De Gasperi consegna a Grosseto i nuovi poderi ai contadini

De Gasperi consegna a Grosseto i nuovi poderi ai contadini o ¬ - a i 0 o e . o l a o i i r i o spargimento di sangue e — vorrei aggiungere — senza sacrificio personale >. « Avremmo potuto lasciare che l'evoluzione della proprietà si compisse spontaneamente. Non l'abbiamo voluto. Non l'abbiamo voluto perchè l'aumento della popolazione, la disoccupazione divengono questioni pressanti che si pongono non soltanto in termini economici, ma in forme sociali. Si tratta di un adeguamento della struttura sociale. Senza una revisione del concetto della proprietà terriera, senza l'adozione di misure perequative, tutte le forze negative si svilupperebbero fino a sconvolgere la situazione in modo tale che la democrazia non potrebbe essere più salvata. < Abbiamo riflettuto a lungo. Abbiamo ascoltato il parere di tecnici. Abbiamo misurato H passo alle possibilità finanziarie. Poi abbiamo iniziato la riforma, che per noi rappresenta un atto di fede e di costanza, ma senza speculazione alcuna. I problemi della famiglia e della casa ci hanno spinti a quest'atto. Se si dimenticano questi problemi si diviene facilmente schiavi della dittatura. Noi abbiamo un'altra convinzione: non esiste progresso senza vera libertà. Senza libertà non esiste possibilità di vita. La nostra meta è dunque: famiglia e casa >. De Gasperi ha concluso rivolgendosi direttamente ai ' I contadini che lo ascoltavano -1attenti' Ad'essi'ha detto che a j saranno aiutati nel loro lavoro ma che occorre acquistare una capacità tecnica insieme e j a i, e è o rte too . i-1 ™ e a a spirito di sacrificio. Lungo cordiale è stato l'applauso. La folla di coloni ha poi sciamato per le vie di Grosseto. Nel pomeriggio, famiglie intere, come avviate ad una fosti, si sono recate sui terreni sui quali ormai esercitavano un diritto di proprietà. Era una semplice ricognizione in attesa del lavoro che inizierà domani. De Gasperi è riparato per Roma nel tardo pompr'srdopo avere inaugurato la nuova sede del suo partito. d. m. De Gasperi consegna a Grosseto i nuovi poderi ai contadini Un'altra tappa nella riforma agraria: 1115 ettari a 178 capi-famiglia • Il discorso del Presidente: " Non arretreremo nel nostro lavoro; e sarà una rivoluzione pacifica, legale, democratica, (Dal nostro inviato speciale) Grosseto, 19 marzo. Nove mesi fa, trovandosi a Grosseto, il Presidente del Consiglio on. De Gasperi diede l'annuncio che anche in Maremma la riforma agraria si sarebbe fatta. Passò poco tempo, giunse il dicembre e l'Ente Maremma incominciò a distribuire le terre nel Grossetano e nel Viterbese. Erano terre buone, servite di strade e di acque, preparate da tecnici esperti. Utlù promessa mantenuta T, r . ' , II presidente del vitale orga-nismo di riforma e bonificaagraria, che prende il nome diMaremma e Fucino, sen. Giù seppe Medici, ha ricordato stamane, nel teatro Industri di Grosseto, la promessa del presidente del Consiglio. Che quella promessa era stata mantenuta lo dicevano molte cose: l'aria di festa in città, le bandiere, gli striscioni e i cartelli che inneggiavano alla terra, che ringraziavano per la terra, i contadini già proprietari affluiti nel centro agricolo speranzosi in altre buone notizie, i neo-proprietari con le loro famiglie assiepati nella platea del teatro in attesa del sospirato pezzetto di carta, del decreto, che li avrebbe affrancati dal bracciantato e dalla mezzadria. Dopo il sen. Medici ha parlato il Ministro dell'Agricoltura Fanfanl che ha detto: «Contadini maremmani, noi siamo decisi a portare in fondo la ri¬ forma agraria. Vogliamo au | meritare l'esercito dei proprie i tari con una rivoluzione pacifl- ,ca capace di consolidare l'ordii ne e ia pnce nei paese. Per la jflne dell'anno saranno pronti i 1 piani di esproprio per 800.000 ettari; 180.000 ettari sono già stati espropriati; 48 mila sono già stati assegnati e alla fine di aprile saranno settantamila. Tutte queste cose noi faremo in Italia. Ricordatevi della promessa fatta l'anno scorso dal Presidente del Consiglio in questa città e giudicate >. Poi i contadini hanno ascoltato De Gasperi che era attorniato anche dal ministro Pacciardi, dal segretario del partito democristiano on. Gonella e da molti senatori e deputati. Il Presidente del Consiglio era giunto in teatro verso la fine della consegna dei certificati che venivano estratti da un'urna (1115 ettari divisi in 60 poderi e 117 quote per 178 capi-famiglia, e poiché gli aspiranti a questo sorteggio erano 269 bisognava vedere ' volti deludi di coloro che do-vranno, ma per poco, ancora attendere). De Gasperi ha voluto distribuire personalmente gli ultimi dieci certificati, ha parlato coi nuovi proprietari, si è congratulato. // discorso del Presidente Quindi s'è avvicinato ai microfoni e ha detto: < Perchè dovremo interrompere questo lavoro iniziato con tanta fortuna? Non vediamo già i frutti di questa riforma? Dunque non arretreremo. E' stato detI to che la riforma è una rivoluzione. Sì, ma una rivoluzio ne pacifica, legale, democrati-ca. Una rivoluzione che deve raggiungere il suo fine senza

Persone citate: De Gasperi, Gonella, Pacciardi

Luoghi citati: Grosseto, Italia, Roma