Tramali e Eisenhower di fronte di Gino Tomajuoli

Tramali e Eisenhower di fronte JDOfO 1*32 ELEZIONI DEIm NEIV BA.MPSH.MR.E Tramali e Eisenhower di fronte Il generale dovrà combattere anche l'organizzazione elettorale del senatore Taft - Battaglia al Senato per gli aiuti all'Europa - Le commesse all'Italia - Ordinazione di autocarri all'industria torinese (Dal nostro corrispondente) \alWashington, 13 marzo, 'loPrima delle primarie del New Hampshire, il dovere di soldato imponeva ad Eisenhower di non partecipare alla campagna elettorale, anche correndo il rischio di compromettere colla sua assenza dalla lotta politico l'esito di quella prima rivelatrice prova delle aspirazioni popolari. Ora, il suo dovere di soldato e di cittadino gli imporrebbero di ritirarsi dal servizio militare attivo, perchè non può essere ad un tempo il comandante supremo delle forze alleate ed un attivo candidato alla presidenza degli Stati Uniti ed alla guida di un partito politico. Chiara indicazione Egli dichiarò tempo fa che non avrebbe c mai chiesto al presidente Truman di essere richiamato » da Parigi. Ma, affermano oggi i suoi sostenitori, il suo nuovo dovere trascende, ormai ogni sua precedente dichiarazione. Egli non è più solo un generale popolarissimo e venerato dalla maggioranza dei suoi concittadini: è il loro candidato preferito. Egli ha avuto dai votanti del New Hampshire quella '« chiara indicazione » dei sentimenti popolari che aveva posto come condizione per accettare la designazione a candidato repubblicano per le elezioni di novembre. Il suo dovere è ora di tornare negli Stati Uniti, di sfruttare il successo iniziale e sventare i piani di riscossa di Taft e della potente macchina elettorale repubblicana che Taft indubbiamente controlla. Già al Senato ed alla Camera si sono presentate richieste perchè il generale venga richiamato a testimoniare sul programma di aititi economici che quest'oggi Acheson, Harriman, Lovett e Bradley hanno cominciato a difendere davanti alla commissione degli esteri del Senato e se la manovra riuscirà l'occasione potrebbe essere sfruttata per convincere Eisenhower a dimettersi dalla carica di comandante stipremo senza attendere che proprio Truman, suo diretto concorrente ormai, lo richiami in patria. Gli stessi sostenitori del ge-\ iterale però si oppongono alla] chiamata per questo scopo. Se-| condo Taft e l'organizzazione* repubblicana che egli domina in quasi tutti gli Stati del centro, nulla indica che Eisenhower abbia avuto dagli elettori repubbicani quel mandato plebiscitario che egli attende. La sconfitta subita da Taft nel New Hampshire è preoccupante, essi ammettono, perchè può ingrossare le file di Eisenhower colla adesione dei molti incerti ed indipendenti, ma non è affatto sicuro che gli elettori delle altre dodici elezioni primarie, che avranno luogo fra il 18 marzo e la fine di giugno, sconfessino Taft ribellandosi agli ordini di partito. Sarebbe un grave errore pensare che la piccola elezione del New Hampshire abbia tolto a Taft ogni possibilità di ripresa. La elezione di martedì ha solo dimostrato che il movimento prò « Ike » può essere trasformato in partito politico; ma questo lavoro è ancora da fare mentre la macchina repubblicana di Taft è già solidamente in possesso di molti Stati. Il Presidente attende Eguali riflessioni si fanno sulla imprevista vittoria di Kefauver su Truman. Il Presidente ha subito una sconfitta assai dura, ma la vittoria del senatore del Tennessee è attribuita più allo scontento delle masse democratiche contro Truman e la sito amministrasione che ad appoggio reale per Ke fauver. Truman, si nota, ha offeso gli elettori del New Hampshire sostenendo che le primarie sono elezioni senza vera itnportanza (specchietti per le allodole, disse ad una conferenza stampa) e rifiutando dapprincipio di parteciparvi e in seguito, dopo che i capi del partito gli avevano assicurato di esser certi di infliggere al rivale sodatore Ten nesee una sonora vconfitt" »■» tiut-'iiilo di tenere roitii-i Le conseguenze erano i«u soneecealpreslaprMsimsiblriEsicopoinria imadcrmsicredsovsatrnehotolaesl' qugidiglselaripnapntrinleunl'vSgl'tminariemStccdsrntmnSmtsrrstcrcprovrbMcegstdromtrscdtabili, ma non si ripeteranno ini M altre primarie. Truman è un lottatore accanito e l'insucces- \ ] | * a a a so del New Hampshire lo spronerà ad impegnare le sue fore e la sua autorità per vincere le altre primarie. Quanto alla designazione a candidato presidenziale egli può sempre esigere che il suo partito gliela conferisca, anche se tutte le primarie gli saranno contrarie. Ma nessuno sa che cosa il Presidente intenda fare; probabil mente egli vuole attendere l'esito di altre primarie repubblicane prima di decidere se ripresentarsi o no. Se infatti Eisenhower dovesse affermarsi come sicuro vincente delle convenzioni, e cioè avere serie possibilità di essere poi eletto in novembre, Truman non si riprescnterà; ma se fosse Taft a guadagnare terreno è molta improbabile che Truman lasci a Kefauver il compito di'difendere le sorti del partito demo* cratico. Gli stessi oppositori di Truman ritengono che la sua posizione fra gli elettori democratici è ancora « formidabile » ed anche Kefauver ha ammesso che le sue prospettive di vittoria finale sono ancora assai incerte. Lo sono, fra l'altro, perchè il Senatore del Tennessee come il generale Eisenhower sono ambedue sostenitori dichiarati e convinti della continuazione della politica estera e difensiva iniziata dall' amministrazione Truman e questa posizione non potrà giovar loro quando le loro candidature saratmo dibattute negli Stati ove più forte è il risentimento contro l'Europa ' e la politica di maggiori spese richieste dal finanziamento dei programmi di assistenza eco nomica e militare. Eisenhower. tuttavia, ha una autorità morale ed una competenza tecnica'che Kefauver non gode e potrà quindi controbilanciare l'avversione che incontrerà in avvenire su quelle questioni elettorali. Ma sarà una dura battaglia. Se ne sono avuti oggi i preliminari coll'inizio della discussione, davanti a tre commissioni del Senato riunite, delle richieste governative per gli aiuti all'Europa. mnrrparccisptcctpvzpssLate da un pubblico eccezional-1 mente numeroso (e che 7ia!inaspettatamente salutato coniapplausi l'arrivo del segreta- irio di Stato Acheson), si sono!L'asta delle forniture Le udienze, che sono segui- iniziate con una eloquente esposizione di Averell Harri- i man, direttore della Mutual ' Security Agency, che ha teM. j tato di convincere i senatori] che gli aiuti alla Europa *o«o comprati ai reali bisognit de, Paesi riceventi e garante|scono prima di tutto gli interessi difensivi degli Stati Uniti. Gli è succeduto Acheson che non solo ha ripetuto che ogni taglio alla richiesta di sette miliardi novecento milioni danneggerebbe la difesa degli Stati Uniti oltre quella del mondo libero, ma ha esplicitamente dichiarato che nessun Governo europeo può faro sacrifici finanziari maggiori di quelli ora approvati dai singoli parlamenti. < Voler pretendere che facciano di più, causerebbe la rovina delle loro economie ed avrebbe ripercussioni economiche sociali e politiche che ci impedirebbero di raggiungere quegli obiettivi di sicurezza che invece ci proponiamo di garantirci ». Più efficace ancora è se»h-|brato Bradley Capo di Stato 'Maggiore delle forze armate i che ha indicato, voce per voce I e nazione per nazione, come gli aiuti americani saranno spesi dimostrando che, dopotutto, il costo del programma di assistenza americana al riarmo degli alleati assorbe ora poco più del'costo di un mese della ultima guerra. Harriman ha insistito soprat tutto sulla necessità di asstcu-1 rare ai Governi ed alle indù- j strie europee materie prtme e contratti per aumentare la prò- dnzioni bellica mropea. Sii qui sta ■■spello del pio-,ninma negli ambienti detta ni M.S.A. (organizzazione econo-l mica del Patto Atlantico), si nota, in relazione alle dichiarazioni di Drapcr, che occorrerà ancora qualche settimana prima che il meccanismo delle aste per la fornitura di materiale venga messo in moto e le conseguenti ordinazioni americane arrivino alle fabbriche italiane. Si pensa qui che questi primi contratti hanno importanza più per servire a mettere in moto il meccanismo complesso e poco chiaro delle commesse che per la loro attuale entità — che potrà complessivamente arrivare, fra il venti per cento riservato senz'altro all'Italia, l'addizionale partecipazione ad altre aste assieme alla Germania ed ai Paesi del Benelux, le costruzioni navali per venticinque miii07ii di dottori e le costruzioni automobilistiche, a superare i sessanta o settanta milioni di dollari. Quanto alle costruzioni automobilistiche »i annuncia che ordinazioni per la costruzione di circa cinquecento autocarri annulli munii illuminili immi pesanti sono senz'altro riservate all'industria torinese. L'ordinazione è stata voluta direttamente dalle maggiori autorità militari americane, sia in Europa che negli Stati Uniti, « per dare all'industria italiana una prova di incoraggiamento e di fiducia anche in un momento particolarmente difficile per quella americana ». Interventi altissimi, partiti da Napoli, da Parigi e dal Pentagono sono stati infatti necessari per convincere alcuni settori dello schieramento sindacale ed industriale americano che la piccola ordinazione passata all'industria italiana non aggraverà la pesante situazione determinatasi da qualche mese nel settore automobilistico americano. Ma ci si dichiara da altra parte sicuri che appena la congiuntura sfavorevole che pesa su Detroit sarà superata, si farà ricorso molto più largamente al contributo dell'industria automobilistica italiana. Gino Tomajuoli llimi iiiimiiiimii llimiimiiiiill