Polemiche e orientamenti dopo le elezioni amministrative

Polemiche e orientamenti dopo le elezioni amministrative Polemiche e orientamenti dopo le elezioni amministrative Ima Camera discute oggi Ma, legge contro il neofascismo Roma, 28 maggio. La «fretta dei fascisti di approfittare dei successi conseguiti nelle elezioni meridionali si è dimostrata straordinaria. Anzi l'on. Almirante ha confidato a un redattore dell'agenzia A.R.I. il suo profondo stupore che il Governo non abbia « sentito il bisogno di ritirare o quanto meno di accantonare per il momento » la legge per la repressione del fascismo, una legge, egli ha detto testualmente, « chiaramente intesa a mettere fuori gioco un partito che costituisce una forza politica efficiente di cui nessuno, e tanto meno il Governo, può ignorare la portata ». Alla buon'ora. Se le parole hanno un senso, queste dell'on. Almirante significano che il MSI non solo ammette, ma si vanta di essere un partito fascista, ciò che finora da quella parte avevamo sentito, ufficialmente, negare. Oggi invece Almirante parla in modo aperto di « una sfida » che il Governo ha lanciato contro il MSI, col MSI egli stesso non si perita di identificare il fascismo, e in nome del fascismo conclude minaccioso: « Evidentemente, sarebbe troppo irriguardoso per il nostro movimento e per gli elettori che hanno confortato i nostri sforzi con il loro voto, che noi lasciassimo cadere questa sfida ». Dunque i fascisti raccoglieranno « la sfida », che non è tanto del Governo, in ogni modo, quanto del Parlamento. Ed anche questo non meraviglia, essendo noto in quale conto il Parlamento sia tenuto dai fascisti di tutti i tempi. Questa è peraltro una espressione di oltranzismo e di baldanza che non è il caso di sopravalutare: più interessanti sono le più larghe manovre che si stanno delineando negli ambienti della destra, alcune riservate al fronte interno, altre che spaziano addirittura con ambizioni sproporzionate oltre gli oceani. Delle prime ci sembra molto tipica quella compili ta dagli onorevoli Casalinuovo e Capua, ambedue liberali (o ex-liberali com'è nel caso di Casalinuovo) ed .ambedue meridionali. L'in dicazione dell'origine e del partito è necessaria in questo caso, appunto perche il PLI nel Mezzogiorno ha perduto le sue basi tradizionali a vantaggio delle destre, perfino a Benevento che si riteneva incrollabile rocca dell'on. De Caro. Due depu tati liberali, quindi, hanno cercato, presentando l'ordine del giorno favorevole alla tesi del MSI, di mettersi al passo con le vecchie clientele, nel desiderio —; umano, se non politico — di raggiungerle rincorrendole. Su questa strada, come è noto, li aveva preceduti l'on. Lucifero, che oggi ha difatti reso omaggio alle « forze nazionali » per aver esse « alzato la bandiera della libertà e dell'uguaglianza ». Dopo aver detto questo, e senza ridere, ha proseguito affermando che « l'elettorato liberale più consapevole si è ben reso conto di questa verità ». A lato di questi primi pronunciamenti e manifestazioni di carattere interno, sono da segnalare le megalomani iniziative del comandante Lauro, preconizzato sindaco di Napoli. Suo primo gesto, oltre al rivolgere un telegramma a Umberto, è stato infatti di indirizzare un messaggio al popolo degli Stati Uniti per assicurarlo che il PNM « ha per esso la più viva simpatia e segue col maggiore interesse gli sforzi che esso ed il suo Presidente fanno per assicurare la pace nel mondo ». Nella sua ingenua infatuazione il « comandante » ( che a Napoli è chiamato da due giorni il « Masaniello miliardario») probabilmente penserà che il Popolo americano si debba rallegrare di aver trovato in lui un alleato nuovo, così tranquillizzandosi per l'avvenire degli Stati Uniti: ma il messaggio, comunque, ha una diversa importanza politica. Facendo un calcolo molto superficiale, le « forze nazionali » hanno difatti sentito la necessità di mettersi subito a posto, come si dice, con l'America. Il peso di tutta la propaganda antiatlantica che esse hanno Svolto nel corso della cam pagna elettorale ora si fa sentire, come è logico che sia, nelle reazioni della stampa occidentale, a prescindere da ogni altro motivo di diffidenza che all'è r stero si abbia verso partiti)come questi: di qui la gof-! fa e premurosa professione1 rancori che costituisce tutta: la ricchezza degli eredi di'^ai?,'. [Ce da dire comunque che al «comandante» si attribuì-1 scono intenzioni di grande. spregiudicatezza nei con- j fronti dei suoi alleati elet- ! torali: dimenticando il pat-ito di unità d'azione conclu-; so mesi or sono, egli avreb-ibe difatti già dichiarato: Ora bisognerà rivedere chiaramente la nostra posi-jdi lealismo atlantico di Lau ro, che non vediamo bene, tuttavia, come si possa conciliare col patrimonio di zione, sia nei confronti dei nostri attuali alleati, sia.nei confronti del Governo ».| Dopo il messaggio agli i americani, eccoci dunque ai moniti agli alleati ed agli j ayyersari : e in queste con- j dizioni appare il caso di condividere il giudizio che j ha formulato oggi il sena-(tore Cappa, che, anche co- me ministro della Marina j mercantile, conosce bene il i comandante ed armatore Lauro: « Certo — egli ha detto — il risultato elettorale di Napoli non può non aver stupito e fors'anche al larmato molti napoletani di equilibrato giudizio». cordanti sulla necessità di una maggiore vigilanza democratica: così ha detto, ad esempio, il sen. D'Aragona e, con maggiore energia, il sen. Pertini. I comunisti, dal canto loro, concordano so stanzialmente, pur aggiungendo una serie di accuse alla D.C. di avere con la sua politica favorito l'afferma zione dei fascisti: lo ha di chiara to vivacemente Togliatti, rinnovando la richie Altri commenti, tutto il giorno, sono stati espressi da parlamentari di ogni parte, tutti più o meno con¬ sta che vengano anticipate le elezioni politiche al pros- .. simo autunno Da registrare è ancora un lungo articolo dell'Osser vettore Romano in cui è con tenuto l'impegno per l'Azio ne Cattolica di continuare a sostenere la battaglia del Partito democratico cristia no « con la chiara visione dei compiti diversi ed il re ciproco rispetto delle singole responsabilità, ma con la coerenza e l'armonia che tutti i settori rafforza, orien ta dirigenti e gregari, con quista la stima dell'opinioneìpubblìca, disarma gli awer-sari e i fautori i calcolatori \''gli sfruttatori delle discor die ». E' dunque un nuovo appello all'unità delle forze cattoliche che si vogliono orientare, nonostante i ripetuti tentativi di seduzione compiuti da destra, verso lo Scudo crociato. L'ombra di Gedda, quindi, per il momento non è ancora ricomparsa all'orizzonte. Gonella, d'altra parte, ha ripetuto oggi una condanna molto severa dei monarchico-missini parlando in piazza del Gesù ad una radunata di democristiani che manifestavano la loro soddisfazione per la vittoria ottenuta a Roma dai partiti di centro : « Vi sono delle forze — ha detto Gonella — che si chiamano nazionali, ma sono le forze che hanno portato la Nazione italiana dalla grandezza alla rovina. La forza nazionale — ha rivendicato giustamente — siamo noi, che dalla polvere della sconfitta ab biamo riportato il Paese al l'indipendenza e alla parità dei diritti con le grandi Na'zioni ». Vittorio Gorresio eìlinuovo, ha preso la parola, peri -'a seconda volta, il ministro i \^ce^oa- Egli ha ricordato che (''la legge è stata presentata al'e o e o i , o i ù a i o e e a e à à o el o ge ia e, ia fieeann eo ee re oà, Senato il 10 novembre 1950, quando i problemi politici sorti dalle ultime competizioni elettorali non erano prevedibili. « La legge — egli ha continuato — fu discussa in piena serenità prima delle elezioni. La Camera ne prende ora cognizione dopo lunghi dibattiti svoltisi in tempi non sospetti. Diverso sarebbe se il Governo la avesse presentata dopo la consultazione elettorale. Allora essa avrebbe assunto un carattere politico, ma d'altra parte, per le stesse ragioni, oggi un rinvio assumerebbe egualmente carattere politico. Piuttosto il Senato, quando discuterà la legge polivante, non potrà non contemperare i casi previsti da questo provvedimento ». L'intervento di Pajetta Per dichiarazione di voto si è levato ancora una volta l'on. Almirante, che ha detto. « Intendo precisare che le affermazioni di Napoli circa la legge polivalente non le ha fatte un oratore del MSI, bensì il Presidente del Consiglio. Esse furono esplicite; non solo, ma alle dichiarazioni seguì l'immediata attuazione pratica, perchè la legge fu presentata al Senato. Oggi a noi non resta che domandare al governo di realizzare quanto De Gasperi aveva promesso ». La discussione volge ora alla fine. Capua, liberale, ha sostenuto la proposta di Casalinuovo, e lo stesso ha fatto il monarchico Cuttitta. Il comunista Pajetta ha, però, concluso il dibattito con un veemente intervento: « Con questa legge — egli ha detto — noi vogliamo prendere posizione contro coloro che sono stati una sciagura per il nostro Paese (applausi). Noi esprimemmo nella Costituzione la nostra condanna ed oggi dobbiamo volere questa legge. La vogliamo per la pace e la concordia degli italiani. Non colpire il partito di Grazianl, massacratore dei nostri giovani, e del traditore Valerio Borghese, che fece appendere a ganci da macellaio i nostri ragazzi, sarebbe resuscitare la guerra civile. Il popolo italiano, se noi esitassimo oggi, considererebbe la nostra esitazione un tradimento verso i nostri morti (applausi). Posta in votazione, la proposta di sospensiva è stata re _ spinta, dopo di che la sedutaè stata tolta ed il seguito del dibattito sulla legge contro il neo-fascismo rinviato a domani in cui la seduta si inizierà alle ore 16.