A colloquio con il difensore di Antonio Antonucci

A colloquio con il difensore IL PROCESSO BELLEKTAKII DURERÀ' POCHI GIORNI A colloquio con il difensore " E' l'unica cliente che non abbia mai chiesto come andrà a finire il dibattimento „ Atona e sfocata non riesce neppure a sognare - La P. C. concederebbe all'imputata la "nèvrosità isterica,, ■ -L'accusa di "volontarietà nell'uccidere,, come premessa al suicidio (Dal nostro inviato speciale) igComo, 5 febbraio, \acLa signora Caroselli Pia, deisfu Romeo e di Jannamorelli qNazarena nata a Sulmona il\ qSO gennaio 1916, maritata con cBellentani Lamberto, é impu-\gtata di avere esploso, verso le \m?,!LeJLdeLÌ6„ ?e7ttembre tWAcun coipo di pistola contro Sac- ■ chi Carlo, cagionandone la morte e con l'intenzione di cagionarla. Ultimate tutte le formalità istruttorie, con almeno 8 volumi di carta dattilografata, il relativo processo avrà inizio il 4 marzo di quest'anno, in coda a una sessione normale di Corte di Assise che com- msdGlea.c <» we u. ««.«e une con»- gS^SS^ST rSEftAe e i a i l sedici militi fascisti congiurati in azione di truffa, che prende in esame l'avventura di un povero vecchio invaghitosi di donna non sua, con il corollario della donna che si accorda con il proprio marito per ricavare un utile dal suddetto invaghimento. Io non so fino a quale punto i processi accennati interessino la pubblica opinione di Como ma so, per averne chiesto a parecchi, che, giunto al suo ultimo capitolo, il caso di Pia Bellentani non appassiona moltissimo. Innanzitutto, se consideriamo il dibattimento dal punto di vista spettacolo, gli mancherà il numero essenziale, cioè la protagonista del dramma, la titolare. Sila è pur sempre ammalata (nell'ultimo mese ha diminuito di altri due chili) e le visite fiscali in proposito l'hanno giudicata < intrasportabile > da Aversa a Como < senza grave pericolo »; a parte ciò, ella non sarebbe comparsa ugualmente in giudizio, come gliene dà diritto rarglsdmpaatgtclnmdtla legge, se lo desidera. Inol-1 ialsccgclmtre, sono ormai note nei mi-1 dnimi particolari.(pettegolezzi iCOTTI JÌVGSXJ 16 CO.USG tGTTIOZG) immediate e intermedie della tragedia; è noto, per le più sottili analisi, il carattere apparente e reale dei personaggi principali; ne ci troviamo di fronte a un garbuglio giuridico che permetta eccessive sorprese sull'esito del dibattimento. Dell'intera matassa, non resta confuso che qualche ultimo filo: troppo poco per creare una passione di folla. I doni del marito Che la signora Pia Bellentani non compaia assolutamente al processo, mi è stato confermato in termini indubbi dal suo di entre^ Angelo Luzzani *Egli è rigidamente muto su\tuito ciò che concerne la causa di cui è' protettore, mutismo che non hanno incrinato messaggeri speciali venuti dai Paesi anglosassoni, dalla Francia, dalla Svizzera e dalla Oreeia, per tacer dell'Italia ma che, su questo particolare, ha creduto di poter rompere. La signora Pia Bellentani non ha mai pensato di presentarsi personalmente al giudizio degli uomini. Senza superbia, ma come risultato di una ferma opinione personale, ella ha concluso che, della propria condotta, ella deve rispondere soltanto a Dio, a suo marito e alle due figlie (12 e li anni), gli altri non c'entrano. € E' l'unico cliente — mi dice il Luzzani — che non mi abbia mai chiesto come andrà a finire il suo processo ». Verrebbe fatto di pensare che, per lei, tutto sia già concluso con il colpo di rivoltella del 16 settembre, e che il suo viaggio terreno continui in una specie di nebbia pesante, itinerario naturale per arrivare alla stazione ultima che è la morte. Di solito àtona, sfocata di qualsiasi personalità nella sua divisa di reclusa, ella trascorro la maggior parte del tempo \attunga?a ^ lett0 senza nem. o \ men0"sognaro. I sogni non me =rt{ano nuUa vhanno troppo 'ingannata. Non è vero che la ossessioni il pensiero dl incontri con estranei, specialmente fotografi: non gliene importa nulla nemmeno di loro, e, d'altronde, nessuno è mai riuscito ad avvicinarla, nemmeno con il teleobiettivo, eccezion fatta per il marito, le figlie, la madre, i fratelli e l'avvocato difensore, purché nei termini del regolamento carcerario che non soffre eccezioni per lei. Le , a i a e o a recenti fotografie comparse neijiomaH sono ricavate dai do-cumenti annessi alla perizia psirhiatrica Saporito Preda. Atonia, dunque. Nel primi igiorni, la interessava Ibsen, v\adcsso nemmeno lui. I suoi oc-ìechi, semispenti, s'illuminano diltsta, almeno per un po', solo quando eUa abbraccia le figlie \ quasi spasmodicamente o se, come in questi giorni lg g{un! \ge un regalo dol ^to fmica \molto appena un vaaetto di Acrema per provvedere a una ■ lc<pnnmalattia della pelle che le si tsfalda in jquamette), indizioj cltecrrdi un perdono generico. Gli estremi del processo Rotto il mutismo tradizionale, ho chiesto al Luzzani un anticipo, magari vago, sugli ar- gomenH che porterà la difesa. A rnut^no/ritornato, sii pu- a l , a ; re addolcito da un sorriso i amabile. E' però, se conside- fem,mriamo la situazione alla stregua di una partita a scacchi, le mosse della difesa sono quasi automaticamente suggerite dalle mosse d'attacco, estremamente blande, sia quelle della parte civile che della pubblica accusa. La parte civile non è aliena dal concedere all'imputata una nevrosltà isterica in grado di scemare grandemente, al momento del delitto, la capacità di Intendere e di volere. La pubblica accusa sostiene questa capacità, e pero ammette, in linea di fatto e di diritto: a) che Pia Caroselli, educata in collegio dai 1S fino ai 20 taei-1 immise in una < cerchia sociale anni, con ottimi risultati nelle l'lettere, nelle lingue, nella musica e nella pittura, era di un carattere allegro, gioviale, socievole, affezionata alla famiglia e molto religiosa; b) che il suo matrimonio con un uomo già ricco, al quale portava in dote (1938) due milioni di lire e due case, la 1 di conoscenze e di amicizie do-'i iiHiiiiiuinniHiiiimimHMiiiiiiiiuiiimimiiiiii ve le relazioni estraconiugali nerano ianto numerose da costi- mtuire la regola piuttosto che'ltbll'eccezione >; c) che, della predetta cerchia, il Sacchi Carlo costituiva < un campione difficilmente su-. perabiley, servito da una tec-\ Bnica gelida nel sedurre le don-1 nne, tecnica da lui riassunta in d t linguaggio crudissimo > peri j categorie di femmine: la Bel-.dlentani, classificata <intellet-,atuale e sentimentale > doveva Aessere aggredita con la dupli-1 ce droga del < prenderla sul ae- \ drlo * e di € fingersi innamo-1arato >; i , . . ,„,. - fe'0' JìftS^SSraS d) che, al tendere delle pri¬ a -roti /laiKÌ il C«AniJ - ~- me reti (Wi/Sj il sacchi <vom- ,«„•»„,. ;„ - «„„ „, mosse » la Bellentani < fino al tristezze a cagione delle quali aveva perduto ogni fede in Dio e nella comprensione umana, in qualunque sentimento semplice e vero, e che ciò gli dava un senso d'infinita solitudine. Le propose di unire le loro tristezze, di stargli vicino, di rav-1 vivare in lui un po' di fede, e i ciò in modo cosi triste e dolce \ che, non avendolo mai suppo sto possibile, la colpì intimamente >; e) che la Bellentani, a tre mesi dal primo piede messo in fallo, accortasi dell'errore, vo- 'leva tornare indietro, ma l'uo- \mo le disse: < sarebbe come vo- ler togliere la vista ad un eie-1 co dopo avergliela restituita > i le, ad avvalorare vieppiù lo1 'stesso concetto, si mise anche \a piangere- '.f) che là Bellentani c nutrì-! va un amore integrale e tota-,Mario verso un uomo indisci- ■plinato e indisciplinabile >; i . „ „.«„,,„ i,,„ iaJLniZ V**£?,M*f-«™« ' "contemporaneità di amanti (fi-, no a 8), più pericolosa tra tut-1 'te la signora Cozzi (meglio1 iiiHiiim nota alla cronaca sotto il no me di signora Guidi), alla quale egli scriveva lettere arden- tissime, copiando le frasi più belle dalle lettere che la Bellentani scriveva a lui; i) che, nel marzo del 'J/8, la Bellentani tentò di uccidersi, nettandosi sotto l'automobile del suo amante: 0 che, tre giorni prima del delitto, la Belle.ntani scriveva alJa s"0 amica e confidente Annunciata (Tina) Passamonti (Roma) <sono disperata, sono disperata > e precisava la couaa della sua disperazione nelle seguenti parole: < Sai che cosa mi ha telefonato Carlo, in uno di quei modi che tu sait Sai ' W»Ct YflUUl KillK IU SUI, QUI „«.„„* j,.,,,, a~i j n~ che mi deride? Sai che della esatto, il procuratore generale i Giuseppe Giudice sembrerebbe \ trattar la causa in senso urna- mia anima, egli ha parlato come di cose che si trangugiano e si digeriscono? >. La lettera concludeva con propositi di suicidio. Voleva uccidere? Tutto ciò ammettendo per nistico ma entrano in gioco an che altre esattezze che la portano a concludere per l'accusa di volontarietà nell'uccidere come premessa al suicidio, pri- 'mo 8 secondo atto di uno stes \so dramma. Sono concesse tut te le circostanze attenuanti, 1 provocazione grave compresa i (almeno implicitamente) ma 1 bisognerà fare i conti con i va- \ri articoli del codice penale, '.Compito della difesa sarà quel- ! l° di s?'!tener?1 ''mvolontarietà ,di uccidere, dimostrandola II ■< ««alche ultimo filo confuso i della matassa > è tutto qui ma ila confusione non è inestrica- Secondo il Luzzani, il pro- cesso dovrebbe esaurirsi nel , massimo di J, o 6 giorni, 1 1 Antonio Antonucci

Luoghi citati: Aversa, Como, Francia, Italia, Roma, Sulmona, Svizzera