Danzano i principi vestiti da cow-boys di Riccardo Aragno

Danzano i principi vestiti da cow-boysDanzano i principi vestiti da cow-boys Cent'anni fa gli europei andavano in cerca di avventure e di fortuna nell'estremo occidente - Oggi gli inglesi trovano in America modelli di vita e di eleganza (Dal nostro corrispondente) ; Londra, 1 gennaio. ' Fra Natale e Capodanno ili lavoro più importante è quel- lo dì ricopiare sul taccuino ! nuovo gli indirizzi e i nume-1 ri del telefono degli amici. E | il piacere maggiore è quello I di sfogliare il nostro diario!prima di metterlo via. Tutti, jin questi giorni hanno fatto un consuntivo. I redattori sportivi I hanno ricordato l'impresa dijTurpin che vince ai punti con-,tro Robinson (giunto a Lon- dra con una immensa auto-1 mobile apribile color pervin- j ca con tutta la sua corte, i compreso il nano francese, in I abito da crociera: uno spettacolo di fasto negro indimenticabile), e l'impresa di Sugar Ray Robinson che a New York batte Turpin. I cronisti letterari hanno lllllllllllltill iiitigitiffiiiiiiiiiMliilfllflllitili il «Diario di un ricordato re >, del duca di Windsor, avvenimento quasi storico nel la sua rarità, e il successo di Nicholas Monserrat con «il mare crudele >. Quelli teatrali j esitano fra le due Cleopatre j presentate da--sir Lawrence e lady Olivier, e i due Otelli deil'Old Vie e di Orson Welles (montagna umana che partorì un topolino teatrale) e i due Ustinov, il giovane autore di due successi: «L'amore dei quattro colonnelli > e « Mo mento di verità >, interpreta zione drammatica della trage dia di Pétain. Ma per chi ha il gusto del costume dei popoli l'avvenimento più affascinante del 1951 furono i balli di fine d'anno. Il maestro delle cerimonie urla: < Signore e signori pren- iiiiiiiiinifiiiiiiililiMliiiiii itliiiiiiiiliilltl dete il vostro posto > e un'or-1_ popolare Le "csignore" Tndos" I san0 ampie .cottane scure con 'chestra elegantemente bizzarra intona —- con stile volutamente sciatto — qualche vecchia canzone campagi.jla e ricami di lustrino e camicette lezErere- un costume ormai leggere, un costume ormai tradizionale, quello delle covi- girl* del Far West. GÌ. uomini sono ancora quasi tutti in abito da sera — cravatta nera e cravatta bianca — ma la voglia del blue geans (pantaloni di tela azzurra) e delle grandi camicie a quadri scozzesi è fortissima. Si è danzato ovunque la quadriglia. O meglio la « American co* boy square dance ». La radio e i giornali, le riviste, la televisione, i negozi di dischi sono tutti impegnati a soddisfare questa colossale vampata di moda, la <: American square dance ». E' una danza di figure che si balla in quattro coppie al suono di vecchi ritmi con un'orchestra dove debbono prevalere i violini strimpellanti, che si esegue secondo gli ordini di un Caller, o direttore. E l'accento ufficiale, manco a dirlo, è quello americano del Far West. (VI sono anzi alcuni studenti americani venuti a studiare alle Università di Oxford o di Cambridge con borse di studio che con loro grande meraviglia si sono fatti in Inghilterra un certo nome in qualità di Caller. Vari elubs e società inglesi hanno inviato in America alcuni allievi promettenti per imparare dai eow boys come si dirige questa danza). In più di un alDergo di stile vittoriano, in più di un night club di stile parigino e in più di un antico castello di stile medioevale si sente quest'anno il grido festoso di c Ju-ù » tipico delle feste di villaggio del Far West. Elisabetta e Filippo L'< American square dance » completa allegramente la rivoluzione dei costumi cominciata puntualmente 100 anni fa. quando la Regina Vittoria saliva in treno, le compagnie telegrafiche aprivano aft'annos.'mente uffici in ogni centro di Gran Bretagna e — con coraggiosa innovazione del cerimoniale di Corte — la nomina a cancelliere dell'Università di Cambridge del principe consorte veniva discussa a colpi di telegrammi. Allora l'ideale supremo di un mondo che cominciava la sua trasformazione in seguito alla rivoluzione industriale era la imitazione dei modi della Coite. Vittoria e Alberto erano il modello supremo, i Oggi, cento anni dopo, quan ■ do la trasformazione è stata idi molto avanzata (almeno ; qui) dalla rivoluzione silen ziosa — divenuta quest'anno, icol cambiamento di Governo, un affare di Stato anziché di ' partito —, l'ideale è stato con : grazia e misura capovolto. L'erede al trono di Gran Bre taglia e colui che sarà il nuo v° P''nc.pe consorte, il du i ca di Edimburgo, durante il <iÌQ a, ^ g, sono j pubbiicamente esibiti in una i serata, coll'-t American square idance». Elisabetta indossava Ila gonna tradizionale delle icoio girls e Filippo portava la ! camicia a qùadrettoni dei coiu , boys. chi detta rabito e ia So d^a,danza a metà «w | Cento anni fa, dai porti di queste isole partivano i velie;ri carichi di irlandesi affamaiti dalla carestia, di scozzesi poveri e di gente miserabile -di ogni tipo. Da molte altre parti d'Europa partivano al tre navi cariche a loro volta ;di altri poveri diavoli, diretti [verso il nuovo Eldorado: il West. Un Eldorado nascosto i ■ m 111 ri 11 1111 ! r 1 e 111 r h 11 r 111 r 111 ri 11 m 111 i 1 j 1 ■ 11 j 11 ri r-1 dietro una grande barriera. Al di là della barriera stavano le miniere di rame e di argento, i campi d'oro, le valli _ ridenti, le praterie, i campi s" I ertili. Ma Per raggiungerlo n ' bisognava attraversare i de- race e sertl assetati, le montagne ne- ai vose' le plane ventose e sofl1'ai fame t u p hi i- ,a di ^ da Londra _ ni | mefà de] 6s|colo xx _ ,a i e oni di è na e izi asa E' lo e i si n to lt. ti re di o ira di niti ole ht ù le no iel na nni ia ie oro n el oinsa ra narila i il n ta no n o, o, di on o. e ou il no na re va le la iu ia w di easi le re alta ti il to 1 ri e r fia, re a a gate o, conquista del Far West, resta l'ultima grande epopea umana. Fascino del Far West Un'epopea popolare e assai più rivoluzionaria di quel che normalmente si pensi. Un'epopea in grandissima parte europea di cui queste danze sono, visivamente, uno dei tanti contraccolpi che noi riceviamo a un secolo di distanza. Il 1951 — almeno in Gran Bretagna — ha fatto sentire tanti altri piccoli contraccolpi significativi di quello che è avvenuto a migliaia e migliaia di Europei negli ultimi cento anni negli Stati Uniti. Sono accadute negli ultimi dodici mesi in Gran Bretagna cose mai viste e che sino a pochi anni fa sarebbero sembrate impensabili. E' accaduto per esempio che periodicamente le navi e gli aerei che fanno la spola tra New York e Londra (una via assai breve, che qui dà sempre l'impressione fisica di una grande vicinanza) portassero gruppi di tecnici e di operai inglesi dall'altra parte dell'Atlantico per impararvi sistemi industriali nuovi e migliori metodi di produzione. E' accaduto che continuamente vi fossero scambi di vedute (e prevalevano i consigli americani) sulla necessità di stabilire rapporti più moderni fra i dirigenti e la mano d'opera. E' accaduto che a Londra 1 successi musicali più importanti — dalle canzonette alle commedie musicali fino all'opera « Il console » — siano stati importati agli Stati Uniti. Molti bambini inglesi hanno chiesto a Babbo Natale un vestito da coui boy e i giovanotti mostrano sempre più spiccata la tendenza a imitare i giovani americani. Più di un orecchio conservatore ha avvertito una certa invasione di accenti americani nelle trasmissioni radio. Più di un lettore dai gusti, letterari avverte l'uso frequente di americanismi nel linguaggio giornalistico inglese. Ed ora si balla all'americana, stile coir boy. Ballano le principesse, i duchi, i conti, i ricchi e ballano le filatrici, le tessitrici, gli agricoltori, i meccanici e gli ufficiali delia guardia. Dietro a tutto questo americanizzarsi della vecchia patria sta un desiderio ritardato di risponder" (sia pure esteriormente) al famoso richiamo: Go west, young man. gioverà andare verso occidente. L'intero Occidente, nel 1951, è andato fortemente verso quel tipo di occidente ed ha subito il fascino del Far West. Il fatto che l'influenza sia arrivata a farsi sentire persino in queste isole conservatrici è importante. Indica il riconoscimento popolare di quello che le centinaia di migliaia di disperati emigranti europei hanno compiuto in America. Implica una imprecisata ammirazione per il tipo di mentalità che essi hanno instaurato, per la società che essi si sono organizzata, una vaga nostalgia per quella spavalda libertà che essi si sono conquistata, una sottile invidia per il fegato che hanno dimostrato, un senso di fierezza (assolutamente ingiustificato) per le spaventose difficoltà che essi hanno superato. Scambio di gusti Mentre si compie il sesto anno del secondo dopo-guerra mondiale, si trovano nel taccuino dell'annata passata appunti non scritti. E' una impressione puramente superficiale, un qualche cosa di profondo che sta avvenendo lentamente e quasi insensibilmente attraverso gli anni: l'osmosi delle civiltà e delle mentalità, il libero scambio dei gusti, delle abitudini e perfino dei giuochi, non solo fra le classi ma fra i continenti. E forse sta nascendo anche un legame nuovo fra i nipoti e i figli abbandonati che hanno fatto fortuna al di là dell'Atlantico e i nipoti e i parenti rimasti al di qua dell'Atlantico che sono caduti in miseria. Tutto questo è nell'aria, in modo assolutamente inarticolato. Ma il cofano di un'automobile che ricorda il gusto di Detroit, un pacchetto di biscotti di stile evidentemente copiato, una impaginazione di rivista caratteristica, d e i prodotti statunitensi, sono impressioni ormai quotidiane a Londra che, riassunte a fine d'anno, sembrano costituire una annotazione finale: quella di quat- reitro C0PPÌe di europei in abito un.d.a.s?ra' ricchi di storia e di civiltà, che, stanchi delle fatiche del « dosi-do » (una delle figure della square dance), si aza re, A|abban(ionano su,lc poltroncine si-jPer ascoltare da un autentico di.cow bug arrivato dal Texas, la di!Prima strofa di una ballata dei : Oh voi e, | mormoni che dice: e j santi che state sulle spiagge a-1 d'Europa — preparatevi a lati-! sciare sempre di più — dietro o- ie si to il io nnra ra la dini e, o, n¬ ato rni reso oci le spalle la terra natale — perchè sta arrivando il giorno del giudizio, — dovrete attraversare l'oceano tempestoso — prima di giungere alla terra promessa, — e cominciare accanto a chi ha fede — a spingere il vostro carretto attraverso le piane ». Prima che il mònito della ballata del Far West sia stato digerito, l'orchestra attacca un'altra danza americana. E' intitolata « I quattro angoli del mondo » e viene diretta — annunzia l'altoparlante — secondo la formula di Joe Boykin di Phoenix, Arizona. Le coppie eleganti prendono posto disciplinatamente agli ordini del coiy boy, sperando iorse di arrivare alla terra promessa per qualche scorciatoia. Riccardo Aragno

Persone citate: Joe Boykin, Nicholas Monserrat, Orson Welles, Otelli, Phoenix, Robinson, Sugar Ray Robinson, Ustinov, Vittoria, Windsor