Condannati i carabinieri che scortarono Lo Verso

Condannati i carabinieri che scortarono Lo Verso Condannati i carabinieri che scortarono Lo Verso Assolto per insufficienza di prove il maresciallo; 11 mesi al brigadiere; 2 mesi ai militi - A tutti la condizionale e la non iscrizione mesi or sono, ha avuto oggi il suo epilogo giudiziario. Il primo che i giudici hanno voluto ascoltare è stato il mag|*lor| responsabile: il brigadie Roma, 14 giugno, .La < passeggiata fuori prò-(gramma » di Girolamo Lo Verso per le vie di Roma due i re Salvatore Saia — che co mandava la scorta. — Perchè non vennero applicati i ferri a Lo Verso? — La giustificazione è semplice: Lo Verso con quella gamba sinistra paralizzata dalla poliomielite, non faceva certo pensare alla possibilità di una sua fuga sì da motivare la necessità di applicare i ferri. — Perchè fu consentito a Lo Verso di viaggiare insieme ai suoi familiari e, più tardi, con uno dei suoi difensori, avvocato Romano Battaglia, nello stesso scompartimento? — Anche qui la spiegazione c'è stata: il padre di Lo Verso pregò in mille modi il brigadiere e costui finì per acconsentire che nello scompartimento riservato alla traduzione il padre viaggiasse accanto al figlio. — Ma l'avv. Battaglia? — L'avvocato passò solamente per pochi minuti. Infine, la t passeggiata > per 'le vie di Roma. Il treno arrivò puntualmente da Palermo. L'arrivo di Lo Verso ufficialI mente non era stato preavver| tifo. La scorta scese, scese il modico detenuto, scesero i familiari. Vennero noleggiati due I tassi e il padre di Lo Verso ' pregò il brigadiere Saia di fermarsi un attimo all'albergo Ma• lini in via del Tritone per preni dere un caffè. La richiesta non | apparve del tutto contraria al | regolamento. < Ma l'albergoi | Marini — si è detto — non ora sull'itinerario,più breve elici i avrebbe condotto a Reginaj Coeli ». La risposta: * Era la! prima volta che venivo a Roma: e della città non conoscevo! nulla.-. Comunque, la sosta in albergo fu brevissima: venti minuti, forse meno. L'interrogatorio degli imputati è stato sutficiente per poter discutere l'episodio; e poi l'intervento del Procuratore .militare con la richiesta che (tutti gli imputati siano^dichiarati responsabili, e condannati il brigadiere Saia a 6 mesi di reclusione per violata consegna e a 7 mesi e a 4 giorni per peculato; il maresciallo Giuseppe Li Vecchi a 3 mesi per violata consegna con la condizionale, l'appuntato Guido Gianani e Filippo Colicchlo a 2 mesi di reclusione anch'essi con il beneficio della condizionale. La discussione è stata ampia e complessa, e ha occupato l'intero pomeriggio. I difensori hanno chiesto l'assoluzione perchè il fatto non costituisce reato. Alle nove e un quarto di sera 1 giudici si sono ritirati in camera di consiglio e sull'episodio sono stati a discutere fra loro per più di due ore. Alla fine hanno deciso di assolvere, sia pure per insufficienza di prove, solamcnce il maresciallo Giuseppe Li Vecchi, e condannare gli sltri: il brigadiere Salvatore Saia, a quattro mesi e 15 giorni per violata consegna e a 7 mesi e 4 giorni per peculato; Guido Gianani e il carabiniere Filippo Colicchio a due mesi di reclusione ciascuno accordando a tutti 11 beneficio della condizionale e della non iscrizione al casellario giudiziario e ordinando l'immediata scarcerazione di tutti e tre gli imputati detenuti, per 1 quali la vicenda non ha ancora termine: infatti, oltre all'appello subito interposto al Tribunale Supremo, ossi dovranno affrontare il consiglio di disciplina della Arma.

Luoghi citati: Palermo, Roma