I sette italiani condannati a Fiume

I sette italiani condannati a Fiume I sette italiani condannati a Fiume Trieste, 26 aprile. Si è concluso oggi a Fiume il processo contro i sette cittadini italiani accusati di cominformismo e di spionaggio. Essi sono stati condannati: Sauro Belardini a 14 anni di carcere duro, Adriano Del Ponte a 12 anni, Cesarino Castellani a 10 anni, Giuseppe Stopaccini a 7 anni. Gustavo Musomeci a 5 anni. Ermanno Vancini a 4 anni e Menotti Rimondini a 3 anni. Secondo la stampa jugoslava, tutti erano confessi, meno il Rimondini. i IAll'ultima udienza, esauriti gli interrogatori degli imputati,'ila parlato il pubblico accusa- tore per chiedere pene severe a carico dei sette imputati da lui definiti strumenti nelle ma- ; ni del P.C.I. al servizio di tutti'i nemici della Jugoslavia, ossia in particolare della Russia. I i'sette italiani avrebbero tentato di costituire in Jugoslavia una sezione clandestina cominformista diffondendo materiale propagandistico e raccogliendo notizie economiche e militari specialmente nella fabbrica di Fiume « Alessandro Rankovic » dove si producono motori Diesel, sommergibili, mine e natanti per la marina da guerra jugoslava. Le informazioni portate da una esponente del comunismo triestino, la nota Maria Bernetic, braccio destro di Vittorio Vidali. sarebbero state quindi trasferite ad emis- sari del partito ad Udine Mei Nel concludere la sua requisitoria, l'accusatore pubblico ha affermato che il vero capo di tutta l'attività è il tenente colonnello Fcdor Moloskovski. vice addetto militare presso l'ambasciata | sovietica a Roma. Il colonnello Moloskovski, ha affermato il pubblico accusatore, si occupava di simile attività anche durante la guerra allorché era aiutante del capo della missione militare sovietica al quartier generale di Tito. i spingeva. Non so come avvenne sparai, sparai tre colpi». La Firpo, escussa subito dopo, ! ha dimostrato di non avere di-1i meri tirato quei momenti tragici.' quei tre colpi di pistola che la e0per°puroa miracolo non uccise-1 ro lei e la creatura che porta in j grembo Ha detto rem voce dura che i litigi erano sempre provo- rat. dal marito che spesso la mi- nacciàva con la pistola, che la schiaffeggiava, mentre lei lo se- guiva come un cagnolino. Ad un certo momento, per pre- Icisare le circostanze d. un liti-1 ^mc'i Z'Xi uT™ ?è I 'sbarre, con gli occhi arrossati dal pianto, lei dallo sguardo severo, freddo e risentito. Lui le chiese ! qualcosa e cioè se ricordava la ; circostanza discussa; lei ha ri- 'sposto con un mezzo_»°rrteo__pri- I „ . ino a ti ori uranao a Dd&id to ivi*; Hi un mostro#. Il presidente ha rinvialo il 'processo a lunedi mattina. |llllllllllllllllllllllllllllllinilllllllllllllllllllllllllina di negare. Allora l'imputato [si è abbattuto nella gabbia pian- gendo ■ mormorando a bassa vo E' un mostro ili

Persone citate: Adriano Del, Cesarino Castellani, Ermanno Vancini, Fcdor Moloskovski, Firpo, Giuseppe Stopaccini, Mei, Menotti Rimondini, Sauro Belardini, Vittorio Vidali

Luoghi citati: Fiume, Jugoslavia, Roma, Russia, Trieste, Udine