili tanto alzava una mano s«? manubrio per regalarsi energici massaggi; e soffriva: c dondolava la testa in segno di scoraggiamento; e borbotta va qualcosa che il vento ci portava via. Ma pedalava come un giovanotto! 1 tricolori che. gli 'facevano da gregari non erano da meno. Durò' IX chilometri giusti l'inseguimento, poi il mi 'racoìo si realizzò: Battali rien\trava, si spegnevano'gli ardori [di Rpbic e dei belgi, Chiusa la parentesi delle reìtrovie, nella quale si era inaniVfestata una nuova formidabile dimostrazione della classe di .Battali, inspiegabilmente brìi .laute sotto la polvere degli anini, torniamo olla testa della \corsa che avevamo lasciuta cg con Baroni e Vati Est al comando con un vantaggio di £ minuti e qualche secondo sul grosso. Il risveglio del plotone dopo la caduta di Battali aveva logicamente ridotto lo scarto, non solo, ma aveva permesso a qualcuno di evadere alla caccia immediata della coppia coraggiosa che a circa l, chilometri dal traguardo, mentre la strada si stringeva in un urlante corridoio umano si vedeva raggiungere da Rosseel, Marinoni. Teisseire, Paret, Tclotte, Goldsclimidt, Di Hertog, Fcruandez, Vivier e — guarda guarda — anche du Ciro Bianchi, quell'italiano di Francia che voleva vincere il Tour e che solo oggi invece, per la prima volta, si è deciso di affacciarsi alla finestra. Smortie del vincitore La volala fra questi uomini non aveva storia: Viuier sbucò primo sulla rossa pista di cemento, seguito da Rosseel e da Baroni immediatamente danneggiato dall'urto con Vati Est. Vivier, con la santa inesperienza dello gioventù, tirò come un dannato fino a quando il belga ■— colto l'attimo opportuno — lo infilò con una facilità tanto irrisoria da non meritare tutte le smorfie di sforzo con cui Rosseel volle compiere gli ultimi metri del suo secondo successo nel Tour 1952. Salvo lo scivolone di Battali fortuiiatatncnti senza conseguenze (visto che il fisico del fiorentino è a prova di bomba) la Ì6a tappa del Tour sarebbe stata una normale marcia di avvicinamento ai Pirenei. La raduta di Gino ha sovvertito i piani di Binda che si è visto mettere duramente alla prova — con l'infortunalo — anche Coppi e Magni sotto la sferza degli attacchi degli avversari. Giunge a buon punto quindi il riposo che Tolosa offre ai «girini* prima dei Pirenei: Un'ultima nota per la classifica generale: il gruppo è giunto leggermente frazionato, l'impassibile cronometrista ligio al dovere, soprattutto allorché si ragiona sul filo di secondi, ha segnato alcuni lievi distacchi. Lievi ma sufficienti perchè Bartali retroceda in classifica dal terzo al quarto posto. Gigi Boccacini d Bartali si ripulisce la fronte dopo la caduta. (Telefòto)

Luoghi citati: Francia, Italia, Parigi, Tolosa