Abbandona il marito e tre figli per fuggire con il giovane amante

Abbandona il marito e tre figli per fuggire con il giovane amante Abbandona il marito e tre figli per fuggire con il giovane amante Lascia il più piccolo dei bimbi malato all'ospedale - Lo scorso anno aveva già abbandonato il tetto coniugale vendendo tutto il mobilio I carabinieri di Chierl stanno attivamente ricercando una giovale donna che per la seconda volna na lasciato 11 tetto coniugale. abbandonando, oltre al marito, tre figli in tenera età: un bambino di sei anni, una femminuccia di tre e un neonato di sei mesi. La sciagurata è tale Giannina Piovesan di 25 anni, veneta, ma da molto tempo residente nella nostra città ove si era trasferita dal paese natio per trovarsi un posto di cameriera. Il marito. Ismaele Loviccio, di 30 anni, leccese, nel 1946 era a Torino e prestava servizio militare: conosceva la Piovesan, se ne innamorava e la sposava appena congedato. I due si stabilivano a Chicri ove il Loviccio cominciava ad esercitare — e con buoni frutti — il mestiere di venditore ambulante. Nascevano i bambini e in tutto questo tempo il contegno della donna era — o almeno sembrava — corretto. Dopo la nascita dell'ultimo figlio, improvvisamente, scoppiava lllllllMllllllllllllllllllllllllillllllllllllllllllllNIItll la bomba. Il Loviccio andava via per affari e quando ritornava, restava allibito, sulla soglia di casa, senza flato: l'alloggio era vuoto, la moglie non c'era, 1 bambini non c'erano, i mobili non c'erano: le stanze erano silenziose e vuote. Disperato il Loviccio si recava dai carabinieri e segnalava il fatto. I militi, aperta un'inchiesta, stabilivano che la Piovesan era partita con un giovanotto di Cliieri, col quale pare aveva intima relazione da molto tempo, portandosi dietro mobili, masserizie e figli. I carabinieri, dopo pochi giorni rintracciavano la donna a Santena: il marito, per amore dei bambini, perdonava e il nucleo familiare, alla meglio si ricostituiva. Il maresciallo diffidava la Piovesan: se non si fosse comportata da buona moglie, avrebbe proceduto senz'altro al suo arresto. La donna prometteva, ma purtroppo le sue erano false promesse. Alcuni giorni or sono il neonato s'ammalava e il medico, per llIIIIIIIIIIIIIllllllllllllllllIIIIItllllllllllllllllllllll prudenza, ne ordinava il ricovero all'ospedale Amedeo di Savoia, nella nostra città. La Piovesan, un mattino, col bimbo e la piccola di tre anni, scendeva In città. A mezzogiorno il marito non la vedeva e non la vedeva nemmeno nel pomeriggio. Verso sera compariva la sorella della Piovesan, tenendo per mano la bambina: — L'ha lasciata a me. Ha detto di aver consegnato il piccolo alle suore dell'ospedale. — E lei? — Disse che doveva partire... Lo sventurato marito si rivolgeva nuovamente ai carabinieri e i militi potevano accertare che per la seconda volta la donna — dimenticando di essere madre di tre figli e di avere un bambinello di sei mesi, ammalato, in ospedale — se n'era andata con il suo amante.

Persone citate: Giannina Piovesan, Piovesan

Luoghi citati: Santena, Torino