L'avventuroso passato dell'uomo crocifisso

L'avventuroso passato dell'uomo crocifisso ERA RITENUTO UNA SPIA L'avventuroso passato dell'uomo crocifisso Firenze, 27 febbraio. Sulla paurosa avventura del giovane Ottorino Mei, di 26 anni, aggredito, percosso a pugni bastonate e a mezzo di sacchetti di sabbia e legato, infine, in croce con del filo di ferro ad un vecchio castagno, nei pressi di Massarosa, si apprende che l'aggredito, le cui condizioni sono sensibilmente migliorate, tanto da essere posto fuori pericolo, ha fornito alla polizia interessanti particolari circa il movente dell'aggressione. Ottorino Mei fino a qualche anno addietro sembra non fosse proprio uno stinco di santo. Subito dopo la liberazione, infatti, ebbe a che fare con la giustizia in seguito ad una rapina a mano armata. Fu tratto in arresto e riportò una condanna a sette mesi di reclusione. Nel 1946 una villa veniva svaligiata sul Monte Pitoro e la refurtiva veniva ritrovata in una capanna ove il Mei abitava. Arrestato, disse di avere ricevuto la roba da due sconosciuti con l'incarico di venderla. Processato, venne condannato a sei mesi di reclusione. Una volta uscito di carcere, il Mei veniva fermato dai due Individui che gli avevano affidato la refurtiva, schiaffeggiato e diffidato a tenere la bocca chiusa se non voleva mettersi nei guai. Il Mei si guardò bene dal parlare con chicchessia della faccenda e, per qualche anno, non ebbe notizia dei misteriosi personaggi. Senonchè, quindici giorni fa, mentre era a Viareggio e stava parlando con un carabiniere suo amico (il Mei si è messo da tempo a condurre vita onesta, commerciando in stracci e ferrivecchi), rivide i due, che lo avvicinarono ripetendogli l'intimazione di non ! parlare, pena rappresaglie gra'vissime. Il Mei promise. Senonchè nei malviventi si era evidentemente formata l'idea che il loro excomplice fosse divenuto un confidente della polizia, cosicché decisero di dargli una lezione di cui si ricordasse. Lunedi scorso, essendosi recato a Viareggio per farsi estrarre un dente, il Mei fu di nuovo avvicinato dagli scono sciuti e invitato a recarsi alle 20 nel paese di Montigiano, perchè avevano delle Importanti cose da comunicargli. Il Mei si recò all'appuntamento, ma i due non si fecero vivi. Si trattenne allora in paese e, verso le 23,30, si incamminò per far ritorno a casa sua. Fatti un centinaio di metri, e mentre si trovava in località assolutamente solitaria, 11 Mei vide spuntare da dietro un palo telegrafico uno dei suoi due misteriosi amici. Questi lo invitava ad avvicinarsi a una Fiat 1100 nera che si trovava ferma poco distante, dove era il secondo Individuo. Il Mei veniva perquisito e nel portafogli gli fu rinvenuto un permesso rilasciatogli tempo fa e firmato da un maresciallo dei carabinieri. Questo bastava perchè il dubbio che si trattasse di un informatore della polizia divenisse certezza. Per ora nessun fermo è stato operato. Sembra infatti che il Mei non abbia voluto, almeno fino a questo momento rivelare il noma del suoi aggressori.

Luoghi citati: Firenze, Massarosa, Viareggio