Cinema-Musiche

Cinema-Musiche Cinema-Musiche ALL'ASTOR: / dannati. -( a I < dannati » sono quei tedeschi che nel 1944, quando la sconfitta della Germania appare ormai Ineluttabile, accettano di collaborare con gli alleati, dal quali sono stati fatti prigionieri. Accettano di scendere con 11 paracadute oltre le linee tedesche, di raccogliere informazioni nelle retrovie della Wehrmacht, e di trasmetterle o di portarle agli alleati, attestatisi sul Reno. Tipico film dì spionaggio, quindi: che però si distacca dai suoi soliti colleglli. Anzitutto vuole dellneare una vera e propria crisi di Coscienza Un giovane soldato hitleriano è ormai giunto a credere che la salvezza del suo Paese sia nella sua sconfitta. Più presto questa verrà, e più sarà benefica. Si decide pertanto ad offrirsi come informatore, farà tutto quello che potrà. Questa crisi si inserisce in un più vasto quadro, lo stato d'animo di altri numerosi prigionieri tedeschi, tutto un coro Individuato in accenti singolari, che danno, sia pure molto di scorcio, la visione di un popolo battuto, ma non mortificato, avvilito ma non finito. In questi toni esatti e molteplici è uno dei meriti più evidenti e m»no facili del film; 11 quale ne ha un altro che, se fosse stato compiutaniente felice, ci avrebbe offerto pagine memorabili. Il soldato che è rientrato nel suo Paese per fare la spia, non è una pellaccia, un energumeno, un deciso a tutto, un predestinato all'avventura; ma è un biondino, un Infermiere di sanità, un povero soldatino qualunque. E come tale si comporta, soprattutto di fronte agli altri tedeschi che ritrova, fra I quali deve fingere la sua piccola e tremenda commedia, fornito come è di documenti ineccepibili. Non si dimostra un eroe, non potrà mal esserlo; e se i suoi Istanti di smarrimento, le sue incertezze, e anche I suol terrori, fossero stati più analizzati e approfonditi, questo esile personaggio sarebbe stato significativo come pochi, povera festuca in balla di quella atroce tempesta. Ma, anche come qui appare, questa figura è convincente, e dà la nota più viva a un film robusto e coerente, con rievocazioni ambientali impeccabili, tutte in un grigio desolato, fango e neve, rovine e neve, poveri paesi già percossi a morte e che lo saranno ancora, sempre di più, fino all'aprile del '45. In tale compattezza sofferta si rivelano allora maggiormente alcune strane incongruenze; ma sono piccole cose, In questo che è certo uno del migliori film firmati dal regista di Mnyerlino e de La fossa dei serpenti. tsdpgvevdsz

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