Per una novità di Vailland la polizia chiude l'Ambigu di Sandro Volta

Per una novità di Vailland la polizia chiude l'Ambigu Per una novità di Vailland la polizia chiude l'Ambigu Proteste della stampa per "violazione,, della libertà artistica (Dal nostro corrispondente) IParigi, 9 maggio. |Doveva esserci ieri sera la,prima di una commedia molto'attesa all'Ambigu, il vecchio teatro del Boulevard St. Martin. La novità, nella quale avrebbero dovuto recitare attori assai noti come Pierre. Asso e Loleh Bellon, era « Le colonel Foster plaidera coupable > di Roger Vailland, che innumerevoli manifesti annunciavano da due settimane in tutte le atra- de di Parigi. Ma quando i pri-jmi spettatori sono arrivati da-; vanti al teatro, hanno trovato, le porte dell'Ambigu sprangate je un cordone di polizia disteso jsulla gradinata d'ingresso. Nessuno riusciva a capire che cosa fosse successo finché un ufficiale non ebbe spiegato che]il teatro era stato chiuso peri ordine del prefetto di Polizia, iìn attesa che fossero compiute alcune riparazioni al locale, ne- cessarie per garantire la sicu- rezza del pubblico, specie in caao d'incendio. Lì per lì ci fuun certo malcontento, ed an-che qualche protesta, ma poitrattandosi di una serata adinvito e non essendoci quindi neppure la questione dei bigliet-ti d'ingresso da rimborsare, molti incominciarono ad an-darsene. Ma le cose non erano cosi semplici come poteva a prima vista sembrare, e stamane siè venuti a conoscere un re-troscena- E' stata la signo- ra Marip Favella - Frondaie, direttrice dell'Ambigu, che ha raccontato ai giornalisti come si sono svolti i fatti: l'ilaprile una commissione dei scr- vizi di sicurezza aveva compiute una ispezione al teatro e aveva ordinato alcuni lavori accordando, come termine, l'il giugno prossimo. Tali lavori sono stati in gran parte ese guiti e non attendono più che qualche Rifinitura. Senonchè ventiquattr'ore prima che la novità di Vailland andasse in jacena, arrivò l'ordinanza del j prefetto di Polizia che ordina- j ,va l'immediata chiusura dell lteatro; nel pomerìggio di ieri I ila direttrice presentò ricorsoi jal Tribunale della Senna, ma! j il giudice si dichiarò incompe'tonte a decidere, | A detta della signora Favcl- : la-Frondaie il novanta per cen ito dei teatri di Parigi, com! presi quelli sovvenzionati dalio| = IStato, sono in condizioni peg-; H giori dell'Ambigli, e quindi qua- . i s; tutti dovrebbero venir chiù jun pretesto per i rappresentazione E 11 lAtepodmCndroPCcovgBi i s a per le medesime ragioni. La polizia avrebbe cercato impedire la della novità di Roger Vailland. Un coro di proteste si è levato nella stampa parigina; essa, ad eccezione naturalmente dei giornali comunisti, non intende difendere l'opera di Vailland, ma deplorare la forma in cui le autorità ne hanno vietata la rappresentazione, forma tanto più deplorevole in questo momento in cui i rappresentanti dell'intelligenza di tutti i Paesi dell'Occidente si trovano riuniti a Parigi per il Congresso internazionale della libertà di cultura. L'opera di Roger Vailland non è altro che un insieme di tutti i luoghi comuni della propaganda sovietica che attraverso una grossolana falsificazione dei fatti ha lo scopo di ispirare nell'opinione pubblica un irragionevole odio contro gli americani, ciò che è particolarmente grave nella imminenza dell'arrivo in Francia del generale Matthew B. Ridgway, al quale i comunisti preparano accoglienze ostili. Il suo valore estetico, per ciò che è dato conoscerne, è probabilmente meno che mediocre. * Le colonel Foster plaidera coupable » è infatti la storia di un ufficiale americano che nel 1950 viene mandato in Corea con le forze dell'UNO. Egli appartiene a una vecchia famiglia sudista, è un uomo colto, che cita i poeti greci a memoria e apprezza la vita e i suoi piaceri. Il colonnello Foster, insomma, non è affatto un soldato brutale, ma un americano medio, che non ama la guerra, ma è persuaso esser quello il suo dovere per la difesa della libertà. Durante la guerra coreana, a contatto soprattutto con i partigiani nordisti, il dramma del colonnello Foster va maturando e si perfeziona; le sue convinzioni incominciano a vacillare e a poco a poco perde la sicurezza di combattere per | una causa giusta. Quest'uomo onesto che è sempre stato un democratico sincero, scopre finalmente che Governo coreano del Sud non è altro che una porcheria. E' soprattutto il contegno del partigiano comunista Masay che lo porta a fare questa scoperta. «Ho sempre desiderato di discutere un giorno liberamente con un comunista » gli dice il colonnello Foster. Ma Masay, che è stato fatto prigioniero e sta per essere giustiziato, risponde: < Non si discute con l'invasore prima di averlo cacciato ». I cinque atti dì Roger Vailland tirano avanti dal principio alla fine con battute di questo genere, messe insieme evidentemente al solo scopo di strappare l'applauso e provocare manifestazioni politiche. Da ultime il colonnello Foster viene fatto prigioniero dei partigiani e portato davanti a un tribunale nord-coreano riconosce di essere un criminale di guerra. Con tutto ciò l'autore ha ne-i, gaio oggi ai giornalisti di ave- Mre scritto un opera di - o a. i - SislcrVCun opera di propa-1 vganda e ria anche dichiarato di na, e o non essere comunista, pur ammettendo però che il metteur en scène Louis Daquin è iscritto al partito. Ma l'autodifesa di Roger Vailland non è ciò che interessa in questa vicenda: indipendentemente dal giudizio che ciascuno può dare sull'uomo e sulla sua opera, l'opinione pubblica parigina è insorta in difesa della libertà artistica che le autorità hanno violato in un modo che tutti deplorano. Autor' attori e tecnici teatrali attraverso le associazioni di categoria si sono uniti alla protesta e se il prefetto di polizia non revocherà la chiusura dell'Ambigu. la novità di Vailland verrà rappresentata nei prossimi giorni in un altro teatro di Parigi Sandro Volta sET

Luoghi citati: Corea, Francia, Parigi