L'irresistibile finale del velocista azzurro di Vittorio Varale

L'irresistibile finale del velocista azzurro MORETTINI GIUNGE TERZO E COMPLETA 11 TRIONFO L'irresistibile finale del velocista azzurro Tra I professionisti Harris s'impone facilmente DAL NOSTRO INVIATO Milano, lunedi mattina. C'è stato un momento, ieri all'imbrunire, che tememmo che i campionati mondiali di velocità dovessero essere rimandati a oggi. Era appena finita la riuntone pomeridiana, durante la quale s'erano svolte molte - prove di eliminazione per i due campionati di inseguimento, quando scoppiò un forte temporale, durato un paio d'ore, con accompagnamento di tuoni e di lam-_ pi. Poi il cielo rimase copertoi senza una stella, anzi con qualche goccia errabonda ancora a intervalli. Eppure, ad onta del tempo incerto, la folla delle grandi occasioni si diede convegno attorno alla < pista magica > del Vigorelli, tanto forte era l'attrattiva di assistere a due finali di valore mondiale. L'errore di Mockridge Sacchi fu il primo a superare l'ostacolo della semifinale regolando facilmente i suoi avversari, che erano il belga Baelens e l'inglese Brandsley. Non erano ancora spenti gli applausi, che già sulla pista più che mai lucida per la luce dei potenti riflettori, si allineavano i tre concorrenti detta seconda semifinale. Stavolta, il compito dell'italiano — che era morettini — appariva più difficile, giacché suoi avversari erano nientemeno che Mockridge e Hjizelendoorn — questi finalista di tante importantissime corse. Ma il giovanissimo « azzurro » corse così potentemente atta sua maniera, cioè partendo alla campana segnalante l'ultimo giro, che la reazione dei suoi avversari fu inefficace, ed anch'egli, ai pari diaacchi, vinse senza doversi impegnare proprio a fondo. Eppure il cronometro segnò per i suoi 200 ultimi metri tt bel tempo di ll"S/5. La ?trova di ricupero fra i battui per la qualifica di terzo finalista toccava al futuro teologo, e fu appunto lui, come già detto, che disputò il titolo ai due italiani. Mockridge si illuse di poterli sorprendere partendo a fondo all'uscita della penultima curva (Morettini, per conto nostro, era già fuori combattimento avendo, chissà perchè, rinunciato ad attaccare di forza e di scatto atta campana, od anche prima); ma non potè farla al fiorentino che, attentissimo, gli rispose rimanendo al suo fianco. E quando nell'ultima curva l'australiano si trovò a dover lottare gomito a gomito con Bacchi attaccante dall'esterno, dopo poche pedalate si accorse di aver trovato il suo dominatore. Fu in quel momento, entrando nell'ultimo rettilineo, che, vistosi ormai superato, Mockridge alzò le braccia; qualcuno del pubblico, forse, credette che egli volesse protestare per chissà quale torto subito, ma non era così; era, invoce, il gesto spontaneo e cavalleresco del concorrente che indica nel suo vincitore l'atleta più degno, da applaudire e da premiare. Bacchi, infatti, uscendo dall'ultima curva, era davvero lanciato come un bolide; egli vinse per una lunghezza e più davanti all'australiano; e la sua velocità fu tale che il cronometro gli accreditò 11"2/S negli ultimi 800 metri, tempo davvero onorevole se si pensa che all'inizio di tale distanza egli era ancora a una lunghezza circa da Mockridge. Non meno interessante della prova decisiva dei « puri » e seguita anch'essa con la più viva attenzione ancorché si sapesse che l'unico italiano concorrente — il Bergomi — avesse poche probabilità di ripetere il fortunato colpo di sabato sera, sono risultate le semifinali e la decisiva dei professionisti. La grossa sorpresa è stata, come già accennato, la eliminazione di Van Vliet da parte di Bellanger nella prima semifinale; e dobbiamo dire che la corsa del francese fu condotta con tale e tanta intelligenza che vedendolo vittorioso al traguardo ci venne di pensare che, forse, stavolta Harris avrebbe trovato in finale pane per i suoi denti. Dopo che il campione uscente vinceva facilmente il passaggio, la prova di ricupero vide un arrivo contrastatissimo fra il nostro Bergomi e Patterson che soltanto la fotografia decideva in favore dell'australiano. Van Vliet. eliminato Cosi la 'decisiva adunava Harris, Bellanger e Patterson. Diciamo subito che questo primo esperimento di finale a tre nel campionato mondiale dopo più di SO anni di prove a due ha avuto perfetta riuscita dal punto di vista sportivo. Chi temeva o sperava la pastetta fra i due anglosassoni a danno del francese non è stato accontentato. E' stato Bellanger che, almeno a nostro parere, ha attaccato troppo presto e troppo pmststgtplcnmtzpizèvse potentemente Harris ai SOO metri, mentre Patterson in testa era già lanciato. Il risultato è stato che l'inglese gli si è buttato alla ruota; all'entrata dell'ultima curva gli era già di fianco; per 50 metri lottavano gomito a gomito proprio come era avvenuto nei dilettanti fra Mockridge e Bacchi, e come aveva fatto l'italiano anche Harris ha avuto la meglio sull'avversario che sul traguardo soccombeva di mezza lunghezza. Patterson, che praticamente non è mai stato in corsa, arrivava terzo rialzato. In questo momento Harris si è riconfermato per la terza volta campione del mondo assoluto per la velocità su pista; e sinceramente si deve dire che dopo quanto si è visto in queste due giornate di corse al Vigorelli, nessuno meglio di lui avesse il diritto di ritenersi il migliore di tutti i partecipanti. Quello che si riteneva dovesse èssere il suo più fiero avversario, Van Vliet, ha deluso: e forse a causa dell'età. Per la stessa ragione, ma in senso contraria, ogni bene merita la prestazione del giovane Bellanger. Ecco uno sprinter che presto avrà la sua parola da dire in questo campo. Ma senza rimanere troppo a parlare dei campionati della velocità, ormai passati alla storia, guardiamo che cosa altro di betta e interessante si è svolto ieri nell'altro campo, quello degù inseguitori — professionisti e dilettanti — che tanto ci stanno a cuore. Nel pomeriggio si erano visti per la prima volta all'opera i professionisti che poi vedremo ancora stasera per i quai ti di finale e domani per le semifinali e la decisiva. La curiosità era molta, giacché per le note ragioni, questa è una prova che sta particolarmente a cuore degli italiani che con Bevilacqua hanno il detentore del titolo. Le gare avevano il nome di ottavi di finale, ma più semplicemente servivano per qualificare gli otto partecipanti atte prove ulteriori, eliminando i meno veloci. Per ciò che maggiormente ci interessa diciamo subito che Bevilacqua ha superato senza danni questo primo esame ancorché il suo avversario, che era lo « sprinter » olandese Derkens, tentasse di sorprenderlo con un inizio ultraveloce. Ma « Toni » lo riduceva ben presto a più miti consigli e lo batteva di una cinquantina di metri compiendo la distanza (5 mila metri) in 6'2S"2. Il « pazzo volante » Due rilievi sono tuttavia da esprimere su questa gara: primo, che il tempo dell'italiano è meno buono di quello ottenuto dal lussemburghese Oitten netta sesta eliminatoria (6'22"3); ciò evidentemente dipende dal fatto che per aver ragione dell'avversario «Toni» non si è impegnato a fondo; secondo, che Derkcen con la èva ostinata difesa dopo la fallita sfuriata iniziale aveva resistito così bene a Bevilacqua da ottenere con 6'27"2, un tempo tale da valergli ugualmente Ventrata ai quarti di domani (la stessa tavola di salvezza ha afferrato Matteoti con 6'31"1 dopo la sorprendente sconfitta patita nella sua batteria per opera del danese Melsen con 6'2S"2). Gli altri risultati ai quali si guardava con attenzione erano quelli riguardanti le prove in cui erano rispettivamente impegnati Bchulte e Roblet. Per il primo, ritornato recentemente atte competizioni dopo una lunga eclissi, diremo che la sua vittoria in 6'4 3" sull'austriaco Biegel non ha af- o fatto impressionato. Più autoritario e sciolto netta sua azione è apparso Koblet contro il belga Gielen, da lui raggiunto tinma del quarto chilometro. E' un vero peccato che ufficialmente non sia stato preso il tempo fino a quel punto impiegato e la media raggiunta, altrimenti si sarebbe potuto pensare qualcosa di sicuro sulla forma dello svizzero che dopo la poco buona prova del \ pazzo volante » e di Matteoli sembra davvero l'avversario col quale domani sera Bevilacqua dovrà vedersela nella prova decisiva. In quanto all'altro italiano, Pontisso, che aveva disputato solitario la sua eliminatoria per il forfait di Patterson, gli è andata male, il suo tempo di 6'31"2/5 avendo fatto cilecca per prendere il posto a Matteoli. Per ciò che riguarda i dilettanti buone notizie (sebbene alquanto temperate da una certa preoccupazione che si chiama Glorieux): dopo avere nel pomeriggio agevolmente superato gU esami degli ottavi di finale, netta riunione notturna (anche stavolta terminata ad ora eccessivamente tarda: oltre l'una e trenta!) i nostri Messina e De Bossi hanno scavalcato -anche quelli più difficili dei quarti che sono l'anticamera delle due semifinali stabilite per stasera avanti la prova decisiva. Il siciliano di Torino aveva da fare i conti con il francese Andrieux e diciamo sùbito che li ha regolati molto bene. Dopo i primi quattro giri di quasi parità, Messina ha cominciato ad avvantaggiare tanto che alla fine ha vinto per una quarantina di metri. Presso a poco lo stesso è capitato a De Bossi, ma contro un avversario ben più coriaceo, l'inglese Keeler che, partito assai veloce, per i primi cinque giri davvero sembrava pericoloso. Poi il genovese ci ha fatto passare ogni paura; già al settimo giro era in vantaggio di dieci metri, che sul traguardo erano saliti a quaranta. Adesso c'è da parlare del belga Glorieux, vincitore detta sua corsa davanti all'austriaco Wimmer, e del suo tempo: 4'56"4 rispetto ai tempi ottenuti da Messina, che è di 5'1" e 4, e da De Bossi, che è di 5'1" netti. Può questo particolare lasciar supporre che stasera Glorieux possa oppure debba battere i nostri e vincere il titolo? Intanto una cosa è certa ed è che egli è in semifinale con Messina, a De Bossi essendo riservato l'altro belga, Cochum. Stando ai tempi, l'ex campione mondiale di tre anni fa non dovrebbe prevalere slt Glorieux, il suo miglior tempo stagionale non valendo quello raggiunto ieri sera dal belga. In questa eventualità, tutto lascia prevedere che la finale vedrà opposto Glorieux al nostro De Rossi. Vittorio Varale 3 Bevilacqua In azione al Vi gorelli. (Telefoto)

Luoghi citati: Bevilacqua, Messina, Milano, Torino