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L'uccisore di "Tato" offre gli occhi a un cieco L'uccisore di "Tato" offre gli occhi a un cieco La lettera del giovane assassino a Padre Pio Bologna, 8 gennaio. Alessandro Marani, l'uccisore del piccolo « Tato », è stato recentemente dichiarato pazzo dal prof. Giovanni Amati del Manicomio criminale di Aversa e dichiarato, inoltre, socialmente pericoloso, dopo un esame minuzioso del pre-coce delinquente. Ora il Marani ha scritto a padre Pio offrendogli i suoiocchi perchè possano essere donati a un cieco. In questa lettera Alessandro Marani scrive: « Padre Pio, io che oso scriverle questa misera lettera sono un povero detenuto che sono entrato in carcere all'età di 15 anni. E ho commesso un delitto che ha destato grande impressione in tutto il mondo, da minore come sono. Forse lei saprà del delitto di Bologna, cioè della uccisione del piccolo Tato. Io ho sbagliato, è vero, ma ora sto scontando amaramente il fallo commes- so, ma sono disposto a sof-frire ancora di più di quantoabbia sofferto e soffro per quanto ho fatto. Io non bomai creduto che ci esistesse- un Dio prima di entrare in carcere, ma me ne pento come me ne pento del reato che ho commesso. « Io ho una condanna di 23 anni di cercere e forse lei crede che per quello che ho fatto mi basti la pena, ma io jle dico che non c'è una pena iper il male che ho commesso. Per questo io chiedo il suo !aiuto. Non pensi che io sia | pazzo, per quello che le dico, {ma sono più che sano. Io vor ;rei dare le mie pupille a un bambino cieco che possa gua- nre con questa mia offerta d'una penitenza che voglio fare. * Vorrei che lei mi aiutasse in questo mio dono, lo, ripeto, voglio dare le mie pupille che sono sanissime, a un piccolo cieco. Non pensi che lo faccia con lo scopo di avere un premio, forse la libertà o dena- !ro; no, io non voglio nessun dono per quello che offro, perchè la liberti! .lopo cieco che mi serve? ! Cosi termina la lettera, e sarà interessante sapere come |risponderà il santo frate del Gargano.