Tre persone carbonizzate in uno spaventoso incidente stradale

Tre persone carbonizzate in uno spaventoso incidente stradale Tre persone carbonizzate in uno spaventoso incidente stradale L'auto delle vittime - due noti commercianti di Saluzzo e la moglie di uno di essi - si è scontrata con un camion sulla provinciale Bra-Marene Snluzzn, 18 gennaio. Tre persone sono morte carbonizzate. In seguito mi una raccapricciante sciagura della strada: l'automobile su cui percorrevano la provinciale Bra-Marenc, dopo essersi scontrata con un pesante autocarro, si è Incendiata. Storditi dall'urto, forse pia irreparabilmente feriti, gli infelici (due commercianti saluzzesi e la moglie d'uno di questi) sono stati in breve avvolti dalle Mamme, nella loro vettura ridotta ad un tragico rogo. La catastrofe è avvenuta oggi, verso le 15,30, ad un chilometro dall'abitato di Morene. A quell'ora un grosso autocarro « Tnurus * della ditto Biava di Savigliano, guidato da un'autista di 24 anni. Giovanni Rovera, stava dirigendosi verso la frazione Lovol. con un carico di farina. A bordo del < Taurus », insieme al pilota, vi era un giovane di Marene, Luigi Taricco di 21 anni, che aveva ottenuto un passaggio dal Rovera. A circa un chilometro oltre il paese i due scorsero una « topolino » che avanzava verso di loro, a fortissima andatura. La piccola vettura superò un carro, poi, improvvisamente — come se il guidatore avesse perso il controllo de] volante — sbandava e si portava sul lato sinistro dello strada, proprio In direzione del camion. Mancava ancora una trentina di metri : il Rovera tentò di sterzare, per scongiurare l'urto, ma l'automobile avanzava veloce, sempre più veloce. Uno schianto, un grido disperato: la macchina si era sfasciata contro il radiatore del « Taurus », rimanendovi incastrata. Prima ancora che II Rovera ed Il suo compagno potessero riaversi dallo sgomento, un'alta lingua di fuoco si sprigionava dal motore della « 600 ». Alte fiammate rabbiose distruggevano in breve la macchina, senza che nessuno potesse avvicinarsi per strappar via i tre passeggeri. Il Rovera, ancora in preda allo choc, ci ha dichiarato che gli sventurati dovevano essere privi di sensi, fuorché la donna, le cui grida erano echeggiate per qualche minuto. « Abbiamo cercato di disincagliare l'auto, di sfondare le portiere, ma le fiamme ci gettavano sempre Indietro. Finché, dopo qualche tempo, arrivò un autocarro, guidato da Giovanni Olivero di Dronero; l'Olivero scese e corse in nostro aiuto. Un'altra auto, dì Ferdinando Monchicro da Centallo, sopraggiunse proprio nel momento in cui l'incendio minacciava di estendersi al € Taurus ». Mentre II Toricco correva a Morene per cercare soccorsi, noi tre ripetevamo i tentativi di liberare i passeggeri. Ma era inutile. Con un cavo aggancialo dalla « Topolino » al camion dell'Olivero riuscimmo infine a disincagliarla. Troppo tardi ». Poco dopo sul posto era raccolta una folla enorme. Le tre salme, orrendamente carbonizzate, venivano composte nell'ospedale di Marene e qui ldentllicate : il guidatore era il commerciante Michele Ghlone di 43 anni, proprietario di un magazzino di sugheri a Saluzzo, in via Savigliano; i suol compagni, 1 coniugi Giovanni Galfrè, di 57 anni, e la moglie Teresa Paschetto di 45, erano proprietari della trattoria saluzzese « Pesci vivi », sita sulle rive del Po, e lasciano due tigli, di ! e di 9 anni. Partiti da Saluzzo alle prime ore del mattino, si erano recati ad Alba, dove 11 Galfrè, da tempo malato, si era sottoposto alla visita di uno specialista. La sciagura li stroncò sulla via del ritorno. sl

Luoghi citati: Alba, Bra, Centallo, Dronero, Marene, Saluzzo, Savigliano