Prima Sally poi Stalin di Virgilio Lilli

Prima Sally poi Stalin Prima Sally poi Stalin Visti dall'Europa gli americani •embrano altrettanti generali Eiseiihower, presidenti Truman o, poniamo, segretari Acheson. Sembra che piaccia loro stare immersi nella politica fino al collo. Sembra, dico, che nelle famiglie — fra moglie e marito, fra fratelli e sorelle o che — essi non facciano altro se non discorrere degli aiuti all'Europa, del Patto Atlantico, della unificazione della Germania, cklle elezioni dei capi di governo francesi eccetera. Non è assolatamente vero, non è neanche verosimile. Non esiste al mondo popolo che si interessi alla politica meno del popolo americano, che si interessi meno alle faccende pubbliche nel senso storico della parola e quindi, di riflesso, politiche. Interrogate un professore di scuola media americana, domandategli se conosca il nome del Presidente della Repubblica francese. Non lo conosce. Domandategli se l'Italia sia una Repubblica o una iMonarchia. Non lo sa. Domandategli se Svezia e Norvegia vivano ancora sotto una medesima corona o siano separate. Avrà dei dubbi. Non è che egli ignori queste cose perchè sia ignorante; le ignora perchè non gli interessano, perchè non fanno parte del suo mondo. Il mondo dell'americano è assai più vicino all'uomo che non alle società politiche, ai fatti umani che non ai fatti politico-sociali. Sono rari i casi nei quali l'americano degno di tal nome si interessa di fatti di simile natura; per esempio le elezioni e la guerra. Quando si tratta di eleggere il Presidente, ogni americano diventa uomo politico, dice la sua, ritrova una sua vocazione pubblica. Ma lo fa appunto perchè in seguito, avendo egli personalmente dato l'incarico a un Tale di amministrare il Paese per suo conto, egli possa disinteressarsi dei fatti sociali, politici, e fare gli affari suoi. Stalin, Stalin, Stalin. A vederli dall'Europa gli americani paiono tutti concentrati sulla « incognita russa », come suol dirsi. Niente di più inesatto. Gli americani si interessano assai più alla disavventura di una bambina d'una loro città, per fare un esempio, che non, poniamo, a una eventuale minaccia di guerra alla Jugoslavia da parte di Stalin. A questo proposito vorrei raccontare la storia di una certa Sally, di un certo Stalin, di un certo Tito e di un certo dannatissimo ladro. (Dico un certo Stalin e un ceno Tito appunto per precisare che nella storia di cui ho detto, figure per noi di cosi aspra e palpitante popolarità, hanno lo stesso peso della certa Sally e del certo ladro). Ecco praticamente di che cosa si tratta. Si tratta del fatto che alcuni anni fa, trovandomi nella veramente seria e industre città di Detroit, io non riuscivo ad avere notizie immediate nè di Stalin nè di Tito. Non che questi due personaggi mi interessassero al punto ch'io volessi averne notizie quotidiane come di parenti, no Di quei tempi fra la Russia totalitaria di Stalin e la Jugoslavia totalitaria di Tito i rapporti erano cosi tesi da far pensare che Stalin avrebbe nientedimeno fatto la guerra a Tito. In altre parole, la minaccia d'un terzo conflitto mondiale era alle viste appunto per quelle tali odiose personali faccende fra i due Duci o Fùhrer in rotta fra loro. Ebbene, nei giornali di Detroit non c'era verso di trovare una notizia esauriente nè a proposito di Tito nè a proposito di Stalin. In quei giorni le prime pagine dei giornali di Detroit erano completamente occupate dal caso di Sally, una certa Sally Porrett, una certa little Sally. Per sapere qualcosa della condotta di Stalin, o di Tito, vale a dire della guerra o meno in Europa, — e quindi in America e quindi in tutto il mondo e quindi forse addirittura nella luna — era necessario sfogliare pazientemente i giornali alla ricerca di una qualche notizictta con un titolo su una colonna, a piedi di pagina, da qualche parte. In prima pagina, come apertura di editoriale, voi leggevate per esempio: Little Sally's brace Is {olimi by 2 boys. (spiegherò più avanti il significato di queste oscure parole); e quindi l'avvertimento: « Other stories of maior interest on inside pages », le altre storie interessanti nelle pagine interne. Queste tali storie interessanti riguardavano poi affari finanziari (Financial), matrimoni (Marriages), moda (Fashion), oroscopi e infine qualcosa come Truman lains OK on office shift, vale a dire una notizia a proposito d'un successo parlamentare di Truman; ma non Stalin o Tito Dunque Sa ly Che cosa era mai avvenuto a Sally? Sally era una bambina di sette anni, bellina buona e vivace e tuttavia molto infelice per una gamba rovinata da una poliomielite o osteomielite o altro. (Questa gambettina di Sally per l'americano era assai più importante dei baffi di Stalin o delle medaglie del cosidetto eroe Tito). Con grandi fatiche e spese, il padre di Sally aveva fatto costruire da un ortopedico un certo specialissimo apparecchio che aveva consentito a Sally di andare sul suo triciclo, di camminare qualche pochino, di tenersi ritta nella vasca da bagno eccetera. In altri termini la piccola Sally non aveva al mondo cosa più cara del suo preziosissimo apparecchio ortopedico fattole costruire con enormi difficoltà dal suo babbino certo infelice quanto la sua bambina invalida. Ora ecco un bel giorno il pa dre di Sally andò a ritirare l'apparecchio al Grace Hospital di Detroit dove lo aveva portato per non so quale riparazione, lo mise nella sua automiibile, fece un giro d'affari — si fermò, per esCciteSfandoqresedmtoradddl'duuLnstpseLdetoLlu(l'i telirfncpLtsumpdcpegEtgpafinSdd(cqptlmcdtpNpagsapmcbgJdltlrbg , n a a a . a r e r e i i o , a n o n a a a o a a i n o e n o i si a a poal o a pdi o o ce er esempio, allo Spaulding Electric Co. 1350 Michigam, — e si accinse a tornare a casa per rimettere l'apparecchio alla gamba di Sally. Scnonchè era avvenuto un fatto piuttosto repugnante; era nientedimeno avvenuto che un ladro aveva rubato la gambettina ortopedica. (Non bisogna dimenticare: in quello stesso preciso periodo correva la notizia che la Russia avesse concentrato cinque divisioni d'assalto alla frontiera jugoslava, mentre il Cremlino aveva mandato una nota a Belgrado dichiarando di essere sul punto di prendere misure persuasive. Dunque da una parte avevamo la minaccia del terzo conflitto mondiale, dall'altra il furto davvero sacrilego dell' apparecchio ortopedico di una bambina di sette anni; da una parte Stalin dall'altra Sally. L'opinione pubblica americana non ebbe esitazioni di sorta, la stampa seguì l'opinione pubblica: prima Sally, poi Stalin). Per alcuni giorni non avemmo se non notizie di Sally Porrett. La bambina era disperata; priva della sua gambettina ortopedica, ella giaceva immobilizzata in letto, piangendo sconsolatamente. La madre le raccontava favole lunghissime e anche bellissime (gli americani sono maestri nell'imbastire storie meravigliose per i bambini; essi amano teneramente i bambini, le piccole Sally, per esempio), il padre le comperava libri pieni di figure colorate, i reporters fotografici dei giornali facevano scattare le loro macchine, quindi, per fare ridere la piccola Sally, fingevano di mangiarsi pellicola e lampada: tutto invano. Little Sally si rendeva ormai conto della sua incommensurabile sventura: ella era una paralitica, una zoppina, una cosa rotta, come una sedia senza una zampa, e piangeva disperatamente e diceva di voler morire. Sapeva che per costruire il suo apparecchio ortopedico erano occorsi alcuni mesi e una enorme cifra in danaro. Io seguii la « storia », fra i tanti giornali, sul Detroit Frce Press. Era strano osservare come, contro il veramente sacrilego ladro, giornali e lettori non dicessero parola; giornali e lettori facevano a gara nel seguire Sally nella sua fiabesca vicenda di dolore, ma non profferivano apprezzamenti S'i quel tale signor ladro che, indubbiamente, al posto del cuore doveva avere un pettine di ferro. (Fra l'altro non leggeva i giornali codesto diabolico ladro?). Dunque sui giornali si leggeva: «La piccola Sally ha oggi pianto quattro ore e mezzo »; oppure: « Sally ha deciso di morire entro do mani»; oppure: «Sally rifiuta la colazione»; oppure: «La cittadina di Holhnd offre la somma tale per la Costruzione dell'apparecchio dfrSally »; e simili. E Stalin? E Tino?<EJa, guerra? Nelle pagine interne si leggeva, per esempio, che Washington avrebbe fornito l'acciaio alla Ju goslavia per sostenere Tito nella sua battaglia contro Stalin. Ma agli americani non interessava: prima Sally, poi Tito. Frattanto mentre le divisioni russe cominciavano ad aggirarsi nelle zone boscose che coprono certe re gioni confinarie fra Ungheria e Jugoslavia, non so quante migliaia di cittadini di Detroit battevano la città alla ricerca della gambettina ortopedica della piccola Sally, convinti che ormai il ladro resosi conto di non poter ricavare alcun utile dall'oggetto rubato, lo avrebbe buttato via. Ora io vorrei dirvi che anche per me, a un certo momento, fu prima Sally poi Stalin. Voglio significare, cioè, che ero totalmente preso dalla vicenda della gambettina ortopedica, e che del terzo conflitto mondiale, sia pure alle porte, non mi importava più un fico secchissimo. Così che, quando una mattina, sotto una grande fotografia di Sally sulla prima pagina del Detroit Free Press, lessi: « Little Sally's Brace Is Found By 2 Boys », e cioè: « L'apparecchio della piccola Sally trovato da due bambini », ebbi quel che si dice un tuffo al cuore. La fotografia mostrava Sally deliziata, l'apparecchio ortopedico stretto fra le braccia come una bambola, un largo fiocco di nastro bianco sui capelli, al pari di tutte le bambine del mondo (ma la gambetta invalida come murata in una candida fascia gessata). Per la cronaca il fatto andò cosi: una certa sera due personcine d'età piuttosto irrilevante Robert Hall di anni cinque, abitante in 1845 Sixth, e Anthony Cerezo di anni quattro, abitante in 8099 E. Hollywood Str. — si presentarono alla casa di Sally, bussarono, fu loro aperto, un grido echeggiò nella casa. Il grido era composto di queste parole: «Sally, l'hanno trovata! », ed era stato emesso dalla bocca della madre di Sally (Riferisco la cronaca dal Detroit Free Press: «Sally, it's been found! »). Quei due bambini così mai piccini reggevano nelle loro mani alquanto sudice la gambettina ortopedica di Sally Cerca e cerca, l'avevano rinvenuta in non so qual posto, fra non so quali cespugli, in non so quale quartiere d' la città come Detroit, di oltre un milione .li abitanti. La cronaca del Detroit Free Press disse testualmente che « il cuore di Sally venne fuori dalla disperazione come un razzo », « Sally's heart carne cut of lespair like a rocker ». Prima Sally, dunque, in America, poi Stalin. Prima i fatti umani, i fatti dell'uomo, sia esso bambino, ve chio, moglie, marito, fratello, orfano o che diavolo so io A me piacciono questi americani che antepongono Sally a Stalin l'uomo alla società. (Quanto alle divisioni russe, com'è noto, non se ne fece di nulla. Stalin. Tito, la guerra, le minacce, l'inferno, tutto è lì ad attendere. E Sally cammina), Virgilio Lilli •'