"MISTER X„ RITORNA A MOSCA

"MISTER X„ RITORNA A MOSCA "MISTER X„ RITORNA A MOSCA Come l'ambasciatore vede la lotta contro Henna® i sovieti Komu, dicembre, i pIl Dipartimento di Stato di gspone di alcuni cosiddett. uesperti della Russia, tra i qua- I sli primeggiano Charles Bohleii , pe il George F. Kennan che J rTruman ha ora deciso di man- ! pdare come ambasciatore ai hMosca. Sono uomini giovani!m— Kennan non ha cinquan- zt'anni — entrati nella car- sriera diplomatica dopo d'aver | mstudiato In America ed in Eu- aropa. Nelle cose russe si sono ! aspecializzati prestando servi-1 czio nell'Unione Sovietica e nei | inPaesi oggi definiti satelliti e partecipando, durante e dopo la guerra, ai convegni che riu trfpnirono Roosevelt, Stalin, Chur- schili, Truman e Attlee. Si so- ; qno tenuti dietro le spalle di Byrnes o dietro le spalle di Marshall e negli ultimi tempi hanno di volta in volta eseguito o criticato la politica di Acheson, che è poi applicazione dei concetti di Truman. Il Kennan, ad esempio, era in evidente contrasto con la politica adottata dal Dipartimento di Stato nei confronti della Russia sin dalla fine del '49: dal '47 in poi aveva goduto dell'appoggio e della sim- EfiinSscccnsddc IIIIIIIIÌI1IIIIIMIIIIIIIIUII1IIUIIIIMIIIIII1II1IIIIIIII11I patta di Marshall, allora se-' gretario di Stato, spiegando' una tale influenza che lo Gt.es so famoso piano Marshall ha poi finito con l'essere conside rato opera sua. La probabile ' paternità mostra che Kennan ha visto nell'assistenza economica all'Europa uno dei rr.ez zi utili per arginare l'espan sione del bolscevismo, però un mezzo da impiegare assieme ad altri più energici. La guerra alla Russia il Kennan non la considera nè imminente, nè inevitabile: tutt'al più un'e-r- trema ratio, alla quale c'e forse modo di non ricorrere, perchè riuscendo a tener te- sta fermamente per dieci o quindici anni al comunismo in Europa, la Russia dovrebbe finire col crollare per cause interne, magari alla morte di Stalin. Detto ciò si capisce perchè stampa e radio di Mosca non corredarono di commenti amichevoli, tempo fa, la notizia che Truman mandava Kennan laggiù, in veste di ambasciatore. Il che non ha impedito il gradimento da parte del Cremlino, che è stato concesso lo stesso. E' vero ccctqfmpf1IIIIIIII 11 III I III I 111 11 1111 11 I llll t irill 11 III 1111 II I 11 j I che Kennan non predica crociate contro l'Unione sovietica, nè invoca l'uso immediato della bomba atomica, della quale certa gente vorrebbe fare l'uso ed abuso che certi medici adesso fanno della penicillina; ma in fondo egli profetizza che la gigantesca federazione delle Repubbliche 11 MM 111 111 II I III 1111111 III I II IMMIK11 III III III 11 HI I II socialiste è destinata a sfasciarsi, anzi si è perfino dato j cura di suggerire in che moIdo andrebbe riorganizzata la Russia di domani, senza Stalin e senza il Politburo. Lui non dice, o non spera, che con i moscoviti ci si possa intendere: dice piuttosto che bisogna lasciarli cuocere nel loro brodo. Considera la diplomazia sovietica elastica, paziente, buona incassatrice, adattabilissima, tale insomma da strappargli l'affermazione che fosse assai più facile trattare con la diplomazia di uno spirito aggressivo come Hitler. Pazienti loro, dunque — ragiona Kennan — pazientissimi noi. Con la Russia non ci vogliono atti sporadici, buoni tutt'al più per soddisfare i capricci dell'opinione pubblica, ma saldi nervi e piani a lunga scadenza. Non ci vuole una politica aggressiva, ma una politica risoluta, chiara, che perciò deve includere il riarmo ed esige una stretta collaborazione con l'Inghilterra e con gli altri Paesi dell'Europa occidentale. Anzi se l'organizzazione atlantica è una gran bella cosa, cosa ancora più bella sarebbe un'intima intesa angloamericana, del resto auspicata da Churchill. George Kennan ha prestato servizio all'ambasciata americana a Mosca nel '33, quando titolare era Bullitt, l'apostolo postbellico della maniera for:.e, e poi di nuovo nel '46-47 i russi lo conoscono e conoscono le idee da lui propagate in patria con lo pseudonimo di « Mister X ». Ormai decisi a farlo entrare nel paese, avranno pure il vantaggio di potergli parlare senza interpreti, giacchè Kennan sa il russo: « Va bene che lei non è per la guerra, gli diranno Viscinski e Gromiko, ma ha scritto o non ha scritto che " verrà prima o poi il giorno in cui, per gradi o altrimenti, il terribile sistema politico che ha fatto regredire di decenni un grande popolo e che ha imposto una specie di cappa sulle aspirazioni di tutta una civiltà non sarà più che uno spettro del passato? ". Lei non ci vuole uccidere perchè spera di vederci morire presto... » Qualche cosa George Ken nan dovrà rispondere e, per assurdo, potremmo supporre che gli verrà voglia di cavarsela suggerendo di attuare subito in maniera da evitare il collasso da lui profetizzato, le riforme interne della Russia che lui raccomanda per il caso .che il collasso si verifichi. Se [condo Kennan, nel futuro re jgime russo si dovrà avere un [Governo tollerante, « leale ed aperto nei rapporti con gli al |tri Paesi e gli altri popoli », un -Governo che sopprima il sipa !rio di ferro, che quindi renda ! veramente liberi gli operai e i contadini e rinunzi ad imporre il proprio dominio a popoli gelosi dell'indipendenza. Kennan è fermamente convinto che il popolo russo è diviso dal comunismo da un abisso e la sua avversione per l'attuale regime è incontestabile. Dove le sue idee -a i suo? consigli hanno riscosso meno plauso è stato però nel campo degli emigrati russi, di varie nazionalità, viventi nell'Ovest europeo ed in America. Questi negano che la Russia possa crollare per l'esplosione di forze interne e negano che le truppe russe siano proclivi a , diserzione: senza colpi formidabili dall'esterno, l'Unione sovietica non crolla, nè le truppe si arrendono. Che poi la Russia di domani sognata da Kennan possa rassomigliare alla Confederazione degli Stati Uniti è da escludere: come sarebbe indispensabile conservare- certe istituzioni del periodo comunista, così sarebbe inevitabile conferire l'indipendenza a nazionalità che dal russi si vogliono nettamente dividere. Manco a dirlo, a Mosca sanno che anche questa istruttiva discussione è stato Kennan a sollevarla. , Italo Zìngarelli IIIIMIIIinilllllllllllllllllllllllllllllllllMIIIIIIIIIIIII A IRA STUDENTI