"Bellissima" di L. Visconti, al Corso

"Bellissima" di L. Visconti, al Corso — SULLO SCHERMO =- "Bellissima" di L. Visconti, al Corso Luchino Visconti si rivelò con Ossessione (1942), che do veva essere la prima parola di quello che sarebbe stato 11 nuovo cinema italiano; e si affermò con La terra trema (1948), apparso nella sua edizione originale soltanto alla Mostra di Venezia (fu poi malamente ridotto a poco più di una metà). Da allora un tempo non breve doveva trascorrere perchè questo interessantissimo regista ci desse 11 suo terzo film. Accarezzò e ab- bandonò più di un disegno; al decise infine a colorirne uno che qua?! deliberatamente ignora i toni cupi di Osses- sione e la raffinata complessi- tà de La terra trema. Il Visconti si è avvicinato a tim- bri popolareschi, vernacoli; sidirebbe che, aiutato da una eccezionale interprete (Anna Masnani), e forse da lei sog- Stogato, abbia voluto soltanto propotente ritratto di una popolana Un ritratto vivido, esuberante, visto in funzione di prisma, riflettente con le sue sfaccettature un momento e un ambiente. Chi è mamma, come ce ne sono tan te nei rioni popolari delle nostre grandi città; ma è una madre che selvaggiamente desidera per sua figlia, per la Maddalena ? E' una giovane questasua bambina, una sorte ben diversa da quella che a lei è toccata. E, data la voga degli <enfants-prodige » sullo schermo, e la voga del cosiddetti film neo-realisti, che di un povero operalo fanno per qualche settimana un attore, Maddalena ha deciso che la fortuna della sua bambina sarà nel farla diventare una minuscola diva del cinema. Ma è una povera bimba qualunque, gracile, timida, sparuta; è < bellissima » soltanto per sua madre; che ne è sempre più Invasata. Quella bimbetta è la sua speranza, è la sua scommessa. Su di lei ha puntato tutto; e per lei tutto dovrà riuscire. La prende per le braccine, per le spallucce; e come a ipnotizzarla le Intima: < Nini, tu la devi fa', l'attrice ». Quella, poverina, risponde come può a sarte e a parrucchieri, a lezioni di danza e di recitazione, che Maddalena le infligge a costo di qualsiasi sacrificato ripiego. I pochi risparmi sfumano, piccoli ricatti attendono l'Ingenua; e la molla che dà l'avvìo al fllm è nel concorso per una piccola attrice, che aduna una folla d'aspiranti a Cinecittà. Una trovata ben degna di Zavattinl; e si sarebbe prestata a tutta una vera e propria rivelazione di alcuni ambienti cine- ! mitografiel romani. Il Viscon- j ti, questa evidente tentazlo ne. l'ha respinta. Ciò che del nostro mondo cinematograficoqui si vede non è molto di più di quel che ne veda o ne scorga Maddalena nei suol contatti con Cinecittà. Questa1 rimane un mito, un popolare- 'seo Eldorado, dove a ehlun- ò |que, se fortunato, è facilissl a 1 i a a i 1 mo fare milioni. Il cinema di Sunset Boulevard è tutto un mondo amaro, visto nel suo ieri, nel suo oggi, e forse nel suo domani; il cinema di Bellissima è uno specchietto e un pretesto. Perchè è quello che è 11 cinema per Maddalena, e per infinite altre sue colleghe. Allora il ritratto di Maddalena vuole come suo sfondo più necessario il rione dove Maddalena vive con Spartaco, il - suo erculeo e bonaccione mal (rito; e in questo ritratto è il o valore e sono 1 limiti del film, e Parecchi episodi appa ono sà- Pdt e nervosl (dall'Ingresso - delie mamme a Cinecittà al l'idillio in riva al fiume); altri episodi, invece, sono troppo sti - patl quft,,i ridondanti, e quelii)0 risolutivo del film, anche se a formalmente risolto, non ha la a i intima convinzione che dovreb-lbe avere. Qua e là non giova o | un eccesso vernacolo, una ti- i pizzazione quasi caricaturale, e e a a e in un vociare quasi rmplaca! bile ; e un contrappunto abile e brulicante, di Intenzioni sottili e di riuscite di un'evidenza |ora potente, ora sommarla, costituisce la più vera fislonoa!mia del terzo fllm de, visconti: in apparenza semplice e dialettale, in realtà dettato da un vasto, umanissimo tema: le grandi delusioni della piccola gente. E se questo tema è spesso risolto in episodio o In n ! aneddoto, ciò è perchè il raffi- è o i r e, a aia ; r e a oe e : e cdi e si ta è a a a ae- nato Visconti ha temuto d'ab bandonarvisl, ha diffidato di commozioni più vaste, di più diffuse e profonde amarezze: strano ritegno, per chi aveva avuto uno sguardo ben fermo in Ossessione, un molteplice Impegno ne La terra trema. La bravura di Anna Magnani è qui pari a quella delle sue apparizioni in Roma città aperta o ne L'onorevole Angelina; con toni talvolta più approfonditi, e con un'abilità talvolta persino eccessiva, In momenti che, evidentemente, hanno trascinato anche il suo non facile resista. m g. IL CANE DELLA SPOSA, di fi. Beck (Autor) — Tutto, persino la camicia, era già stato detto della sposa; mancava 11 rane. Riempie con garbo la lacuna questo 4 Behave Yourself v sceneggialo e diretto da George Beck:. un giallo comico che vede due sposlnl. lui detto «passerotto» e lei « deci ». alle prese con una suocera coi flocchi, ma più ancora con un infernale cagnolino capitato In famiglia per vie traverse e vezzeggiato dalla moglie che lo ha creduto un regalo del marito per l'anniversario delle noaze. La bestiola apparteneva invece a due gangstera che. dopo averlo ammaestrato, so ne servivano per certe loro losche commissioni; costoro mettono un annuncio sul giornale, Il maritino si reca In tutta segretezza al re capito segnalato, e ci trova il primo( di una lunga serie di morti. La suocera che velenosamente n- \ i'^V.*'J5 tV,0^'.!L','.'Ila uh(> non ?' oel o di e ol a e- ,. n-isivita a misura. raccapezza, il marito che si seal mana per strigare la matassa darne il bandolo alla polizia, il cane che fa dispetti e confusione. Il filmetto è abilmente alimentato e trova la fine senza palesare stanchezza. Shelley Wlnters è. spiritosam nte spigliata, ma meglio ancora di lei vien fuori il lapido Earlsy Granger, ottimo T>«r indile*

Persone citate: Anna Masnani, Anna Magnani, Autor, Beck, George Beck, Granger, L. Visconti, Shelley Wlnters, Visconti

Luoghi citati: La Maddalena, Roma, Venezia