Ridotta la pena a 2 contadini che uccisero un fratello a martellate

Ridotta la pena a 2 contadini che uccisero un fratello a martellate Ridotta la pena a 2 contadini che uccisero un fratello a martellate La Corte d'Assise di Appello ha riconosciuto gli imputati seminfermi di mente In Corte d'Assise d'Appello è stato rievocato ieri un fosco delitto: l'uccisione del trentenne Carlo Talamona, commessa a Borgoratto (Alessandria) dai suol fratelli Camillo e Mario, rispettivamente di 40 e 27 anni. La Corte d'Assise di Alessandria li aveva condannati a 15 anni di reclusione ciascuno ed al ricovero per 3 anni in una casa di cura. Il processo si svolse il 15 maggio dello scorso anno; il delitto fu compiuto la notte sul 19 novembre 1948, lungo la strada Sale-Tortona. Ieri il giudice relatore ha riferito alla Corte (Pres. Piras, P. G. Antonioletti) le circostanze ed I moventi dell'orribile delitto. La vittima era stata soppressa per ragioni di interesse. Infatti egli, demente precoce, si lasciava abbindolare dal prossimo e sperperava il patrimonio paterno. I due fratelli, imbestialiti per la sua condotta, decisero allora di ucciderlo. Gli fissarono un appuntamento, a notte alta, sulla strada di Tortona facendogli credere che dovevano discutere un affare importante. Il disgraziato vi andò. Durante la discussione Camillo Talamona estrasse di tasca un martello e, passandolo dietro le spalle della vittima per non farsene accorgere, lo. diede al fratello minore Mario. Questi, appena lo ebbe tra le mani, colpi ripetutamente al capo il disgraziato. Poi entrambi afferrarono il cadavere e lo gettarono al fondo di una scarpata. Durante la lettura della relazione I due fratricidi sono rimasti impassabili come se la cosa non li riguardasse; e quando il Presidente domandò loro se avessero qualche cosa da dire, mormorarono alcune parole incomprensibili. Fu quindi data la parola al difensore avv. Baravalle il quale con ricchezza di argomenti illustrò i motivi di ricorso, in particolare quello del riconoscimento agli imputati della totale infermità di mente. Il difensore ha ricordato che molti dei componenti la famiglia Talamona avevano la mente sconvolta. La vittima era un demente precoce, il padre un epilettico, la madre era tarata nelle facoltà intellettuali; delle tre sorelle una è deficiente psichica, una altra è isterica con idee deliranti e la terza è morta nel manicomio di Voghera. L'aw. Baravalle ha concluso chiedendo l'assoluzione dei due sciagurati fratelli ed il loro ricovero in un manicomio. Il P. G. ha sostenuto invece che dovesse essere confermata la sentenza dei primi giudici. La Corte ha concesso l'attenuante della seminfermità mentale e ridotto la pena di due anni.

Persone citate: Antonioletti, Baravalle, Camillo Talamona, Carlo Talamona, Piras, Talamona

Luoghi citati: Alessandria, Borgoratto, Voghera