Spopolamento e miseria nelle vallate del Cuneese di Giovanni Giovannini

Spopolamento e miseria nelle vallate del Cuneese Spopolamento e miseria nelle vallate del Cuneese Gli abitanti diminuiti del 31% in cinquantanni - Reddito medio delle famiglie: 150.000 lire all'anno - Speranze nel progetto Fanfani per l'economia montana (Dui nostro invilito speciale] \ cDemonte, 19 gennaio, j nTI progressivo aggravarsi del: gproblema della montagna —.il pproblema di tanta parte d'Ita- clia — è stato confermato in pquesti giorni dalla pubblica- zzione dei dati del censimento qdemografico. La popolazione sdella parte alpina della prò- avincia di Cuneo è risultata essere di 171.428 unità contro le 255.980 del 1901: una diminuzione pari al 31% in mezzo secolo. I dati di questa zona sono tra i più significativi d'Italia in quanto è forse nel Cuneese scsvirche il problema si presenta Idnei^ suoi aspetti più gravi. [tSi prenda Valle Stura, go discorso, dati fornitici ad esempio la Più di un lunvarranno alcuni dall'efficientissi¬ mo « ufficio della montagna » creato presso la locale Camera di Commercio. In quella valle, dal 1901 al 1950. i matrimoni son passati da 190 a 164; i nati, da 5S2 a 146; i morti da 466 a 148; l'eccedenza dei nati sui morti, da 116 a —2. I giovani di leva che eran 242 nel 1922 e 168 nel 1936, son stati l'anno scorso solo 111. Le rilevazioni sui giovani di leva non solo confermano il rapido spopolarsi della Valle ma forniscono dati impressionanti sulle condizioni di chi è rimasto: la percentuale dei non idonei al servizio militare è salita dal 25,; (1922), al 29% (1936), al 337 (1951). La costituzione fisica di migliaia di valligiani, famosi un tempo in pace e in -uerra per la loro tempra, v. indebolendosi. I Comuni fanno quello che possono: le spese per l'assistenza sanitaria, che gravano sul bilancio di Cuneo in ragione dell'1,7%, salgono in paesetti di montagna al 15,3%. Ma si tratta, in assoluto, di cifre irrilevanti, data la miseria di quelle località. Per quanto sia unsecrLcsrlrn1cnblaIDnota la netta' differenziazione I.mn™i™ tm in ™nur„ n lasenza dubbio il più G" economica tra la pianura e montagna cuneese, non può non colpire il fatto che il reddito domenicale, di Comuni delle alle valli (Argenterà, Crissolo. Entraque) sia pari alla cinquantesima-settantacinquesima parte di quello di una località di pianura come Ge- nola. Ancora un ultimo dato statistico, chiaro: il reddito medio fami liare nelle valli cuneesi è stato calcolato in meno di 150.000 lire all'anno. E per completare il quadro, non una cifra, ma una notizia di cronaca, dataci oggi da diverse, autorevoli fonti: ci son famiglie, e non poche, su queste montagne, che dall'autunno ad oggi, In seguito alla crisi nell'esportazione delle castagne, si nutrono quotidianamente più di questo loro raccolto invenduto che di pane. Le cifre e i dati citati non pretendono certo di rivelare un problema che esiste da se coli, ma ne individuano l'attuale fase di progressivo rapido aggravamento. Nò è qui il caso di trattarne le cause che vanno dalla forza d'attrazione nei confronti dei giovani vai ligiani da parte delle attività industriali del'" pianure, alla stasi dell'agrii. Jia montanara davanti al progredire delle altre, dalla mancanza delle più elementari necessità, ecc. Ci sono, in questo complesso fenomeno, elementi naturali ineliminabili; ce ne sono altri, invece, che si potrebbero e si dovrebbero eliminare o controbilanciare. Onestamente, non si può dire che nessun governo italiano abbia mai fatto molto in questo settore. A! massimo, si è affrontato quell'aspetto particolare, anche se rilevante, rappresentato dal rimboscimento. Ma il primo tentativo di impostare e di cercar di risolvere integralmente il < problema dell'economia montana > attraverso una impostazione nuova è di due anni fa, soltanto, ed è stato (iiiiillliiiiiillliiiillliltlliiiilllliillllliliiiillllini compiuto a Cuneo. E' qui che to nel 1950 l'< Ufficio della monta- co gna > organizzato e diretto se presso la Camera di Commcr-1 do ciò dal dott. Giovanni Girando,!un prende l'iniziativa di riunire, se zona Pcr zona, i Sindaci. In J il questi incontri, i Comuni della!m stessa valle si aver gli stessi accorgono di problemi (la strada, il ponte, la scuola, la corriera) e di non poterli risolvere se non riunendosi. Sorgono cosi i e consigli di vallo; prima in valle Stura, poi in vai Gesso, Maira. Po, Tanaro, Grana, ecc. Sono organismi di semplicissima costituzione tutti i Sindaci, un insegnante, un medico, un veterinario. Han no un presidente; una Giunta; si riuniscono periodicamente, esaminano le loro questioni, decidono, agiscono presso le autorità competenti caso per caso. La loro denominazione è antichissima: una pergamena conservata nell'archivio della parrocchia di Ponte Bernardo parla di un « consiglio di Valle Stu ra e Barcellonette > esistente renel 1474; altri documenti — del co1788 — fissano tra gli scopi deli—consiglio la richiesta d'esenzione delle gabelle sul sale, il tabacco e la carne. Problemi d'allora e di oggi. Nel municipio di Demonte, abbiamo assistito al compimen- unnicamstdileace comserenialil mcil'erecochmrena„„esIMIIIIIIIIIIMIIMIIMIIIMIIIIinillMIMIIIIIIIIIIIIIIIIMII to del primo anno di vita del consiglio di Valle Stura. Prc senti il preside della provincia, dott. Giraudo, tutti i sindaci, un parroco,, un medico, un In-1 segnante, un tecnico forestale. il presidente, e sindaco di De- brmonte, sig. Allictta, ha svolto |stprstsuavvera ressati, privati o enti, riuniti in consorzi. I montanari cuneesi — chp Per le sole opere pubbliuna relazione trattando in ma-! piniera sorprendvnton.ente effi-|cocace tutto il problema della, ramontagna. Consiglieri democristiani e liberali, comunisti e indipendenti l'han premiato rieleggendolo all' unanimità per acclamazione. Questi valligiani han cercato e cercano di far da se quel poco che possono, ma naturalmente guardano al governo che sembra stia ora per intervenire in maniera adeguata. Il ministro Fanfani ha consegnato alle commissioni parlamentari'Siil suo progetto per uno stanzia-1 mento di 32 miliardi — divisi in cinque esercizi — a favore dell'economia montana. Particolare notevole, tali fondi saran concessi direttamente agli inte che avrebbero bisogno di due miliardi — cominciano a spera re che nelle loro valli possa tor ummnuinfiil lesolafufoddnsefedc1nare la vita, una vita degna di I f„„..„..„ ..;„„.,i„ | fnSessere vissuta Giovanni Giovannini MIIIMIMIIIIIMIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIlllll

Persone citate: Fanfani, Gesso, Giovanni Girando, Giraudo, Maira

Luoghi citati: Crissolo, Cuneo, Demonte, Italia, Ponte Bernardo