Il processo a Pia Bellentani fissato per il 4 marzo a Como

Il processo a Pia Bellentani fissato per il 4 marzo a Como IL DRAMMA DI VILLA D'ESTE ALL'EPILOGO Il processo a Pia Bellentani fissato per il 4 marzo a Como La contessa imputata di omicidio volontario esclusa la premeditazione • Costituita la Corte e sorteggiati i nomi dei giudici popolari Como, SO gennaio. Presente o no l'Imputata, sempre ospite del manicomio criminale di Aversa, il processo contro la contessa Pia Bellentani è fissato per il i marzo prossimo a questa Corte d'Assise nel corso della sessione che avrà Inizio il 14 febbraio. Come primo atto del giudizio contro la protagonista del dramma di Villa d'Este, stamattina alle 10 presso la Cancelleria del Tribunale sono stati estratti i nomi del giudici popolari che l'omicida dell'Industriale Carlo Sacchi avrà di fronte. Essi sono: dott. Mario Paolo Stampa, Ing. Carlo Ricardi, rag. Giuseppe Cettl, rag. Alberto Pillonl, geom. Alessandro Pizzi, prof. Paolo Meceni tutti di Como, rag. Luigi Rizzi di Cadenago, rag. Silvano Fiorenzis di Casllno d'Erba, Francesco Risso insegnante a Colico e rag. Giuseppe Frigerio di Lecco. La Corte sarà presieduta dal dott. Obrekart, giudice a latere 11 dott. Cicalò, pubblico accusatore, 11 dott. Antonio Tribuzio magistrato milanese Il collegio di P. C. è composto dagli avvocati Umberto Ostorero ed Edoardo Orsenlgo. Quello di difesa sarà rappresentato dall'avv. Angelo Luzzani. Dal capo d'Imputazione che abbiamo avuto sotto gli occhi oggi, si apprende che Pia Caroselli Bellentani è nata 35 anni fa, che è imputata di omicidio volontario, esclusa l'aggravante della premeditazione « dve19uSteromluseisrime inmpspdcnmcatscgdRvudufrdccvelellllltlllllllltllllllllltlllllllltllllllllllllllllllllllllllllf e « per avere nel Grande Albergo di Villa d'Este di Ccrnobbio, verso le ore 2 del 16 settembre 1948, esploso, al fine di uccidere, un colpo di pistola contro Carlo Sacchi cagionandone la morte >. Ma oltre l'arida prosa burocratica del motivi rigorosamente giuridici, va la chiara e lucida disamina del giudice Jasevoll che compilò la sentenze istruttoria conclusasi con il rinvio a giudizio dell'imputata Il caso Bellentani lo si è esaminato sotto il profilo giuridico e scientifico (perchè anche la indagine psichica è stata dal magistrato affrontata) ma soprattutto umano; i fatti sono stati riportati alle loro giuste proporzioni, sfrondati quindi di qualsiasi involuzione retorica o di sensazionalttà, posti nella loro luce di verità, unicamente sorretti dalla sostanza che 11 ha generati, ma mettendo altresì l'omicida obbiettivamente di fronte alle proprio responsabilità. Pia Bellentani ha ucciso, anche se durante l'Interrogatorio del 21 settembre 1948 davanti al Procuratore della Repubblica dichiarava che non voleva uccidere l'amante, ma uccidersi di fronte a lui. A fare di lei — premeditata suicida — un'omicida, sarebbe stata una frase di scherno e di dileggio rivoltale dal Sacchi. Si ricorderà a questo proposito che la contessa, dopo aver sparato il colpo che uccise 11 Sacchi, rivolse l'arma contro se stessa e ne fu Impedita da alcuni amilei accorsi. Nel giorni che se- llfllllllllllllltltlllltlllllllllllllllllltlllllllllllllliu o guirono, e specialmente li 23 e 24 dello stesso mese, nel corso di un ulteriore Interrogatorio, la contessa precisava al magistrato: c Mostrai la rivoltella a Carlo Sacchi per avvalorare l'intenzione suicida ed egli esclamò: «I soliti terroni spacconi! >. E' facile arguire che l'Interesse del processo sorgerà proprio dalla valutazione di queste dichiarazioni e che l'esito di esso dipenderà In gran parte anche dalla valutazione che 1 giudici faranno delle condizioni — più che mentali, psichiche — della protagonista. I professori Saporito e Freda, autori della perizia psichiatrica con la quale è dichiarata inferma di mente, hanno detto a suo tempo una parola che è frutto dì una lunga e meditata osservazione scientifica e umana: € L'omicidio è stato una de vlazione necessaria o fatale — si legge testualmente nell'Importante documento di Aversa — del complesso morboso a cagione del quale Pia Bellentani si trovava al momento del fatto; uno stato dì Inferiorità di mente da escludere la capacità di intendere e di volere >. Sentenza, scientìficamente definitiva, come si sa, non trova consenziente 11 magistrato che ha rinviato a giudizio l'imputata a conclusione della sua Indagine Istruttoria. A tale sentenza l'analisi giuridica oppone non meno valide ragioni e la piena capacità di Intendere e di volere dell'imputata è riconosciuta anche se 11 suo stalo attuale può sembrare depresso e sotto l'azione dì uno choc psichico. Il giudice Jasevoll Infatti osserva che « ciò è dovuto al rimorso dì avere ucciso l'uomo amato e di avere causato la rovina di s6 e della propria famigliai I cinque ragionieri, Il medico, l'insegnante, l'ingegnere e il geometra prescelti a giudici di Pia Bellentani sono, è vero, esponenti di un mondo ben diverso da quello in cui l'Imputata viveva, ma 11 dramma di Villa d'Este e tipicamente passionale, quindi umano, e gli uomini chiamati a giudicarlo hanno perciò un compito che non dovrebbe investire aspetti particolari, ma limitarsi ad esclusive, anche se inesorabili, necessità dì coscienza.