Saragat esorla i socialdemocratici a restare saldamente uniti nel partito

Saragat esorla i socialdemocratici a restare saldamente uniti nel partito LA PRIMA GIORNATA DEL CONGRESSO DEL PS (SIIS) A BOLOGNA Saragat esorla i socialdemocratici a restare saldamente uniti nel partito "Bisogna dimenticare le discordie del passato ; chi mettesse in pericolo l'unità commetterebbe oggi un delitto,, - Condannata l'iniziativa dell'on. Giavi per un accostamento col PSI • "Ci manteniamo fedeli ai principi della libertà, dell'indipendenza e della giustizia,, (Nostro servizio speciale) Bologna, 3 gennaio. Il pnmo congresso del P. S. (S.I.I.S.) si è aperto stamane ni teatro Comunale con pochi Inni e con poche cerimonie (soltanto un disco discreto ronzava nel fondo) in una atmosfera raccolta, da vecchia famiglia che si è ritrovata e riunita da appena otto mesi e che vuole evitare le occasioni a nuovi dissensi. Saragat e Romita, che ieri avevano viaggiato insieme da Roma e si erano prestati volentieri a farsi fotografare a braccetto o in cordialissimo colloquio, sono saliti insieme sul palcoscenico, salutati dal caloroso applauso di oltre quatti-ocento delegati che rappresentano le 96 federazioni provinciali. In alto, dietro le due tavole della presidenza del congresso e della direzione uscente, spicca, come unico elemento decorativo della sala, un quadro ritratto a pastello di Giacomo Matteotti dai lineamenti addolciti e sfumali; un Matteotti, si direbbe, alla maniera di Tranquillo Cremona. Le mozioni più importanti Le mozioni più importanti sono cinque: si va dalla destra (Simonini, Lombardo e D'Aragona) al centro (Saragat) e al centro-sinistra (Romita), dalla sinistra (Mondolfo e Matteotti) a una < sinistra di base > o di estrema (Codignola, Greppi, Calamandrei); le correnti, come il solito, non difettano, ma la divergenze di indirizzo non paiono insanabili. Fedeltà al Patto Atlantico, niente ritorno al governo, accresciuto prestigio di Saragat: queste sono in sintesi le caratteristiche dominanti nel P. S. (S.I.I.S.) di oggi, derivate un po' dal vecchio P.S.L.I. e un po' dal meno vecchio P.S.U., ma senza più asprezze di contrasti interni. Inizia la seduta l'avv. Degli Esposti, segietario della federazione bolognese, e si applaude lungamente ai nomi di Andrea Costa, di Massarenti e di Zanardi, alle figure ed alle tradizioni democratiche del socialismo emiliano. Quest'aria di affettuosa rievocazione in famiglia si accentua quando assume la presidenza del congresso il sen. Zanardi. il popolare < sindaco del pnne >. che costituì a Bologna le prime cooperative di consumo. Il discorsetto di questo < vecchio internazionalista che fu talvolta indisciplinato >, come egli stesso si definisce, è patetico. Fa sempre una certa impressione sentir parlare di educazione delle masse, di anima operaia, di tolleranza e di lealtà politica, con accento convinto. Poi incominciano i saluti dei rappresentanti dei Partiti italiani (i soli non invitati sono i monarchici ed i missini) e dei Partiti socialdemocratici stranieri. Parlano l'on. Rapelli per la D. C Ciffarelli per il P R. I., l'on. Bruni pur i crist ano-sociali, il sindaco Dozza per la città di Bologna, la deputata Alice Bacon per i laburisti inglesi, l'austriaco Pietermann, lo svedese Byork a nome di tutti e cinque i Paesi scandinavi (Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Islanda', il francese Rivière, l'olaniese Van Dor Goes e, ultimo, lo .'Straniero» naturalmene più festeggiato, il triestine Lozza, senza contare un messaggio dell'on. Villabruna per i! P. L. I., telegrammi e lettere di Angelica Balabanoff. dei socialisti belgi, svizzeri, tedeschi o polacchi in esilio. E' questa dei saluti, la parte di solito meno viva nei congressi, tino scambio di cortesie che occupa la giornata inaugurale e che non impegna eccessivamente l'attenzione del cronista. Oggi, invece, tali saluti hanno finito per assumere il valore politico di vari * interventi » manifestando l'interesse, e in certi oratori addirittura l'ansia, con cui viene seguita da molti questa nuova ripresa del socialismo democratico italiano. Meglio di tutti l'ha espressa col suo fare semplice ed assorto il senatore Pam: «Voi rappresentate per tutti i democratici d'Italia la maggiore speranza che ci rimane». Parole, naturalmente applauditissime, che l'on. Saragat ha ripreso nel pomeriggio nel (orso della sua relazione politica e di cui subito si è valso per esortare 1 congressisti a dimenticare gli errori e le discordie passate. Il «caso» Giavi Nella sua qualità di segretario uscente del Partito in solido con Romita, Saragat si è limitato a rendere conto, più che sull'attività del P. S. (S. I. I. S.ì, sui principali avveni menti che hanno riempito questi otto mesi, dal 1" maggio 1051, allorché si effettuò l'unificazione secondo il protocollo Saragat-Romita, fino al Con grosso odierno. < Non potevamo andare al di là di quell'accordo — ha precisato Saragat — e coloro che ci accusano di inattività politica non tengono conto dei limiti che quel do- fissava alla nostra cumento azione ». La sola deviazione importan te dalla linea concertata, Sa ragat l'individua nel « casoGiavi». « E' un caso che ha prodotto vivaci reazioni daparte della segreteria. Giavi- . , - - tece la peregrina scoperta che non esistevano differenze tra noi e Nenni e provocò una clr-colare, a firma mia e di Ro-mita, in cui avvertivamo cheNenni e Togliatti avevano iniziato la loro opera adescatrice per sabotare la democrazia socialista. Oggi questo è un capitolo chiuso e chi riapre fa del sabotaggio ». loE stata questa la nota più polemica del segretario uscente e molti vi hanno voluto vedere un indiretto richiamo a Romita, che non dispera di attirare gli autonomisti o i non convinti militanti del P.S.I. Circa le elezioni amministra¬ tive e gli apparentamenti, Sa- ragat. ha sottolineato «l'effi-caco compromesso» di Torinoe di Venezia, che ha permesso di ottenere notevoli risultati ; superando quelli del 18 aprile.! Proseguendo nella elencazione ] dei fatti salienti degli otto ,mesi, l'oratore ha insistito in i -- --- — — modo particolare sul congres- so della Internazionale sociali- lsta di Francoforte, sul Consì- lglio dello stesso organismo aI Bruxelles e sulla campagna sulla nazionalistica condotta questione di Trieste. « A Francoforte — continua Saragat — il PS (SIIS) ha avuto la fiducia e si e meritato l'ammissione nell'esecutivo dell'Internazionale che' raggruppa i partiti socialisti ì democratici di 34 Paesi. Per: la prima volta inoltre l'Internazionale si è data un documento programmatico di orientamento comune. Un documento ispirato a un profon- do concetto della democrazia i ,e che è, senza limiti dogma-1:tici, una esaltazione della H-! j berta e della personalità urna-; ,na. A Bruxelles, dove si è di- ,scusso sull'azione per la pace j e sulla difesa e sull'esercito eu- '■ ropeo, il Consiglio dell'Inter- . nazionale ha deciso, per pre-1 i — ■ i— *— miare l'opera dei socialisti de- ! ' mocratic: Italiani, di tenere il j suo prossimo congresso a Mi 'iano, nell'ottobre di questo anno. Triplicati i tesserati ' ì : Venendo poi a parlare delle ,forze del partito, Saragat informa che sono nati 162 nuclei nuovi e che il PS (SIIS) dispone di 96 federazioni e di rappresentanti In 3485 comui ni, dopo avere adottata una più rigorosa ed equa politica del tesseramento, t Oggi — ha proseguito Saragat — il numero delle tessere pagate è il triplo e io sono ottimista sullo sviluppo del partito >, L'oratore ha concluso con un appello a tutti gli unificati: < Bisogna mantenere in noi il senso dell'unità raggiunta. Metterla In pericolo sarebbe oggi un delitto. Noi non dicia mo cose nuove ma ci mante- principi natu- niamo fedeli ai princip dtnMae\iiabSttera'ÌSdpri^ cip! nei quali crede l'uomo della strada ». Dopo Saragat, vivamente applaudito, l'on. Vigorel." ha let-j to una relazione sull'attività svolta dal gruppo parlamenta-|re. I pieni voti con lode sono andati ali on. Tremelloni, che Saragat poco prima aveva cita- \to ad esempio come autentico\parlamentare socialista. Que- sto di oggi è stato un Saragat attenuato, trattenuto nel suo dire dai limiti che si era impo-:sti come segretario uscente in compagnia di Romita. Il ca.m-\che pione del « centro » lo vedremo 'pione aei c centro » io veuremu presto, quando si inizieranno le discussioni sulle mozioni La JT^SSJTSri» h™'i.Hri. bra la più forte [Più tardi lon. Saragat ci ha confermato che egli non inten-de bloccare con altre mozioni: i IIIIIIIIIIIIIIIIIMIMIIIIMMIMIIIIIIIMItllllllllllllltl Whit< Preferisco andare in direzio- ne con la proporzionale, egli ci | ha detto. Coi miei voti e con, quelli delle mozioni locali pos-! so raggiungere il 40 per cento/ 1 cioè otto posti in direzione. Con !tre nuovi alleati non mi sarà ; difficile ottenere la maggio ranza». j Quanto agli appp-entamenti '■ elettorali Sarauat ha dichiara . to cne ',• non nR fa una que. 1ati0ne di principio, ma di op- suune ai principio, ma tu op- ! portunità Giudicht k la situa j zione dopo le amministrative Giorgio Vecchietti del Sud, ma ritiene per altro che la proporzionale sia la via migliore, poiché l'apparentamento indebolisce 1 social-democratici rispetto a Nenni, e la ,à. c. rispetto ai fascisti, Saragat mentre pronuncia 11 suo discorso. (Telef.) UIIIIIItllltMIMIIIMMIMIIIlMIMIIMIMMIMIIIMMinillllItlllllMllllllllllttltllllllllllllllllllllllllMIIIIM Da sei giorni 11 capitano Carlsen è solo sulla sua nave alla deriva. La fotografia è stata presa da un aereo. (Telefoto)