Respinto il ricorso d'un ergastolano che dopo 10 anni si proclamava innocente
Respinto il ricorso d'un ergastolano che dopo 10 anni si proclamava innocente Respinto il ricorso d'un ergastolano che dopo 10 anni si proclamava innocente Era stato condannato quale autore di tre omicidi - Nello stagno della, morte erano stati trovati i cadaveri di una ragazza e dei suoi genitori La Corte di Cassazione ha esa- minato ieri l'esposto inviato dal l'ergastolano Francesco Bertello fu Battista, di anni 48, detenuto nel penitenziario di Portolongone. La sua domanda tendeva ad ottenere il riesame della sanguinosa vicenda che ricorda, sia pure in più modeste proporzioni, la spaventosa strage di Villarbasse. Il Bertello. tragico protagonista dell'eccidio avvenuto 10 anni fa alla Cascina lJalazzetto di Poirino, si proclama innocente e invoca la rinnovazione del dibattimento i gravi fatti per cui il Bertello i venne condannato all'ergastolo ri|salgono al 19 marzo 11)42. in quel giorno Laura Baglione, cognata I dell'agricoltore Lorenzo Boretto, Isi recava alla cascina Palazzotto, un podere isolato a nove chilometri da Poirino, dove il coni giunto era mezzadro. La casa le lappariva silenziosa, deserta; tutte : le porte erano aperte, i mobili rive ivano un impressionante di[sordine, il bestiame vagava incustodito per i campi. Allarmata, la donna invocava aiuto. Accorsero alcuni contadini. Poco dopo la guardia campestre Salto scopriva in uno stagno vicino, il cadavere di una ragazza che affiorava sull'acqua. La vittima era tasto identificata nella li glia diciassettenne del mezzadro Lucia Boretto. Continuando le ri cerche venivano ripescate anche le salme dei genitori, Lorenzo Boretto di 53 anni e la moglie Domenica Baglione di 55 anni. Le indagini dei carabinieri della Magistratura* accertavano che l'orrendo misfatto era stato Icompiuto a scopo di rapina. L' Isassino, senza dubbio pratico del | luogo e a conoscenza delle abitudini della famiglia Boretto, era I penetrato a notte alta, nella cascina Palazzotto allo scopo di dej predare il mezzadro. Questi, senItendosi afferrare alle spalle, tentò di opporre resistenza, ma fu jsubito sopraffatto dal bandito che lo feri mortalmente con due colpi di rivoltella, II rumore delle detonazioni faceva accorrere la figlia Lucia anche su di lei si abbatteva la furia omicida del rapinatore. Dapprima ferita, la poveretta venne poi strangolata con la corda del pozzo. Rimaneva ancora la moglie del Boretto innocua perchè paralitica, ma pericolosa come testimone. Anch'essa fu gettata nello stagno I sospetti si appuntarono immeditamente su un ex-garzone della cascina, Francesco Bertello, che proprio il giorno del delitto era stato licenziato. Egli sapeva pure che il Roretto era in possesso di una certa somma. Tratto in arresto a Carmagnola, il Bertello venne processato il 17 maggio 1946 e, in base a testimonianze schiaccianti, condannato dalla nostra Corte di Assise all'ergastolo. La sua speranza in una revisio ne del processo è però andata delusa perche la Corte di Cassa zlone ha respinto la domanda di rinnovazione del dibattito perchè destituita di fondamento e ha deciso che non debba aver luogo alcun ulteriore accertamento. cpmartltcserrcsVdvc
Luoghi citati: Carmagnola, Poirino, Villarbasse
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