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La centenaria di Volpiano La centenaria di Volpiano A Volpiano si sono svolti solenni festeggiamenti in onore di una centenaria: si tratta della •ignora Maria Cristina Cicorelli vedova Vallino che ha toccato il grande traguardo. In tale occasione essa, alla mattina, è uscita dalla sua abitazione di corso Regino Margherita 44 e accompagnata dai suoi due figli e dai numerosi nipoti ha varcato la soglia della chiesa parrocchiale ove è stata celebrata una messa solenne. La chiesa era addobbata di velluti e di fiori come per uno sposalizio. La signora Vallino ha compiuto cent'anni in piena lucidità e vivacità di spirito: benché, purtroppo, da oltre tre anni, sia quasi cieca (e la sua cecità è dovuta al lungo lavoro al telaio, protrattosi per quasi eettant'anni). Abita nella casa costruita da suo marito morto venticinque anni fa, assieme al figlio maggiore Giacomo, e alla nuora Maria. La sua stanza è al pianterreno e non è un ambiente caldo: ma la signora non ha mai voluto la stufa, nemmeno nei giorni più crudi dell'inverno. Mangia di buon appetito, Si veste da sola e quotidianamente esce in cortile dove una corda fissata al muro le permette di compiere una passeggiata. E' appassionatissima della musica. Sono contenta di essere arrivata ai cent'anni — ci ha dichiarato con candida ingenuità la vecchietta — e spero di poter farcela sino al 1953. — E come mai? — Perchè nel 1953 ci saranno le elezioni e m'hanno detto che per allora, sarò la più vecchia elettrice d'Italia. Ma la più stupefacente rivelazione è che la si^no^a, dal 1872, non s'è mal mossa da Volpiano. Nel 1872, aveva vent'anni, si recò due volte a Torino, naturalmente a piedi e si ricorda ancora che il lungo viaggio le procurò una fame terribile e che per calmare questa fame si comperò moltissimi dolci. — Non posso dire di essere stata infelice — ha concluso la signora Vallino — eccetto che per la morte di mio marito non ho mai pianto. Non sono stata mal malata. E conto di tirare avanti ancora per parecchio tempo.