Ventimila dollari per nove minuti di boxe

Ventimila dollari per nove minuti di boxe Ventimila dollari per nove minuti di boxe Lo stadio di via Filadelfia icha visto arrivare i primi en-| atusiasti verso le ore 15, per un inizio di spettacolo previsto alle 17. C'è sempre qualcuno che teme di restar fuori, anche se poi si rallegrerebbe di non avere trovato posto. E' un po' il caso odierno. Ma posto ce n'era. Quasi tutte le scalinate d'angolo erano vuote, non molto gremito era il parterre, discreti vuoti si notavano nella tribuna coperta. L'attesa è un po' lunga. Per ingannarla, un altoparlante pubblicitario offre birra, pasticche, saponi da barba, costumi da bagno, frigoriferi a rate. Un acioplano vola sul campo non si sa perchè. Alle 17 precise, fischi. Motivo: lo spettacolo non c mincia. Alle 17 e 5, fischi. Motivo: lo stesso. Poi, rassegnazione. Infine 10 spettacolo comincia. Pesi piuma: Baretti Giovanni (Milano i ronfio Cavagna Teresio (TorinoI. Così, almeno è scritto nel programma: ma anche Cavagna era contro Baretti. E' un particolare, come vedremo, di qualche importanza. Il combattimento è aspretto, c'è qualche occhio ammaccato, l'arbitro deve ordinare spessissimo « Break.'* ( Separatevi!) per eliminare i corpo a corpo, giacchè qui si tratta di darsi pugni e non di abbracciarsi. A qualche sberla particolarmente felice, il pubblico grida « Bene! ». Ma l'entusiasmo è scarso. Siamo appena ad un primo accenno dì pianoforte in una grande opera lirica, sulla quale deve ancora alzarsi il sipario. Cavagna Teresio è dichiarato vincitore ai punti. Secondo atto. Dico atto, perchè mi sembra più grazioso di combattimento, pur se 11 combattimento c'è cipplcddranRLaba- i lette Jean (Parigi) kg. 62,100! conlio La Grut.ta Alfredo ! (Torino), Kg. 63,500. Non per]favorire il maggior peso ma §er simpatia naturale, il publieo è quasi tutto a favore di La Giutta, e lo incoraggia con applausi, lo sprona invocandolo a nome scandito, è anche capace di gridare (sia pure come voce isolata): «Ara-, mayyaln', all'indirizzo del-'ma/./.dio. ■ au inairizzo ciei 1 avversario come soluzione -I radicale di un match. Prima di cominciare, Labalette si è,fatto il segno della croce, ì chiamando Iddio in appoggio delle sue virtù, che vuol fare apparire modesto, e però egli è indubbiamente il più forte dei due. La sua forza è magari accompagnata da qualche colpo irregolare ma egli se ne scusa graziosamente come di chi pesti un piede per inavvertenza. L'arbitro non ha nulla da dire, il pubblico nemmeno. Ma il pubblico, amico dichiarato dì La Gratta, quando ascolta la sentenza che dichiara La Grutta vincitore ai punti, scoppia in j un uragano di fischi, perchè la folla è passionale ma ha innato il senso della giustizia, lì migliore era l'altro, e non vuole regali. Io penso che questo piccolo episodio faccia molto onore all'animo sportivo dei torinesi. I fischi insistono. La situazione è salvata dall'invito a un minuto dì raccoglimento in memoria di Serse Coppi. Il terzo atto, in crescendo di valore porta Bang Bang Womber (New York) contro Male Luigi (Ro*:ta). Bang Bang Womber è allenatore di Robinson. Egli è snello, robusto, ed ha una testa che sguscia ai colpi con < civette » rapide: quando non le riesce, incassa raffiche lunghe come se la testa non ci fosse. Il pubblico grida: «Ména, Male! >. «Bravo Malè>, e però Male, pur meritando ogni applauso, al 2° niinuto, 43° se- condo della arrende, sesta ripresa, si Ed eccoci a Robinson. La curiosità diventa ben presto impazienza, tutti si alzano in piedi per veder meglio, senza pensare che, ad alzarsi tutti la situazione rimane pressoché invariata. I fotografi, dapprima invisibili, sbucano da tutte le parti, salgono sul ring, si urtano, si superano in altezza con qualsiasi mezzo Robinson Ray « Sugar * non ha contro nessuno. Al- meno così si vede nel prò * 3 | Ih seguito. Cyrille DelannoitJex-campione di Europa, con il1quale egli scambiera qualche I pugno, denuncia immediata- ! sente l'inferiorità della «uà classe proprio a prima vista. I li peso non conta: Delannoit ha Kg. 73.300 contro 72,tì00 ma è ben poca differenza. | Formidabile è la differenza di i classe. Non per nulla, Robin- grammT*LrsiTedtó\nche|S, r',.,-,iiQ iu,i„r,noit i milioni tfW%aESt si accontenta eli due milioni. La| differenza di classe può esse-i —— re riassunta da queste cifre bancarie. Possiamo anche aggiungere che Robinson è una perfetta macchina da pugni; De lannoit è un latino con tutti gli inconvenienti dei riflessi alla mercè del sentimento. Delannoit sa di essere battuto ei è visibilmente impressionato. Robinson sa di vincere (ha preannunciato un massimo di quattro riprese) ed è tranquillo. Egli sveste l'asciugamano (o qualcosa di simile alla testa), si toglie il primo accappatoio che è azzurro, saltella un po', a scopo ginnastico, come chi abbia freddo ai piedi, con il secondo accappatoio che è bianco e con su ricamato il suo nome. Anche Delannoit saltella allo stesso scopo, ma smette prima: egli sa che non serve a nulla. Primo assaggio. Delannoit è aggressivo. Il pubblico gri kla: « Bravo Delanno't! ». Egli è il primo a colpire ma la sua faccia è presto rigata di segni rossi. La faccia di Robinson non si presta ad esami lontani Sono passati tre minuti. Un minuto di riposo. « Bravo De lannoit >■, grida la folla, ma Delannoit non è dello stesso parere. Altri tre minuti di pugni e un minuto di riposo Terza ripresa. Robinson attacca a tempesta. Delannoit — bravo! — si difende, sgu scia, ma gli capita addosso un | 3 u 11.31 Jsfro.' ec«"° alle corde piegar 131 ,ln due, cadere. L arbitro I fonta uno, due, tre... Al 9 De ! an™u, 81 avanza verso il cen *™ {*« rm?. come Pronto a I continuare Turto ma non ta | i |sìnistroi >° rincorre un de istro, ecc molti siste. E' vinto. Qualche applauso, fischi. Robinson si ritira scortato dal suo corpo di guardia. gft»A^a«ffi^ |da DaSno' frigoriferi a rate. i Antonucci

Luoghi citati: Malè, Milano, New York, Parigi, Torino