Feste a Montecarlo in onore del francobollo

Feste a Montecarlo in onore del francobollo L'ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI FILATELIA Feste a Montecarlo in onore del francobollo Valori per 15 miliardi raccolti in poche stanze - Piccola storia di un grande servizio pubblico - Rettangolini che valevano all'origine pochi soldi oggi costano milioni (Dal nostro inviato speciale) Monticarlo, 26 aprile. Domattina sarà aperta al pubblico un'esposizione Inter nazionale di francobolli, Ideata con il titolo di Keinatex, ossia « regina delle esposizioni ». Gli organizzatoli non pensavano che cosi fosse in realtà perchè erano in pochi a metterla insieme, e cioè il signor Boscu.se di Monaco, i due fratelli Valga ungheresi, con la signorina Reiter, inglese; niente comitati e sottocomitati o altra folla. Il tutto sotto l'alto patronato di S. A. S. il principe Ranieri III di Monaco. Gli espositori potevano intervenire soltanto dietro Invito, lo spazio assegnato era minimo, sicché ognuno necessariamente doveva inviare il meglio dei suoi tesori. Cosi la regina è nata come previsto. Uno splendore, dicono i tecnici. Essa supera quella del 1929 a Torino, quelle di Parigi e di Basilea nel '49, quella di Londra nel '50. Anche i profani restano Incantati, nè può sembrare curioso se abbiamo premesso che il pubblico avrà accesso alla esposizione soltanto domani. E' che moltissimi hanno avuto 11 privilegio di entrare anche oggi al seguito dì S. A. S. Ranieri III che l'ha Inaugurata. Questo giovane prìncipe è un tecnico e appassionato della filatelia. La sua collezione è tra le più note del mondo quasi tutta limitata al solo principato di Monaco. Si deve a lui la creazione del museo del francobollo che si aprirà anch'esso domani e delle cui principali curiosità parleremo in seguito. Si comincia da Angusto Seguiamo adesso 11 principe. La storia del francobollo comincia con Cesare Augusto. Per lo meno troviamo una statua che lo ricorda come ideatore del cursus publicus ossia un servizio postale di stato per tenere Roma in comunicazione con le varie parti dell'impero. Senza un servizio postale il francobollo non sarebbe mai nato. Nel Medioevo si presupponeva che il popolo non avesse niente da dirsi e che i nobili disponessero di appositi corrieri privati. Ma anche quello era un servizio poetale. Al popolo tentò di offrirne uno il signor Renourd de Villayer ma senza grande successo (1653), La rivoluzione francese scopre però che il servizio postale « dà vita al commercio, mantiene le relazioni civili morali e politiche, annulla le distanze e affratella i popoli attraverso la comunicazione delle loro idee e dei loro sentimenti ». Certa delle stesse cose, nel primi anni del secolo scorso la Inghilterra aveva già un servizio postale sviluppatissimo. Le costava un passivo di 400 mila sterline l'anno. Venne fuori uno che propose di diminuire questo passivo facendo costare di meno l'affrancatura col variarne il sistema. Fu Rowland Hill con il francobollo. Lo definirono «un gentleman insensato stravagante visionario» ideatore di un sistema «assurdo buffo e inattuabile». Per vincere l'ostilità ufficiale ci vollero duemila petizioni popolari con oltre quattro milioni di firme. Oggi non si' contano più i francobolli emessi in poco più di un secolo. I collezionisti ne sono sommersi. Se non erro esiste una sola collezione completa in tutto il mondo. Le altre si riferiscono a categorie. Ed è accanto a queste varie categorie che si è soffermato per oltre due ore il principe Ranieri. C'erano da vedere ben 581 quadri di 199 espositori diversi cominciando dalla classe d'onore per finire, attraverso le classi A, B, C. eccetera fino a J. Nella classe d'onore importantissimo è il signor Scheerlinck (Francia), il quale possiede una collezione di un solo tipo belga che comporta almeno 70 volumi. Nella classe A troviamo Monaco. Il piccolo Principato entrò in filatelia nel 1852 e della sua prima emissione di francobolli non è rimasto che un solo esemplare attualmente senza prezzo. Recentemente hanno trovato pure una busta militare quando Monaco fu assorbita dalla Rivolu zione francese e il suo nomi fu cambiato in Porte d'Ercole affinchè non richiamasse più alla memoria nessuna idea religiosa (quella dei monasteri). Dal centesimo al milione L'Italia è nella classe C con il signor Eigil Rathje, di Ce penaghen, il quale possiede una collezione eli marche po stali della' Repùbblica di Venezia precorritrici del francobollo, una meraviglia a quanto si dice. Va ricordato in propo sito che nel mondo filatelico i francobulli italiani, specmlmen te quelli del Regno di Su.de gna, hanno un interesse ugua :e se non superiore a quelli oc gli antichi Stati tedeschi. Un insieme gigantesco (nonj è un aggettivo esagerato) si raccoglie nei quadri ui due bresciani nascosti sotto ì pseudonimi signor « Viribus Unitis » e signora «Viribus Unitis ». Vi troviamo tre pezzi dellSO centesimi di Parma del Governo provvisorio del 1852. dei quali esistono soltanto cinque esemplari superstiti e non tutti in buono stato. Un signo re di Milano, che pure desidera l'incognito, espone «rarità ■u lettere ». Ravasini, di Trieste, espone posta militare; Sacerdote, di Torino, seleziona le specialità italiane. Particolare cenno merita Giulio Bolaffi, di Torino, per 13 sue tavole cromatiche dovute, \ legll mi spiega, alla geniale fantasia di un industriai» di ! Ivrea, all'eccellenza dell'.irte ti- pograflca torinese e alla sua pazienza. Anche sapienza, possiamo scrivere. Queste tavole cromatiche riproducono alla perfezione tutti i colori esistenti di alcune emissioni piemontesi apparentemente uguali. Ad esempio il 5 centesimi del Regno di Sardegna 1855-fie è un francobollo che può valere molti soldi e anche soldi ti palate a seconda del colore, 1j cui differenza infinitesimale passa per 60 sfumature Intorno alle quali i tecnici avevano sofferto 50 anni prima di riuscire a delimitarne gli estremi. Ora non soffrono più. Vi sono le tavole cromatiche, le tavole comparatone alle quali aggrapparsi. Il Principe Ranieri ne ha molto apprezzata una con accanto i francobolli veri. In onore del francobollo Montecarlo dà feste molteplici per una settimana-, dall'opera lirica a una battaglia di flo't Il miglior espositore avrà ii suo «Oscar» e una statuina d'oro raffigurante Ercole Farnese, per un valore di un milione di franchi. L'intera esposizione può essere stimata intorno ai 12-15 miliardi di lire. Se lì avete, non tentate però di venire a comperare nulla. Questa è soltanto un'esposizione delle meraviglie: nessuno è disposto a staccarsi dai suoi gioielli. a. a

Persone citate: Cesare Augusto, Ercole Farnese, Giulio Bolaffi, Principe Ranieri, Rathje, Ravasini, Reiter, Rowland Hill, Sacerdote, Valori