Ecco gli clementi di accusa e di difesa

Ecco gli clementi di accusa e di difesa MARIA BESNARD: INNOCENTE O COLPEVOLE? 1 —■ —-— ,—_ Ecco gli clementi di accusa e di difesa Questi i dati sottoposti ai giudici e ai giurati di Poitiers: anche il lettore può emanare il suo verdetto Nostro servizio particolare Poitiers, lunedì mattina. Dopo le prime battute del processo, l'enigma di Marie Besnard resta oscuro come durante i 31 mesi di indagine poliziesca e di istruttoria (tanti ne sono passati dall'arresto dell'imputata — 21 luglio 1949 — alla sua comparsa davanti alla corte d'Assise): angelo o demonio? Colpevole della più impressionante serie di avvelenamenti ricordati nella storia della giustizia francese, o vittima di una serie di coincidenze fatali? Il Pubblico Ministero Girault e i tre avvocati difensori Maitres Gautrat, du Cluzeau e Hayot non hanno svelato tutte le -proprie batterie; però una cosa già è certa: si tratta di un processo indiziario, con prove solo indirette a carico deWavvelcnatrice ; e prove assai deboli per ognuno del crimini, anche se schiaccianti nel loro complesso. I «cari morti» Se in tutte le undici vittime, o pretese tali, di Marie Besnard non fosse stato trovato dell'arsenico in quantità talvolta enormi, la donna sarebbe stata forse prosciolta in istruttoria, o almeno accusata soltanto di uxoricidio in persona del secondo marito, come vedremo ma le analisi tossicologiche del dottor Béroud,' avendo condot¬ to alla stessa conclusione per tutti undici i decessi verificatisi nella famiglia Besnard in dodici anni, costituscono un tremendo atto d'accusa. Tanto più che « i suoi cari morti », come dice l'imputata, le hanno lasciato tutti delle somme grosse o piccole, per un complesso di quasi due milioni di franchi equivalenti, per la progressiva svalutazione del franco, a un 35 milioni di lire del valore attuale. . Solo la morte del primo marito dell'imputata, Auguste Antigny, deceduto nel '27 per un attacco di emottisi, non figura nell'atto di accusa. Ecco invece come si presentano, secondo 11 parere del P. M. e del difensori, gli undici delitti, o presunti tali. Morte di Leon Besnard, secondo marito dell'imputata. — Nei visceri dell'Infelice il dottor Béroud ha trovato 19 milligrammi di arsenico. Secondo la deposizione della signor Fintoli, ricevitrice postale di Loudun, il veleno sarebbe stato introdotto nella minestra della vittima dalla moglie, secondo quanto il morente stesso le avrebbe confidato. « Ho visto un liquido nel fondo del mio piatto — le sussurrò Leon poco prima di spirare — ma Maria mi ha versato la minestra sopra e lo l'ho mangiata. Subito dopo sono stato preso da vomiti ». La difesa risponde che: 1) la stessa signora Plrrtou ha ritrattato la deposizione nella prima fase dell'istruttoria; 2) Leon era malato da 15 giorni, quando morì, secondo quanto dimostrano dei certificati medici, e che parlò affettuosamente alla moglie pochi minuti prima di entrare in coma. Anche il matricidio? di Marie Louise Davailleaud, madre dell'imputata. — Appena convalescente da un attacco di influenza, la vecchia muore poche ore dopo che la figlia le aveva portato una scodella di brodo. Era il 20 gennaio '49; a fine febbraio Marie Fac-slmlle di una delle lettecarcere da Maria Besnard. dice: « La Francia che veglia vedo un cimitero militare, un alla memoria di un grande ututti 1 morti gloriosi, questo chè è là che riposano molti ele loro famiglie, coloro che vgano sempre per loro; la sofunti chiedono è di pregfa tornare in casa 11 priglo- niero tedesco Alberto Dietz, di cui era follemente Innamorata. Il dr. Béroud trova nella salma ben 48 milligrammi di arsenico. La difesa mette in luce: 1) che la pretesa vittima aveva 87 anni e soffriva di cuore da quasi 40; 2) che il dolore della figlia nel giorni dì questo lutto apparve a tutti profondo e sincero. di Marie Labrèche, zia del- l'imputata. — 35 milligrammi d'arsenico nel visceri. Alla sua morte, l'imputata ereditò circa 70 mila franchi, ma si era nel '38 e questa somma rappresentava una piccola fortuna. Secondo gli avvocati difensori, Marie Besnard non vedeva la zia da 5 anni e aveva rotto ogni rapporto con lei. di Marcellin Besnard, suocero dell'imputata. — Il giorno della morte del vecchio, Marie gli fece una visita e si offri di curarlo, quantunque i rapporti fra 1 due non fossero dei più cordiali. 48 milligrammi di arsenico vennero trovati nella salma; l'eredità per Ma- re scritte quotidianamente In In alto, accanto alla figurina, sul suol bimbi ». Sotto: « Io monumento è stato innalzato omo, chiunque egli sia di luogo santo è ben triste persseri umani e numerose sono ersano delle lagrime e prela cosa che I nostri cari Deare. — Maria Besnard ». rie e suo marito fu di 230 ml- la franchi Il vecchio si era ammalato tre giorni prima di morire — ribattono gli avvocati difensori — mentre la signora Besnard era fuori Loudun, e gli avvelenamenti a distanza esco no dalle nostre possibilità di occidentali. di Marie Louise Besnard,suocera dell'imputata. — Nel suo corpo 11 dott. Béroud tro-vò addirittura 60 milligrammi del solito veleno. La causa del decesso era stata indicata come doppia congestione polmonare; durante la malattia, pe rò, la vecchia era stata cura-ta congiuntamente dalla figlia e dalla nuora, che ereditò altri260 mila franchi (buoni). «Era la figlia a dare tuttele medicine all'ammalata », ri- sponde la donna e sostengono i suol avvocati difensori con l'appoggio di testi. di Lucie Borii», cognata deH'impufata. — E' la figliadelia vittima precedente; ric-ca, cattolica fervente, venne KhM™!.™di casa due mesi dopo la mor-te della madre. Marie Besnard avrebbe detto a certo Gandiol, che prendeva le misure della cassa di Lucia: < Ecco un tipo cui debbo già due bare. E ce ne vorrà una terza». 30 mil-ligrammi di arsenico sembra- ,no dimostrare che la morte! o — i non fu dovuta solo a Impiccagione. L'imputata nega di aver tenuto questo discorso al teste Gandiol e sostiene che la povera Lucia si impiccò per la perdita della mamma. E' vero che le lasciò mezzo milione di franchi, ma era una giusta eredità familiare. di Toussaint Rivet, amico dell'imputata. — Il vecchio, malato ai polmoni, si faceva curare volentieri da Maria. Morendo, non le lasciò nulla, ma fece erede universale sua moglie, e questa figura due anni dopo fra le altre morti misteriose di casa Besnard 18 milligrammi di arsenico. Rispondono gli avvocati che la loro patrocinata ha visitato l'ammalato il giorno della morte su sua richiesta, ma che in quell'occasione non gli ha dato alcuna medicina. oli Bianche Rivet, convi vente con l'imputata. — Ri masta vedova, la donna diventa ospite permanente di casa Besnard; su sollecitazioni di Maria, dice 11 P. M. E' anche lei malata di tisi e ogni sera è l'amica che le porta 11 pranzo. Il teste Ray afferma di aver ricevuto una lettera, In cui Bianche si lagnava di frequenti disturbi, e specialmente attacchi di nausea. Tuttavia morendo lasciò 263 mila franchi all'amica. Nel suo cadavere il dottor Béroud ha trovato 18 milligrammi di veleno. Risponde l'imputata che non ha nulla da rimproverarsi, che curò sempre la malata come una sorella, e che era stata Bianche a chiederle ospitalità perchè si sentiva troppo sola. Misera eredità di Pauline e Virginie Lalleron, cugine dell'imputata. — Pauline aveva 88 anni e Virginie 84 quando morirono in casa Besnard, a poco più di una settimana di distanza (1° e 9 luglio 1945); vi si trovavano dai tempi dello sfollamento e si erano ammalate quasi contemporaneamente. Nei due cadaveri furono trovati rispettivamente 48 e 24 milligrammi di arsenico. Il giorno della morte di Pauline, il notaio Demeule fu chiamato a stilare 11 testamento di Virginie: la vecchia lascia Leon Besnard erede di tutti i beni suoi e di quelli ereditati dalla sorella (3191 franchi!). Marie non avrebbe però sapu to che le due vecchie erano cosi povere. Replica il collegio di difesa: Marie sapeva che le due vecchie erano povere, e non avrebbe avuto alcun interesse a sopprimerle. Sono morte di vecchiaia, ed è naturale che la più giovane non abbia potuto sopravvivere alla sorella, dopo aver passato con lei tutta l'esistenza. di Pierre Davailleaud, padre dell'imputata, — Suo padre si ammalò in altro comune, di congestione cerebrale, nell'aprile del '40; i coniugi Besnard furono però convoca| ti al letto dell'infermo con un colpo di telefono. Secondo af- ,] fermazionl della vedova, mor ta poi anch'essa nove anni più -j tardi — come abbiamo visto i j— per 48 milligrammi di ve l leno, Marie avrebbe somministrato all'infermo un purgante, che ebbe per solo effetto di aggravare il suo male. Due -i settimane dopo 11 vecchio si a {spegneva, e il dottor Béroud i;rinvenne, anche questa volta, inei visceri, 36 milligrammi di e;arsenico, - La difesa di Marie è In queo sto caso molto semplice: nega n recisamente di aver somml Inistrato un purgante a suo padre. ] Con questo quadro, 11 letto!re disp0ne dì tutti gli elemen ;tl essenziali, che due anni e "»» di istruttoria (condotta 1 . , . 1 . , 483111 male e superficialmente, proclamano i tre difensori) hanno fornito alla Corte e ai | giurati. Il cumulo delle circo- stanze d'accusa è schiaccian- jte; bastano per la condanna? ! C S. 1. f A. 7-«- -tyJ-c-V AU** &sr~t*/£t~ZA., ex. J -j f ./

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